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NOME ITALIANO |
Poiana di Harris
(è il più corretto) |
NOME SCIENTIFICO |
Parabuteo
unicinctus |
NOME INGLESE |
Harris's Hawk |
FAMIGLIA |
Accipitridae |
GENERE |
Parabuteo |
PESO |
M: 500-700 gr; F:
600-1000 gr (variabile in base alla ssp) |
DIMORFISMO SESSUALE |
Nessuna differenza
cromatica, le F sono più grosse dei
maschi |
APERTURA ALARE |
1,1 m |
LUNGHEZZA TOTALE |
46-76 cm |
DESCRIZIONE GENERALE |
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ALIMENTAZIONE IN NATURA |
Un pò di tutto,
carogne, pesci, mammiferi rettili e
uccelli di varia taglia. Caccia
tipicamente in gruppi di 5-15 individui. |
HABITAT IN NATURA |
Deserto e
semideserto |
DISTRIBUZIONE IN NATURA |
Nord e Sud America
(con 3 ssp) |
ETA' DI MATURAZIONE SESSUALE |
2-3 anni |
FACILITA' DI ALLEVAMENTO |
Facile |
FACILITA' DI RIPRODUZIONE |
E' una specie
piuttosto semplice da riprodurre. La
maggior parte delle coppie che vengono
messe in voliera iniziano a corteggiarsi
e costruire il nido già dopo il primo
anno. Bisogna però aspettare la maturità
sessuale che in media arriva al secondo
terzo anno di età. |
FACILITA' DI ALLEVAMENTO |
Facile |
FACILITA' DI ADDESTRAMENTO |
Facile |
USO NEL BIRDCONTROL |
Molto utilizzato |
USO A CACCIA |
Molto utilizzato |
USO NEGLI SPETTACOLI |
Molto utilizzato |
REPERIBILITA' |
Media: in Italia
ci sono ancora solo pochi riproduttori
di questa specie. |
PREZZO |
M: 600-800 euro;
F: 900-1200 euro |
RISCHI/DELICATEZZA |
Specie piuttosto
robusta e difficile da perdere. E' però
abbastanza sensibile alle temperature
troppo basse, essendo adattata a climi
desertici. |
DIMENSIONE VOLIERA SINGOLA |
2 x 1,5 x 1,5(h)
mt |
DIMENSIONE VOLIERA DA RIPRODUZIONE |
3 x 4 x 2,5
(dimensione minima) |
ALIMENTAZIONE (COPPIA DA RIPRODUZIONE) |
2 colli di pollo,
2 quaglie intere, 2 grossi ratti |
PRODUTTIVITA' IN CATTIVITA' |
1-3 pulli all'anno
per coppia |
BIOLOGIA DELLA POIANA DI
HARRIS
INTRODUZIONE
Il nome
scientifico dell'Harris è Parabuteo unicinctus
il suo nome stesso ci da già delle informazioni su
una caratteristica particolare di questa specie:
parabuteo infatti significa letteralmente "simile ad
un Buteo" (ricordo che il genere Buteo è quello
delle Poiane, e per questo motivo preferisco usare
il nome italiano di "Poiana di Harris" e non Aquila
di Harris o Falco di Harris come usano,
erroneamente, alcuni). Al genere Parabuteo
appartiene solo questa specie, originaria del
continente americano e della lunghezza di 48-56 cm
(in base al sesso e alla sottospecie).
Sistematica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Falconiformes
Famiglia: Accipitridae
Genere: Parabuteo
Specie: Parabuteo unicinctus (Temminck, 1824)
Identificazione
A) Adulto
- Testa, collo, spalle e
pancia di colore cioccolato-marrone
- Copritrici e piume
delle zampe di colore castano
- Penne di volo scure
sopra e sotto
- Le copritrici
sopra-alari sono di color castano e hanno la
parte centrale più scura
- Copritrici
sottocaudali di colore bianco
- Coda di colore nero
con base e banda terminale di colore bianco
B) Giovane
- Testa di color
cioccolato-marrone e collo con striature sparse
di colore bianco
- Pancia bianca con
striature di color cioccolato-marrone
- Piume delle zampe
bianche con barrature di color castano
- Copritrici alari
superiori e inferiori di color castano con parte
centrale delle penne nera
- Le basi delle primarie
bianche creano una macchia bianca nella parte
esterna dell’ala
- Coda nera con base
stretta e banda terminale bianche
I sessi
sono simili, indistinguibili cromaticamente (nessun
dicromismo sessuale), ma esiste un dimorfismo
sessuale, le femmine sono infatti più grosse dei
maschi (come in tutti i rapaci diurni).
