In natura i rapaci, chi più (rapaci notturni)
chi meno (rapaci diurni) passano moltissimo
tempo appollaiati su qualche posatoio (in media
il 70-80% della giornata); essi volano solo
quando devono spostarsi (durante la
riproduzione), per migrare, per le parate
nuziali o per cacciare: il volo è un dispendio
di energia e viene usato solo quando realmente
necessario; il resto del tempo viene appunto
passato su un posatoio o spostandosi da un
posatoio all'altro; anche in falconeria, i
rapaci addestrati, vengono tenuti in un
apposito locale, chiamato "falconiera" sui loro
blocchi o pertiche, legati attraverso il sistema
braccialetti-geti-girella-lunga. La falconiera è
un locale chiuso e ben riparato dalle
intemperie dove i rapaci sono al sicuro anche
dai predatori; se si tengono più rapaci ci si
deve assicurare che essi siano sempre ben legati
e a distanza di sicurezza (che le lunghe non si
tocchino) così da evitare spiacevoli incidenti
di aggressioni o uccisioni tra due rapaci. I
falconieri di una volta non si separavano mai
dai loro rapaci preferiti, portandoli sempre con
loro, anche quando andavano a dormire. Il De la
Fuente dice al proposito "Può forse esistere
qualcosa che faccia più compagnia e dia più
serenità di un bell'astore adulto che sonnecchia
vicino al camino aprendo i suoi occhi attenti e
curiosi ogni volta che noi voltiamo una pagina
del nostro libro?" Certamente non è possibile
però avere sempre con noi i nostri amici, le
nostre occupazioni ce lo vietano e d'altro canto
sarebbe forse dannoso anche per la loro stessa
salute. Le condizioni di vita e le necessità di
confort non sono le stesse per i falchi e per
gli uomini e bisognerà dunque dedicare una
stanza apposita solo per i nostri rapaci. Questa
stanza prende il nome di falconiera e può essere
una stanza della casa oppure un locale
appositamente costruito dove si cercherà di dare
al rapace delle condizioni di vita quanto più
vicine possibili alle sue esigenze naturali. Le
esigenze dei rapaci in natura sono molto facili
da ricreare per i rapaci in cattività: il locale
dove alloggiarli deve essere protetto dal vento,
dalla pioggia e dall'umidità, avere un buon
ricambio d'aria ed una temperatura mite. Una
semplice stanza con una grande finestra (che può
essere aperta o chiusa a seconda delle esigenze)
riunisce in se tutte queste condizioni.
Un esempio di falconiera. Notare il
bagnetto sempre disponibile per il
rapace |
Il modo classico per alloggiare un rapace
addestrato è dunque la falconiera: una stanza
dedicata dove sono installati dei posatoi comodi
e adeguatamente costruiti. Le caratteristiche
generali di una falconiera (clima, igiene,
dotazioni di sicurezza) sono esattamente
identiche a quelle di una normale voliera. In
falconiera però, a differenza delle voliere, i
rapaci stanno sempre legati ai loro posatoi. Ci
tengo però a sottolineare ancora una volta che
si possono tenere sempre legati al blocco solo i
rapaci ADDESTRATI che vengono fatti volare
liberi periodicamente e costantemente: ritengo
estremamente immorale ed ingiusto tenere legato
al blocco un rapace che non venga fatto volare
libero; tale situazione inoltre sarebbe una
violazione della legge sul maltrattamento degli
animali, senza considerare il fatto che già
diverse Regioni in italia si sono dotate di
leggi regionali che regolamentano la detenzione
in cattività di animali legati. Inoltre, i
rapaci addestrati devono essere "giardinati"
ogni giorno, essi dunque resteranno in
falconiera solo per parte del giorno e tutta la
notte, passando il resto della giornata o con il
falconiere o fuori a giardinare.
