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 Le tecniche di falconeria alternativa

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Di seguito verranno illustrate le varie tecniche alternative di falconeria, utilizzabili con le specie di rapaci elencate ed analizzate precedentemente. Queste tecniche spesso devono essere utilizzate insieme, e non bisogna limitarsi ad una soltanto; per esempio, con una Poiana di Harris si può alternare una passeggiata in cui il rapace segue il falconiere di albero in albero ad un inseguimento al logoro trainato, al lancio di bocconcini in aria e/o all’alto volo di attesa; allo stesso modo, con un lanario si può alternare l’alto volo d’attesa e le passate al logoro o il lancio di bocconcini in aria. Solo le tecniche di volo al pallone/aquiloni devono essere applicate singolarmente e non possono essere alternate ad altre.

 

  

 

Passeggiate

  Una delle forme più classiche di falconeria alternativa è costituita da una semplice passeggiata in natura con il rapace libero che segue il falconiere. Questo tipo di passeggiate può essere praticato con rapaci che si muovono agevolmente e per loro natura tra gli alberi, come le Poiane (Harris, Codarossa, Ferruginosa e Poiana comune), mentre non può essere praticata con i Falchi. Nelle passeggiate possono essere utilizzati anche i rapaci notturni (per es. Gufo reale, Barbagianni etc.) ma con queste specie l’addestramento risulta molto complesso, si tratta infatti di rapaci molto passivi che esiteranno molto prima di seguirvi da un albero all’altro. Le Poiane, invece, sono adattate per loro natura a questo tipo di volo di spostamento da un posatoio all’altro e sono dunque le specie più indicate per le passeggiate; in modo particolare la Poiana di Harris si comporta in maniera egregia nelle passeggiate ed è di facile addestramento e gestione, permettendo di ottenere sin da subito già degli ottimi risultati.

Durante le passeggiate si possono lanciare piccoli bocconcini di carne al rapace che li afferrerà in volo; è inoltre consigliabile alternare tratti di passeggiata ad inseguimento al logoro trainato, cosa che le Poiane amano moltissimo e stimola il loro comportamento predatorio, mantenendone il benessere psicologico.

 

 

 

  

 

 

 

Lancio di bocconcini

 Il lancio di bocconcini in aria da far catturare al rapace non è una tecnica a se stante ma va abbinata o ai voli di attesa oppure alle passeggiate. Può essere adoperata con tutti i rapaci tranne che con i rapaci notturni, che, a causa della loro bassa reattività, raramente e difficilmente cattureranno il bocconcino al volo. I bocconcini di carne devono essere di dimensione adeguata alla specie e possono essere lanciati sia a mano che con la fionda, per raggiungere maggiori altezze e dunque fare eseguire al rapace voli acrobatici più belli nel tentativo di afferrare in volo il boccone. È però da fare molta attenzione alla quantità di bocconcini che vengono lanciati al rapace: prima di iniziare, a casa, si preparano i bocconcini assicurandosi che il loro peso totale raggiunga circa la metà della quantità di cibo necessaria per far passare la fame al rapace; se infatti si esagera lanciando troppi bocconi al rapace, presto esso raggiungerà la condizione di non-fame e risponderà con più difficoltà ai richiami, rendendo a volte difficile anche il suo recupero.

 

 

 

 

 

Voli al logoro

 

Il logoro è una specie di preda finta utilizzata da millenni dai falconieri. Maggiori dettagli sui logori possono essere trovati negli altri manuali di falconeria disponibili sul portale www.falconeria.info. I seguenti paragrafi si limiteranno comunque solo ad una generica e sintetica descrizione dell’uso del logoro nella falconeria alternativa. Per apprendere correttamente la tecnica passo passo e le strategie necessarie è obbligatorio basarsi su manuali più avanzati (si vedano al proposito le pubblicazioni apposito del portale www.falconeria.info, e soprattutto il Corso Multimediale di Falconeria).