Alcuni testi (soprattutto di falconeria) indicano
l’esistenza di 3 sottospecie:
1) Parabuteo unicinctus unicinctus: è la
sottospecie più piccola ed è riconoscibile nel
piumaggio adulto per gli orli di color crema nella
coda.
2) Parabuteo unicinctus harrisi:
confrontata con la ssp precedente ha, da adulto, un
torace con penne molto più scure.
3) Parabuteo unicinctus superior: è invece
la sottospecie più grossa fra le 3 e può essere
distinta (anche se non sempre...) grazie a questa
sua caratteristica. E' anche la sottospecie più
ricercata dai falconieri proprio per la sua mole (ed
il suo costo è anche più elevato, di conseguenza).
Ma i più recenti testi ornitologici (DelHoyo 1999),
che ritengo siano quelli scientificamente più
affidabili, parlano di sole 2 sottospecie:
- Parabuteo
unicinctus unicinctus: Nord Est della
Colombia e Ovest Venezuela fino a sud,
attraverso l’est della Bolivia e il
nord-ovest-centro del Brasile e fino al sud
dell’Argentina e al centro-sud del Cile.
- Parabuteo
unicinctus harrisi: Sud Ovest degli stati
uniti (dal sud della California fino al Texas)
attraverso il Messico e l’America centrale
(eccetto Belize e Hounduras) fino alle regioni
più secche del Pacifico (Ovest Colombia, Ecuador
e Perù). A questa sottospecie mancano le leggere
barrature bianche del petto e della pancia.
Le ultime
ricerche in campo molecolare (Molecular phylogeny of
the genus Buteo based on mitochondrial marker
sequences - MJ Riesing, L Kruckenhauser, A Gamauf, E
Haring - Molecular Phylogenetics and Evolution, 2003
- 27:328-342), inoltre, hanno mostrato che il genere
Percnohierax appare essere molto vicino
filogeneticamente al genere Parabuteo, con il quale
comunque ha molte similarità nelle caratteristiche
del piumaggio, incluso il piumaggio giovanile.
Inoltre, altra cosa particolarmente interessante
rivelata dagli studi molecolari è che Parabuteo
unicinctus non mostra praticamente nessuna
variabilità intraspecifica nei campioni analizzati
(che provengono da esemplari sparsi su tutto
l’areale di distribuzione di questa specie tra nord
e sud America). Infine queste analisi molecolari
continuano a confermare che il Genere Parabuteo
resta separato dal Genere Buteo, restandovi comunque
molto legato filogeneticamente.
L'habitat tipico di questa specie allo stato
selvatico è il deserto, si tratta dunque di una
specie piuttosto resistente a condizioni di
temperatura estreme. Gli Harris dunque sono molto
sensibili al freddo: se vivete in aree molto fredde
dovete stare molto attenti al congelamento, che
colpisce soprattutto gli arti inferiori e può
portare alla necrosi e morte, per questo molti
falconieri inglesi usano riscaldare artificialmente
le voliere e le falconiere per gli Harris.
TECNICHE DI CACCIA IN NATURA
In natura l'Harris si
nutre di una vastissima quantità di prede che vanno
dagli insetti (coleotteri, cavallette, ecc...) agli
uccelli fino a piccoli e medi mammiferi (conigli,
roditori, micromammiferi). Le tattiche di caccia
sono molteplici, l'Harris può cacciare da
appostamento (un albero, una roccia) oppure può
usare il volo esplorativo per cercare le prede, gli
attacchi possono essere in picchiata dall'alto, in
scivolata, diretti (cattura in volo) o indiretti (di
rimessa), sebbene gli attacchi diretti con cattura
in volo siano piuttosto rari. Queste tecniche di
caccia in natura hanno ovviamente un riflesso anche
sulla falconeria pratica con l'Harris: questi rapaci
infatti possono essere usati in molteplici modi,
alcuni falconieri adoperano la partenza dal pugno a mò di Astòre, sebbene questa tecnica sia poco
efficiente per via della non idonea anatomia alare
dell'Harris per le forti accelerazioni da fermo,
molto più usata è invece la tecnica che consiste nel
farsi seguire da albero ad albero, mentre, piuttosto
difficile ma estremamente efficiente è la tecnica
del "volo d'attesa dall’alto" (“waiting on flight”),
molto usata dagli Harris in natura.