Un prato adatto ad essere usato per il
giardinaggio dei rapaci da falconeria deve
essere costituito da un terreno piatto coperto
da erbetta fitta, ben tagliata e ben
innaffiata, e circondato da una siepe che dia
protezione dal vento e dalla vista del mondo
esterno, il tutto recintato con della rete
metallica come protezione da cani, gatti,
bambini ed altri esseri periocolosi. La presenza
di alberi ed altra vegetazione che dia ombra è
inoltre fondamentale. Il rapace deve essere
sempre posizionato nel modo più corretto: nei
periodi caldi non esporlo mai al sole,
viceversa, in inverno, un bel bagno di sole gli
farà sicuramente bene. I posatoi da usare per il
giardinaggio sono gli stessi di quelli usati in
falconiera, o comunque identici, e cambieranno
in funzione della specie del rapace: blocchi per
i falconi, pertiche alte o basse a cerchio o a
semi cerchio per Harris ed Astori. Mai i rapaci
devono essere giardinati incappucciati. Gli
escrementi dei rapaci seccano rapidamente l'erba
accumulandosi attorno al posatoio e ne
impediscono la ricrescita. Per questo motivo e
per igiene bisogna cambiare di posto il posatoio
del rapace ogni giorno. Se si ha spazio a
sufficienza si fissa ogni posatoio al centro di
un cerchio di 50 cm di diametro, coperto di
sabbia ben pulita: il rapace avrà così un
cerchio di sabbia subito sotto il blocco, e
l'erba con il bagnetto più distante. La lunga
ovviamente deve consentire al rapace un certo
movimento, se per la falconeria siete soliti
usare delle lunghe "corte" (40-50 cm) usatene
una apposita di circa 80-100 cm per il
giardinaggio dei rapaci. Ovviamente, se si
giardinano più rapaci insieme, porre la massima
attenzione a distanziarli adeguatamente per
evitare aggressioni.
Prendete una piuma spiegazzata, sporca e
attorcigliata, che sembri irrecuperabile,
immergetela un attimo nell'acqua, agitatela in
tutte le direzioni e mettetela ad asciugare al
sole; venti minuti dopo la troverete pulita,
brillante e perfetta! I rapaci conoscono bene
queste virtù dell'acqua e sia d'inverno che
d'estate si immergono volentieri in questo
elemento riparatore. In falconeria si usano dei
bagnetti di circa 70-80 cm di diametro e 10 cm
di profondità. Questi bagnetti devono essere
sempre pieni di acqua fresca e pulita, cambiata
ogni giorno e devono sempre essere disponibili
per i rapaci, soprattutto quando sono a
giardinare. Il bagnetto non deve mai essere
collocato troppo vicino al blocco, altrimenti si
rischia che il rapace vi defechi dentro,
sporcando l'acqua. Non tutti i rapaci, però,
amano fare il bagno allo stesso modo, alcuni
saranno più restii altri invece lo ameranno, in
ogni caso, se vi trovate un rapace che non ama
fare il bagno, non tentate mai di forzarlo a
bagnarsi, usate piuttosto uno spruzzino (come
quelli usati per il giardinaggio) pieno d'acqua
per spruzzarlo delicatamente, e comunque
lasciategli sempre il bagnetto a disposizione
sia perchè col tempo il rapace potrebbe imparare
pian piano a fare il bagno da solo, sia perchè
può utilizzare il bagnetto per bere dell'acqua
quando ne sente la necessità.
Falco sacro a giardinare. Accanto al
blocco del falco è disponibile un
bagnetto con acqua sempre pulita. |
Per alloggiare comodamente un rapace di medie
dimensioni come un Pellegrino sarà sufficiente
uno spazio di 2,5 x 2,5 mt.
Il clima della falconiera è un altro importante
fattore per il benessere dei rapaci: se la
specie di rapace è tipica del nostro Paese (per
esempio il Falco pellegrino) non avrà problemi
climatici e può essere tenuto all'aperto anche
durante l'inverno; altre specie invece
necessitano di particolari accorgimenti nella
loro gestione climatica: un Girfalco bianco, per
esempio, è adattato a climi freddi e dunque
durante la torrida estate italiana deve essere
tenuto in locali climatizzati; allo stesso modo
un Lanario della sottospecie africana
erlangeri è adattato a climi caldi e non può
essere tenuto all'aperto durante l'inverno
italiano soprattutto in certe zone dell'Italia
settentrionale, ma dovrà essere alloggiato in
una falconiera riscaldata artificialmente così
da mantenere una temperatura consona alla sua
fisioclimatologia.