Esistono due principali modalità di volo al logoro basate sulle diverse abitudini bio-eco-etologiche delle specie di rapaci: a) le passate al logoro simulano una preda aerea (un uccello) e sono adatte per tutti i Falchi (Sacro, Lanario, Ibridi, Pellegrino, Gheppi) b) il traino al logoro invece simula una preda terrestre (un Lagomorfo come il Coniglio o la Lepre) e sono adatte invece ai rapaci di basso volo come le Poiane (Harris, Codarossa, Poiana comune, Ferruginosa) e alle Aquile.

 

 

 

1) Passate

 

Le passate al logoro mirano a simulare un uccello in volo, tipica preda di molti Falchi d’alto volo come il Pellegrino, il Lanario, il Sacro e gli Ibridi. La tecnica per le passate è piuttosto complessa da apprendere, serve molto allenamento e bisogna conoscere i movimenti esatti, passo-passo, da fare; l’obiettivo è di far roteare il logoro in aria in modo che imiti quanto più possibile il volo di una preda, di non farlo catturare al Falco durante le velocissime passate che esso compirà, di non sbatterglielo contro e, alla fine, di farglielo catturare lanciandolo in aria.

Per le passate si usano i logori classici da falconeria, a forma di cuore o ferro di cavallo, in cuoio, con un pezzo di carne dura e ben fissata sopra attraverso gli appositi laccetti del cuoio.

Tipicamente una sessione di passate al logoro può essere costituita anche da svariate decine di passate prima che il falco si stanchi e gli si faccia catturare il logoro; ovviamente si arriva a questi livelli molto gradualmente, aumentando di settimana in settimana il numero di passate da far eseguire al falco prima di lanciargli il logoro in aria; il rapace così si mescolerà gradualmente acquistando sempre più fitness atletica, aumenteranno le sue capacità respiratorie e circolatorie e si stancherà sempre di meno.

Le fasi di passate al logoro sono più o meno le seguenti:

1)      Passaggio laterale sinistro:

2)      Passaggio laterale destro:

3)      Passaggio alto

4)      Passaggio basso

5)      Lancio del logoro in aria

 

Durante i “passaggi” il falconiere deve imparare a tirare indietro il logoro nel momento giusto in modo tale da farlo passare davanti al rapace (senza colpirlo!!!) che tenterà di afferrarlo ma senza farglielo neanche sfiorare, così il rapace passerà velocissimo sulla tangente riprendendo quota, virerà e tornerà indietro per fare un’altra passata. Le passate vanno diversificate, il logoro non va ruotato sempre nello stesso modo, per questo si eseguono vari tipi di passaggi del logoro (alto, basso, destra e sinistra).

 

 

 

 

 

 

2) Traino

 

Il traino al logoro imita una preda terrestre che corre sul terreno, come un Coniglio o una Lepre (Lagomorfi); questa tecnica viene usata con rapaci che cacciano a terra inseguendo come le Poiane e le Aquile, nella falconeria alternativa. Si usano dei logori appositi, che simulano i Lagomorfi detti “dummy rabbit”, e costituiti da una pelle sintetica o vera di Lagomorfo appositamente cucita su una struttura sufficientemente pesante. I logori possono essere trascinati a mano, correndo a piedi o in bicicletta. Possono anche essere collegati a dei motorini elettrici (logori meccanici) per aumentarne la velocità e la facilità d’uso. La tecnica del traino dunque è molto più semplice rispetto alle passate al logoro. La velocità va regolata in modo tale che il rapace non si stanchi eccessivamente ma allo stesso tempo che non catturi troppo facilmente il logoro. Quando il rapace cattura il logoro bisogna fermarsi e non continuare a trascinarlo. Il traino al logoro non dovrebbe essere praticato come tecnica a se stante ma va alternata alle passeggiate in natura con le Poiane o all’alto volo di attesa con le Poiane e le Aquile.