Caratteristica peculiare della biologia dei questo
rapace è la caccia di gruppo cooperativa
(“Cooperative hunting”), che permette all’Harris di
catturare prede più grosse e con maggiore efficienza
rispetto ai risultati ottenibili da un singolo
individuo. Gli Harris si riuniscono in gruppi che
vanno da 2 a 6-7 individui e spesso si dividono in
ulteriori sotto-gruppi che si spostano agilmente
lungo tutto il territorio di caccia; il loro modo di
volare è particolare in questa fase, essi infatti
“saltellano” come delle rane dentro la vegetazione,
tentando di fare scappare i lagomorfi (conigli) che
si nascondono sotto la copertura vegetale. Mentre
alcuni individui lavorano nel modo suddetto per
stanare le prede, altri individui stanno appollaiati
nelle vicinanze aspettando che qualche preda esca
dai nascondigli.
Un’altra caratteristica della tattica di caccia
cooperativa degli Harris è il lavoro di squadra
durante l’inseguimento delle prede: se un individuo
fallisce l’attacco, viene immediatamente sostituito
da un altro membro del gruppo che continua
l’attacco, ottenendo così di stancare maggiormente
la preda che diventa quindi più vulnerabile. La
caccia di gruppo quindi, con squadre cooperative di
2-7 individui di Harris ha una altissima efficienza
e spesso porta alla cattura di un numero sufficiente
di prede per bilanciare il dispendio energetico di
tutti gli individui del gruppo.
La caccia di gruppo offre dunque delle spettacolari
possibilità ai falconieri e anche degli ottimi
risultati, se infatti si va a caccia con un gruppo
di 3 Harris (che possono anche appartenere a 3
falconieri diversi che vanno a caccia insieme) ci
saranno 6 occhi che esploreranno l'ambiente alla
ricerca di prede e se un Harris fallisce l'attacco,
arriverà subito un secondo Harris in sostituzione ed
eventualmente anche un terzo a dare manforte. E’ da
sottolineare come questa “socialità” degli Harris
sia del tutto istintiva (di origine genetica) e
dunque facendo volare insieme due Harris sin dalla
prima volta essi tenderanno a collaborare, non senza
aver prima superato la fase di “gerarchizzazione”
del gruppo, fase durante la quale viene deciso chi
dei due è il capobranco; solo durante questa fase il
falconiere deve porre particolare attenzione
affinché i due rapaci non si azzuffino provocandosi
anche profonde ferite. Nei gruppi sociali di Harris
allo stato selvatico c'è sempre una certa parentela
tra tutti gli individui, si parla infatti di "gruppi
familiari", formati da giovani e adulti; all'interno
dei gruppi vige anche una certa "dominanza", c'è
sempre un capobranco, i suoi secondi, i terzi e così
via, seguendo una linea gerarchica. Questo fattore è
interessante in quanto il falconiere potrà
sfruttarlo durante l'addestramento, infatti, un pò
come avviene anche con i cani, durante
l'addestramento il falconiere si sostituirà al
capobranco, e l'Harris sarà più portato ad ubbidire
ed a "ricevere ordini" dal suo capobranco. Durante
l'addestramento di più Poiane di Harris
contemporaneamente gli adulti tenderanno a prendere
istintivamente il comando e domineranno sui giovani.