Un metodo semplice per costruire una falconiera
è quello di costruire dei box con tre pareti in
legno ed una in rete (preferibilmente rete
elettrosaldata di 2 x 2 cm) e proteggendo con
fogli di plastica liscia tutte le superfici
ruvide dove il falco potrebbe urtare o rovinarsi
le penne.
I rapaci staranno in falconiera il meno tempo
possibile, perché passeranno la gran parte della
giornata fuori, a "giardinare" oppure con il
falconiere. Se non potete assicurare il giusto
spazio per giardinare al vostro rapace, sarete
nella maggior parte dei casi costretti a
rinunciare alla falconeria. I rapaci devono
essere giardinati tutti i giorni e per più tempo
possibile. Essi resteranno in falconiera solo
durante la notte e nelle giornate più fredde o
piovose, nevose, ventose. Giardinare un rapace
vuol dire lasciarlo per più tempo possibile al
giorno all'aria aperta, in un apposito luogo
chiamato appunto "giardino" anche se non
necessariamente ci dovranno essere dei fiori;
esso è costituito da tre elementi fondamentali
dai quali dipenderà il benessere del rapace: il
prato, il posatoio ed il bagnetto. Questa
esposizione all'aria aperta e alla luce solare
diretta sarà di enorme beneficio per l'animale,
dunque non comprate rapaci da addestrare se non
avete la possibilità di giardinarli
correttamente.
Vi sarà capitato tante volte di avere dei dolori
alla schiena se siete rimasti seduti su una
sedia o a guidare per lungo tempo, oppure di
esservi fatti male ad un dito a causa delle
unghie troppo lunghe, o di esservi congelati le
dita in giornate troppo fredde passate
all'aperto: in tutti questi casi noi uomini
possiamo trovare delle soluzioni autonomamente,
usando dei cuscini per sederci, tagliandoci le
unghie, usando dei guanti eccetera. Ma un rapace
in cattività NON è libero di fare quello che
vuole come farebbe in natura, e sarà dunque
compito del falconiere cercare di prevedere
tutte le possibili esigenze del suo rapace
(anche conoscendone a fondo la biologia in
natura) per intervenire di conseguenza e
garantire all'animale il massimo benessere in
cattività. Queste regole generali devono essere
applicate soprattutto ai rapaci che vengono
tenuti sempre legati, poichè la loro libertà di
movimento e di azione è maggiormente ridotta. Un
inappropriato modo di tenere i rapaci legati può
provocare dei problemi anche gravi, vediamoli
singolarmente.
Si possono evitare evitando di legare rapaci
troppo irrequieti, circondando la falconiera con
plastica liscia che non rovina le penne, e
controllando spesso il rapace cercando di capire
l'eventuale motivo che ne crea l'irrequietezza
Sono principalmente causate da un ristretto
spazio di movimento per il rapace: aprendo le
ali o sbattendole, esse possono sbattere contro
le pareti laterali o contro altri oggetti,
danneggiandosi (con rottura delle penne o ferite
di vari livelli di gravità). Problemi alle ali
possono insorgere anche a causa di un fondo non
adatto, per esempio in legno non liscio o in
cemento. E' sempre consigliabile, almeno per i
primi tempi, controllare sempre le ali dei
rapaci legati ai posatoi, se ci sono delle
ferite potrebbero infettarsi aggravando la
situazione, dunque bisognerà disinfettarle in
tempo.
La causa principale dei bumblefoot sono proprio
i posatoi usati per alloggiare i rapaci: uso di
pertiche di forma o dimensione non consona alla
specie che devono alloggiare, scarsa igiene,
inadeguatezza del materiale sul substrato (usare
sempre l'Astroturf o la corda), artigli troppo
lunghi sono le cause principali.
Sono principalmente dovuti alla scarsa cura
degli artigli da parte del falconiere e ad un
inappropriato substrato sul posatoio e fondo.
Gli artigli possono dunque danneggiarsi,
scheggiarsi, spezzarsi, e possono anche arrecare
danni alla pianta del piede provocando i
Bumblefoots.
Anche le ferite ai tarsi e alle scaglie di cui
essi sono rivestiti, sono generalmente provocate
da un inappropriato metodo di legame dei rapaci.