 

 

Dummy-rabbit  (www.northwoodsfalconry.com)

 

 

Alto volo d’attesa

 

Il volo d’attesa (“Waiting on flight”) viene praticato da molti rapaci durante la caccia; essi generalmente sfruttano per questo tipo di volo delle correnti ascensionali (correnti termiche e correnti di risalita) o il vento in modo tale da consumare poche energie rimanendo in aria per molto tempo alla ricerca di prede dall’alto. Generalmente i rapaci più adatti a questo tipo di volo sono quelli che hanno ali ampie, larghe e lunghe e code lunghe come per esempio le Poiane e le Aquile che, appunto, grazie alla loro ampia superficie alare riescono a stare in alto volo per lungo tempo senza consumare energie grazie alle correnti termiche e di risalita. Ma anche i Falchi, pur avendo una superficie alare minore possono praticare il volo di attesa sulla testa del falconiere, sebbene essi consumeranno molta più energia e questo genere di voli potrà durare al massimo 15-20 minuti. In natura i rapaci usano questo tipo di volo per la ricerca delle prede (alto volo di ricerca), mentre in falconeria il  falconiere fa solo in modo che il rapace rimanda in alto volo sopra la sua testa per poi richiamarlo in picchiata sul logoro eseguendo delle passate fino a fargli catturare il logoro lanciandolo in aria. Una volta lanciato dal pugno il falco esso inizierà a compiere dei voli circolari concentrici rispetto al falconiere, prendendo maggiore quota ad ogni giro, fino a raggiungere la quota di volo di attesa, che può variare dai 70-80 metri fino agli oltre 300 metri, in funzione della specie e del tipo di addestramento ma anche delle condizioni meteorologiche. Il falco può restare in alto volo d’attesa per alcuni minuti ma se non ha possibilità di sfruttare correnti termiche o di risalita consumerà abbastanza presto le sue energie e dovrà essere richiamato dal falconiere; il richiamo generalmente avviene usando il logoro; il falco inizierà una picchiata mozzafiato verso il logoro che dovrà essere lanciato in aria nel momento e direzione giusta per farlo catturare al volo al rapace; dopo la picchiata il falconiere, in alternativa, può far eseguire alcune passate al logoro al rapace prima di farglielo catturare in aria.

 

 

 

 

 

 

 

Volo d’attesa con le Poiane

 Come si è detto in precedenza, le Poiane sono molto più adatte dei Falchi per il volo d’attesa sul falconiere, grazie alla loro maggiore superficie alare ed un corrispondente basso carico alare. Questi rapaci sono istintivamente attratti dalle correnti ascensionali e termiche e hanno molto piacere di praticare il volo d’attesa per loro natura. L’addestramento al volo d’attesa risulta però più complicato rispetto ai Falchi e ciò richiede particolari tecniche e procedure passo-passo al fine di ottenere buoni risultati. Il volo d’attesa con le Poiane può essere praticato in maniera più dinamica, il falconiere infatti può continuare a camminare e passeggiare mentre la Poiana lo segue dall’alto in volo d’attesa. Per questo tipo di volo possono essere utilizzate sia le Poiane di Harris, che sono le più consigliate soprattutto per i neofiti, sia la Poiana comune, la Codarossa e la Ferruginosa. Il volo può essere terminato con un richiamo al pugno oppure con il lancio di bocconcini oppure con un richiamo al logoro, usandolo al traino. Le Poiane possono eseguire delle vertiginose picchiate come i Falchi in questa circostanza. Il volo d’attesa su correnti termiche o ascensionali può essere praticato anche con le Aquile (Aquila reale, Aquila rapace etc.) sebbene la procedura di addestramento risulti ancor più difficoltosa. In genere, consentire ad un rapace, Aquila Poiana o Falco che sia, di utilizzare le correnti termiche presenta un rischio: l’animale può infatti lasciarsi trasportare piacevolmente da queste correnti, e può perdere di vista il falconiere, allontanandosi di molti chilometri; se, inoltre, fa molto caldo, le correnti termiche possono essere così forti da impedire al rapace di tornare indietro! Il falconiere che pratica il volo d’attesa, sia con le Poiane che con i Falchi o le Aquile deve conoscere alla perfezione le tecniche di radiotracking e dotarsi di radio trasmittenti e ricevente di ottima qualità.