Questa socialità degli Harris ci spiega anche le
loro frequenti e continue vocalizzazioni, che in
natura servono proprio per tenere un contatto
acustico tutti i membri del gruppo; queste
vocalizzazioni non sono molto fastidiose e NON
possono essere eliminate, perchè sono un carattere
naturale di questa specie; sono delle vocalizzazioni
"di contatto" non sono da confondere con le
vocalizzazioni tipiche degli imprintati, che sono
ben più insopportabili e che, per fortuna, sono
"prevenibili" e dunque evitabili; in genere comunque
gli Harris imprintati smetteranno di gridare dopo la
prima muta o comunque le loro grida diminuiranno di
numero e di volume. Per ottenere i migliori
risultati è comunque importante acquistare un Harris
imprintato, infatti gli Harris allevati naturalmente
dai genitori, magari in voliere completamente chiuse
(Skylight) si è visto che non danno risultati molto
buoni nell'addestramento e comunque possono divenire
anch'essi degli urlatori. La chiave per risolvere il
problema è il corretto imprinting, poichè esistono
diversi tipi e metodologie per imprintare i rapaci
durante l'allevamento a mano, ed il più consigliato
per gli Harris è sicuramente il “crèche rearing” o
“Imprinting sociale” durante il quale più pulli
(della stessa nidiata o di nidiate differenti)
vengono allevati insieme; in questo modo ogni pullus
riceverà un doppio imprinting, in parte sull’uomo ed
in parte sui suoi conspecifici. E’ da ricordare
anche che la tendenza a diventare urlatori negli
Harris (così come in molte altre specie di rapaci)
dipende strettamente da quanto pesantemente si
lavora con la gestione di questi animali: quanto più
si tiene a dieta l’animale e/o quanto più la dieta è
duratura e tanto più questi rapaci diventeranno
urlatori.
NOTE
ETOLOGICHE
Etologicamente gli Harris sono
estremamente intelligenti e soprattutto curiosi, e
queste due caratteristiche li rendono
particolarmente interessanti ed utili come rapaci da
falconeria: i loro tempi di reazione ed
apprendimento sono rapidissimi e la loro estrema
curiosità li aiuta moltissimo durante l'azione di
caccia. Un giovane Harris non esiterà ad attaccare
anche una foglia mossa dal vento, ma impiegherà meno
di un secondo a capire che una foglia non è un
pasto, non si può mangiare e dunque in futuro non
ripeterà lo stesso errore. La notevole intelligenza
di questi rapaci è particolarmente vantaggiosa sia
nelle fasi di addestramento sia nell'uso pratico a
caccia: una Poiana di Harris infatti capirà subito
l'abbinamento pugno-cibo, fischio-cibo, logoro-cibo
e ciò renderà facile e lineare il suo
condizionamento; in fase di caccia gli Harris
possono non solo cercare ed individuare da soli le
prede (quasi sostituendo l'azione del cane da
caccia) ma sono anche in grado di stanarle. Non è
raro assistere a scene in cui avendo mancato la
preda al primo attacco, l'Harris si apposta nelle
vicinanze del rifugio che ha usato la preda per
nascondersi attendendo che esca di nuovo per
catturarla o addirittura avvicinandosi al rifugio,
penetrandovi e stanandola direttamente.
Da un punto di vista morfo-anatomico e di fisica del
volo, la struttura di un Harris è una via di mezzo
tra la struttura classica delle Poiane (coda corda
ed ali lunghe e larghe) e quella dell’Astòre (ali
corte e larghe, coda particolarmente lunga). Questa
particolare struttura di volo consente rapide e
repentine manovre anche in spazi ristretti ed ottime
capacità di sfruttare il volo planato (anche con
venti o correnti termiche molto deboli, sebbene non
con le stesse prestazioni di una Poiana comune) ma
ha lo svantaggio di non poter offrire nè elevate
velocità di volo (come per esempio avviene nei
falconi) nè accelerazioni brucianti (come avviene
nell'Astòre, che ha anch'esso una coda lunga ma ali
ben più corte e dunque più adatte allo spunto
bruciante in una partenza da fermo). Queste
caratteristiche anatomiche devono essere tenute ben
presenti se si vuole ottenere il massimo dagli
Harris addestrati per la caccia: infatti sarà
perfettamente inutile e improduttivo lanciare un
Harris dal pugno, ma converrà sfruttare al meglio la
tecnica di caccia naturale di questa specie (voli
esplorativi o spostamenti da posatoio in posatoio e
caccia di gruppo).
RIPRODUZIONE IN NATURA
E' tipica dell'Harris la
riproduzione cooperativa, in gruppi di 2-7
individui; vengono deposte da 1 a 4 uova, a volte 5
ma più frequentemente 3-4. L'incubazione dura 30
giorni. Le uova sono di colore biancastro e prive di
macchiettature. I giovani abbandonano il nido a
circa 40-45 giorni di età ma rimarranno ancora per
un anno o più con i genitori, essi hanno dunque un
lunghissimo periodo di dipendenza che spiega anche
perchè le loro vocalizzazioni di richiesta del cibo
siano così intense per tutto il primo anno di età.