In tutti i casi in cui il rapace viene legato
con lunghe troppo lunghe o troppo corte, con
geti troppo lunghi o troppo corti, si possono
verificare attorcigliamenti che a loro volta
producono danni ai tarsi (blocco della
circolazione o ferite). Ma anche i geti e i
braccialetti a contatto col tarso possono
provocare questo tipo di ferite: il cuoio usato
per costruire i geti non deve essere troppo
rigido e duro, e deve essere morbido nella parte
interna; inoltre è sempre bene consigliare
periodicamente lo stato dei braccialetti e,
soprattutto dopo averli montati da poco sul
rapace, controllare frequentemente se stanno
danneggiando la zampa o no (se sono troppo
stretti, troppo rigidi ecc.). Ricordo che per
rapaci troppo agitati che si dibattono
esageratamente è consigliabile usare una lunga
ammortizzata a elastico.
Si intende per muta (linguisticamente sarebbe
più appropriato dire "muda") la caduta spontanea
delle penne e la successiva loro ricrescita. Le
penne degli uccelli sono fatte di cheratina, una
proteina con proprietà eccellenti di resistenza,
durezza e flessibilità allo stesso tempo, ma non
di durata illimitata, le penne dunque si
consumano e per questo devono essere cambiate.
Le penne vecchie dunque cadono, venendo
sostituite dalle nuove. I rapaci hanno bisogno
di volare sempre per poter mangiare e dunque non
possono cambiare il loro piumaggio tutto in una
volta, cosa che avviene per esempio in alcune
specie di uccelli acquatici che perdono quasi
tutte le penne contemporaneamente restando
praticamente nudi, ma essi possono comunque
trovare abbondante cibo e nascondigli tra i
canneti dove vivono; un falcone deve cambiare
una penna alla volta per poter essere ancora in
grado di volare perfettamente, cacciare e dunque
sopravvivere; nei rapaci il periodo di muta
dunque dura da 5 a 6 mesi in totale. La muta
avviene generalmente una volta all'anno con lo
scopo di sostituire gli elementi del piumaggio
usuratisi nel periodo precedente. La muta dei
rapaci addestrati può essere gestita in 3
diversi modi, ciascuno dei quali ha dei vantaggi
e degli svantaggi:
muta al blocco: il rapace viene fatto mutare in
falconiera, legato al suo blocco. È una muta
stressante che spesso non viene completata come
si deve, ma non rinselvatichisce il rapace.
muta in voliera: il rapace viene liberato in una
voliera, la muta prosegue sempre molto bene ed
anche rapidamente ma l’animale si
rinselvatichisce e alla fine della muta deve
essere parzialmente riaddestrato.
muta in volo: cioè si continua a far volare il
rapace anche durante la muta, come farebbe in
natura; anche questa è una muta piuttosto
stressante e quando ha perso molte penne il
rapace fa fatica a volare.
E' utile conservare tutte le penne che il
rapace perde, sia per poterle riutilizzare in
futuro come penne di scorta per l'imping sia per
tenere il conto di tutte le penne che il rapace
ha perso e cambiato.
Cura delle penne, degli artigli e del becco
I falconieri si prendono cura di ogni aspetto
della salute dei propri rapaci, compresa la
“salute” del piumaggio, del becco e degli
artigli. Queste tre componenti sono formate da
tessuti morti costituiti da cheratina, una
proteina che dà vita a tessuti molto duri e
robusti ma che, se soggetta a logori, si
consumano. Nei rapaci in cattività si verificano
due fenomeni opposti: le penne tendono a
consumarsi, spesso si spezzano per una errata
gestione del rapace o durante la caccia, mentre
becco e artigli crescono di continuo e a
differenza dei rapaci selvatici, possono
allungarsi a dismisura provocando danni
all’animale. In natura è raro che un rapace si
spezzi una penna, così come è raro che il suo
becco e i suoi artigli crescano a dismisura
perché si consumano quando il rapace mangia,
spezza le ossa delle prede o si posa su rocce o
altri substrati duri e ruvidi. Un becco troppo
lungo o artigli troppo lunghi possono arrecare
grossi problemi, e il rapace rischia di ferirsi
da solo. I falconieri controllano di continuo la
lunghezza del becco e degli artigli dei propri
rapaci e li limano se diventano troppo lunghi;
inoltre fornire carne con ossa e buoni substrati
come posatoi previene l’eccessiva crescita di
queste appendici. Per quanto riguarda le penne
invece, se un rapace si spezza delle penne che
possono influenzare negativamente ed in modo
significativo le sue performance di volo e di
caccia, il falconiere provvede ad una
riparazione con la tecnica dell’imping: questa
tecnica consiste nel tagliare la penna nel punto
in cui si è spezzata, e attaccare in
sostituzione un altro pezzo di penna preso da
una “riserva” di penne precedente raccolte dal
falconiere, attraverso un piolo (di carbonio
oggi, un ago appiattito nella falconeria
classica) fissando poi il tutto con della colla
ciano acrilica (Super Attack per esempio).