 

 

 

 

 

 

 

Aquiloni e Palloni aerostatici

  L’alto volo, con i Falconi, è una delle massime espressioni della falconeria ed è per questo che migliaia di falconieri in tutto il mondo hanno inventato ogni trucco e ogni diavoleria per mandare i loro falchi sempre più in alto. A questo scopo è nata negli USA ormai più di 20 anni fa l’idea di usare i palloni aerostatici a elio per addestrare i falconi a salire in alto. All’uso dei palloni si è poi abbiano l’uso degli aquiloni e, sperimentalmente, anche l’uso degli aquiloni acrobatici.

Palloni e aquiloni vanno usati in funzione del vento: se il vento è assente si usa il pallone aerostatico, se c’è vento conviene usare l’aquilone, più facile da gestire e trasportare rispetto al pallone. Al pallone o aquilone è necessario legare un logoro con del cibo; bastano poche piume legate ad un buon bocconcino di carne; il logoro con la carne deve essere collegato non troppo vicino né troppo lontano dall’aquilone o pallone e, soprattutto, deve sganciarsi quando il falco lo afferra e lo tira. Sono stati inventati i più disparati sistemi di sgancio, validi sia per i palloni che per gli aquiloni; tra i più usati vi sono i sistemi di sgancio usati nella pesca a traina e reperibili nei negozi di pesca e le semplici mollette (per es quelle da attaccapanni) modificandone la molla per regolare la forza di tenuta e rendere facile lo sgancio per il falco.

 

 

Sistema di sgancio ”a pressione” che utilizza un bicchiere con tappo per lo sgancio.

 

 

 

 

Al sistema di sgancio è legata come logoro un’ala di Quaglia con un piccolo bocconcino.

 

 

 

 

 Per il volo a palloni o aquiloni possono essere usati solo i Falconi d’alto volo (Pellegrino, Lanario, Sacro, Ibridi).

L’addestramento al pallone o all’aquilone è piuttosto semplice: sin da quando si alleva il falco da giovane, prima ancora di iniziare l’addestramento, il pallone e/o l’aquilone devono essere bene in vista, magari legati vicino al posatoio del falco, così esso si abituerà a loro sin da piccolo e non ne avrà paura nel momento dell’addestramento vero e proprio. Quando si inizia ad addestrare il falco si usa come addestramento di base la classica procedura da falconeria: voli al pugno al chiuso, voli all’aperto in filagna, richiamo al logoro, uso del fischietto e finalmente voli liberi con richiamo al logoro. Quando il falco ha ricevuto l’addestramento di base (sempre mantenendo in vista pallone e/o aquilone) si può iniziare l’addestramento vero e proprio. Tutta la procedura di addestramento, sia quello di base che quello specifico al pallone/aquilone, deve essere molto graduale; dunque, inizialmente il pallone o aquilone viene fatto alzare di 50-60 metri e il logoro con la carne viene legato con un cordino molto lungo in modo che si trovi a 10-20 metri da terra; si lancia il falco in volo e lo si induce ad afferrare in volo il logoro sul pallone, questa è la parte più difficile. Quando il falco ha imparato ad afferrare la carne legata al pallone o aquilone a questa bassa altezza si inizia ad alzare sempre di più il logoro, sempre gradualmente, di giorno in giorno, finchè non si raggiungono le quote classiche di volo che possono arrivare e superare i 300 metri.

Sia con il pallone che con l’aquilone, la procedura per il volo libero è simile : si mette prima il pallone in posizione alla sua quota, decisa dal falconiere, dopo aver guarnito il logoro con un bel boccone di carne ed aver fissato il sistema di sgancio, a questo punto si scappuccia il falco, si attende che esso veda il pallone (“aggancia il bersaglio”) e lo si lascia partire dal pugno; il falco eseguirà una serie di voli circolari, prendendo quota ad ogni cerchio ascensionale fino a raggiungere la quota del pallone, dove afferrerà il logoro con la carne che si sgancia dal pallone; il falco quindi scende giù in una picchiata o scivolata fino a terra per mangiare e viene recuperato dal falconiere.