I rapaci sono carnivori, si nutrono cioè solo di
carne cruda e fresca. Anche in cattività la loro
alimentazione dunque si basa su questa tipologia
di cibo. Poichè si tratta di cibo fresco,
necessario mantenere il massimo igiene nella
gestione alimentare dei rapaci, ed evitare di
usare carne putrida o non fresca. I cibi più
comunemente utilizzati per i rapaci in cattività
sono:
a) Pollo (di varie età):
del pollo viene usato quasi tutto, dalle
interiora al collo, ma anche le ali e le
carcasse dei polletti di 1-2 settimane di età.
b) Pulcini di pollo (DOCs):
i pulcini di pollo di un giorno di età (appena
nati) sono forse il principale tipo di alimento
usato oggi per i rapaci in cattività: sono
ricchi di nutrienti, il piumino che hanno è
utile per la borra e sono molto comodi in quanto
si “staccano” anche quando vengono congelati
tutti insieme.
c) Quaglia:
le quaglie intere sono un altro tipico cibo
molto usato per tutte le specie di rapaci; se
vengono somministrate appena uccise, quindi con
tutto il piumaggio, forniscono anche ottimo
materiale per la borra al rapace.
d) Piccione:
La carne di piccione può fornire un alimento
completo e piuttosto facile da reperire, il
piccione infatti è il cibo più ricco che si
possa somministrare ai rapaci in cattività.
Purtroppo ha una grave controindicazione in
quanto i piccioni sono portatori di una
notevolissima quantità di patologie sia virali
sia batteriche oltre che sostanze tossiche di
vario genere. Il miglior consiglio, a livello
igienico sanitario, è di assicurarsi sempre di
reperire i piccioni da una fonte sicura e
controllata, controllare sempre gli animali da
somministrare (il loro stato di salute) e
congelarli sempre per almeno una settimana. Non
somministrare mai piccioni uccisi con il fucile.
e) Coniglio:
Il coniglio possiede delle carni con basso
valore nutritivo, come si può facilmente dedurre
dalle sue carni chiare; è dunque una carne molto
magra, che quindi deve essere somministrata
sempre mischiata ad altri tipi di carne. Mai
utilizzare la carne di coniglio da sola senza
integrarla con altri alimenti a meno che non si
voglia mantenere il rapace molto leggero per il
giorno successivo durante le fasi di
addestramento o durante il periodo di volo.
f) Carne di manzo:
E' un genere di alimento che possiede diversi
vantaggi: economicità, facilità di reperimento,
pulizia ed igiene. Purtroppo come aspetti
negativi la carne di manzo non ha sufficiente
calcio (in quanto netta e senza ossa) e non
possiede materiale per la produzione della
borra, ma entrambe queste componenti possono
essere aggiunte artificialmente. Nella
preparazione è bene tagliare via tutti le parti
di grasso e lasciare solo la carne quanto più
netta possibile.
g) Topi e ratti:
I roditori contengono un'alta proporzione di
proteine. Essi possono essere facilmente
ottenuti dagli appositi fornitori, oggi molto
comuni in quanto topi e ratti sono molto
utilizzati anche nell'alimentazione dei rettili
in cattività; altra fonte di ratti e topi sono i
laboratori veterinari, medici e biologici che li
usano per la ricerca scientifica e ne produconno
sempre un surplus. I roditori sono molto utili
soprattutto nell'alimentazione di piccoli rapaci
che hanno un'alta rata metabolica e necessitano
di cibo molto energetico e nutrizionalmente
ricco.
L'aspetto dei falchi è il miglior rivelatore del
loro stato fisico. Quando le loro cere sono di
un bel giallo forte e le zampe di un bel giallo
arancio, quando presentano un piumaggio
brillante ed in ordine, quando si bagnano e si
lisciano frequentemente le piume, quando
mangiano con appetito, rapidità e forza, quando
hanno gli occhi lucenti e rotondi, circondati
perfettamente dalle palpebre (senza che appaia
la parte interna della membrana nittitante), si
può stare certi che i falchi siano in perfetta
salute, ben alimentati, tenuti e giardinati. I
rapaci ai quali non viene data la possibilità di
prendere il sole, che vengono alimentati con
carne di macelleria di scarsa qualità e che non
fanno esercizio sono tristi, hanno la cera e le
zampe pallide, grigiastre, il piumaggio
scolorito ed opaco, l'occhio di forma ovale,
mangiano lentamente e senza energia ne ansietà,
stando sul blocco con mollezza e sonnecchiando,
senza essere reattivi. In questo stato potranno
resistere anche alcuni mesi ma prima o poi una
patologia li debiliterà completamente,
uccidendoli (ma ponendo fine ai loro tormenti).
Il falconiere deve imparare ad essere sensibile,
deve poter riconoscere a primo sguardo se un
rapace sta bene o non è in buona salute, questa
capacità e questa sensibilità viene acquistata
con il tempo e l'esperienza sicuramente ma anche
il falconiere stesso deve impegnarsi per capire
il più possibile i suoi animali. A questo
proposito un'ottima guida potrebbe essere lo
studio del comportamento dei rapaci ed il loro
linguaggio del corpo.
Patologie piuttosto frequenti nei rapaci da
falconeria sono le seguenti:
1)
Bumblefoots: Probabilmente la parte più delicata
di un rapace in cattività sono i piedi. Allo
stato selvatico i rapaci mantengono i loro piedi
in ottima salute utilizzando vari tipi di
posatoi di differenti diametri, materiali e
tipologie, ma anche i fattori ambientali come
l'umidità e la luce solare tengono i loro piedi
in un ottimo stato di salute. Per i rapaci in
cattività, si ha la situazione opposta: essi
hanno sempre lo stesso posatoio (a maggior
ragione se è un posatoio non idoneo a quella
specie) e non sono soggetti a quei fattori
ambientali come la luce solare o l'umidità. Il
termine "Bumblefoot" deriva dalla terminologia
inglese (letteralmente significa "piede gonfio")
e indica tutta una serie di condizioni
patologiche di tipo degenerativo o infettivo che
colpiscono i piedi dei rapaci.
2)
Coccidiosi: I Coccidi sono endoparassiti del
tratto alimentare dei rapaci. Anche questa
patologia colpisce soprattutto animali stressati
con sistema immunitario molto indebolito
provocandone l’emissione di deiezioni di colore
verdastro. Fortunatamente sono facilmente
debellabili usando appositi medicinali.
3)
Tricomoniasi: Il Trichomonas gallinae è
un endoparassita interno che colpisce il cavo
orale dei rapaci dove provoca lesioni di colore
bianco-giallastro; questo parassita è molto
comune nei piccioni che però immuni e portatori,
ma riescono a trasmetterlo ai rapaci che, se non
curati, arriveranno alla morte. Fortunatamente
anche il Tricomonas è facilmente eliminabile
usando appositi medicinali.
4)
Aspergillosi: L'aspergillosi è una patologia
causata da funghi patogeni che colpiscono
l'apparato respiratorio, ed è potenzialmente
letale, portando frequentemente alla morte
l'individuo che ne viene colpito. Generalmente
vengono colpiti rapaci in cattivo stato di
salute o troppo stressati a causa
dell’addestramento che ne indebolisce il sistema
immunitario. È una patologia molto frequente per
esempio negli Smerigli e nei Girfalchi.
Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com)
e www.falconeria.info