 

 

 

1) Aquiloni

 Molti falconieri evitano l’aquilone poiché pensano sia “difficile” da mettere in volo e fargli raggiungere buone altezze, ma probabilmente ciò è solo dovuto al fatto che da piccoli non hanno mai provato oppure hanno ottenuto scarsi risultati: vi posso assicurare che mettere in volo un aquilone anche a ragguardevole altezza non è assolutamente difficile, e con un po’ di impegno, allenamento ed un minimo di tecnica è “un gioco da bambini”!

Possono essere usate varie sagome di aquilone, ma la più usata è sicuramente il “Delta”. L’avvolgimento del filo lungo varie centinaia di metri può essere fatto manualmente ma, per rendere le operazioni logistiche più rapide, è possibile usare dei sistemi meccanizzati (per esempio un trapano modificato). Il filo consigliato è il Dacron da 25-50 kg di carico di rottura, facilmente reperibile nei negozi di pesca.

 

 

 

 Anche sugli aquiloni è bene mettere un distanziatore per evitare i grovigli con il cordino del logoro

 

 

Il falco (Lanario) aggancia il logoro sull’aquilone.

 

 

 

2) Palloni

  Per questi particolari tipi di volo si usano invece dei palloni aerostatici ad uso meteorologico (sonde atmosferiche) del diametro di circa 200 cm; tali palloni possono essere monouso in lattice oppure ricaricabili in plastica leggera e possono sollevare da 1 a 1,5 kg, un carico più che sufficiente per l’uso in falconeria. Assieme ai palloni bisogna procurarsi una bombola ad elio, da far ricaricare ogni volta che si esaurisce. Come è facile immaginare la logistica nell’uso del pallone è più complessa ma il suo vantaggio è che si può praticare il volo con i falchi anche in condizioni di totale assenza di vento. Anche al pallone va applicato un filo di circa 500 metri, che può essere avvolto con sistemi meccanici. Il filo consigliato è il Dacron da 25-50 kg di carico di rottura, facilmente reperibile nei negozi di pesca.

 

 

 

 

Preparazione del Pallone, viene gonfiato con la bombola di elio.

 

 

   

 

Il sistema di sgancio sul pallone viene montato attraverso un distanziatore in metallo che permette di tenere il logoro distante dal cordino così da evitare aggrovigliamenti.

 

 

 

  

Dopo un volo di oltre 300 metri il falco (un Lanario in questo caso) riesce ad agganciare il logoro sotto il pallone

 

 

 

3) Aquilone acrobatico 

Alcuni anni fa, scambiavo due chiacchiere con un amico, uno tra i più bravi falconieri italiani ed europei: si parlava di aquiloni e palloni e mi disse che gli sarebbe piaciuto, per curiosità, vedere come si sarebbe comportato un falco ad “inseguire” un aquilone acrobatico, piuttosto che semplicemente afferrare un logoro fissato su un aquilone o pallone statico. Il discorso cadde lì, per il momento. L’anno successivo andai a trovarlo, stava facendo volare i suoi falchi (4 maschi di Lanario spp feldeggii), ognuno nella sua specialità. Ad un certo punto tirò fuori un aquilone; inizialmente non mi meravigliai più di tanto, sapevo che Guglielmo usava spesso gli aquiloni per far volare i lanari, ma c’era qualcosa di strano in quell’aquilone; dopo averlo guardato con attenzione realizzai: “cavoli! È un aquilone acrobatico!!!” La metodologia di uso è la stessa, il logoro viene legato con lo stesso sistema del pallone o dell’aquilone statico, la differenza consiste nel fatto che una volta che il falco ha raggiunto la quota e sta per afferrare il logoro, il falconiere, inizia a far muovere l’aquilone verso un lato e il falco inizierà ad inseguirlo; l’operazione “acrobatica” può essere eseguita diverse volte, prima che si faccia catturare il logoro al falco. Anche in questo caso non bisogna esagerare e bisogna avere un occhio attento alla condizione del falco: quando il rapace inizia a volare col becco aperto ciò indica che è stanco  e dovrà essergli fatto afferrare il logoro immediatamente altrimenti il volo si concluderà con una fuga del rapace verso un posatoio, anche molto distante, e una cattiva lezione per il rapace, che potrà compromettere i successivi voli.

 

 

 

 

 

Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com) e www.falconeria.info

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