Si parla di riproduzione cooperativa perchè molto
spesso una singola femmina di Harris può accoppiarsi
con due maschi ed il nido può essere costruito e
gestito in cooperazione tra diversi individui. I
nidi vengono costruiti nelle cime degli alberi o su
piante di yucca o cactus. I giovani vengono
cresciuti ed alimentati sia dalla femmina sia dal
maschio o dai due maschi se la femmina si è
accoppiata con entrambi.
USO IN
FALCONERIA
Molti
falconieri non raccomandano l'Harris ad un neofita,
perchè è un rapace troppo semplice da addestrare ed
il principiante non imparerà molto
sull'addestramento dei rapaci in questo modo. Questo
è assolutamente vero, ma io credo che si debba
sempre procedere per gradi e visto che i rapaci,
almeno in Europa, costano molto (e non possono
essere catturati come si fa negli USA), un neofita
dovrebbe sempre operare nel modo migliore per non
perdere nè danneggiare il proprio rapace, ed
iniziando con l'Harris si hanno molte più garanzie
da questi punti di vista.
L'Harris è
arrivato in Europa all'inizio degli anni 80, e si è
subito diffuso enormemente soprattutto in
Inghilterra, dove, negli anni successivi, si è
registrata una vera e propria esplosione di
richieste. In Italia i primi Harris si sono visti
negli anni 90, e il fenomeno ha avuto lo stesso
trend inglese, inizialmente pochi Harris in giro e
man mano che veniva conosciuto e apprezzato le
richieste aumentavano fino a raggiungere il culmine
proprio in questi ultimi anni. I motivi che hanno
reso questa specie così famosa, conosciuta e
ricercata sono stati già citati sopra:
multifunzionalità, facilità di allevamento e
gestione, adattabilità, buon temperamento, grande
intelligenza e facilità di addestramento.
La scelta
migliore per il neofita è, come si è già anticipato,
un giovane Harris imprintato correttamente. Il
principiante però deve porre particolare attenzione
nel maneggiare il suo primo Harris, soprattutto
durante le fasi di contenimento per il montaggio
dell'armatura, in quanto le ossa dei giovani rapaci
sono ancora molto delicate e non si sono indurite
sufficientemente, si rischierebbe quindi di
provocare qualche frattura all'animale se viene
contenuto in maniera troppo violenta.
Purtroppo,
visto che inizialmente sono arrivati in Europa
pochissimi esemplari di questa specie da usare per
la riproduzione, oggi è abbastanza comune un certo
livello di inbreeding (accoppiamento tra parenti)
tra tutti gli Harris nati in cattività. Non è
difficile trovare esemplari con problemi genetici
dovuti all'inbreeding: deformazioni alle ossa, con
penne cresciute male (storte o troppo delicate) o
con deficienze vitaminiche (soprattutto, molto
comune, è la deficienza di vitamina B).
La gestione
del peso degli Harris addestrati è fondamentale: un
Harris troppo magro non produrrà mai buoni risultati
e diventerà anche un gridatore insopportabile, ma
anche quelli tenuti troppo alti di peso diventeranno
dei gridatori (in quanto non soddisfatti dei loro
risultati a caccia), e si comporteranno praticamente
come dei bambini, non avranno infatti un normale
sviluppo mentale, e saranno poco concentrati durante
gli esercizi. Un peso di volo troppo alto sarà
d'impaccio al rapace, non gli farà guadagnare la
fitness e l'agilità necessaria per ottenere buoni
risultati nella caccia. E' dunque fondamentale un
controllo corretto e perfetto del peso per poter
ottenere i migliori risultati.
L'Harris è
un rapace molto socievole e beneficerà molto del
contatto con l'uomo, socializzando con lui
immediatamente. Tutto il tempo che passerete con lui
durante il giorno sicuramente non sarà tempo
sprecato, e il vostro Harris amerà stare con voi la
sera nel salotto, assieme a tutta la famiglia, a
guardare e ad osservare ogni movimento e, perchè no,
anche la televisione! L'addestramento degli Harris è
estremamente rapido, ma per un neofita è
consigliabile operare lentamente e gradualmente per
essere sicuro di ogni passaggio. Non abituare mai
l'Harris a stare a terra, ma farlo volare sul primo
albero che capita appena possibile (già nei voli in
filagna si può far partire l'Harris da un albero);
ogni volta che l'animale vola a terra non bisogna
premiarlo, altrimenti si rischierebbe di abituarlo
male, ma bisogna tirarlo su immediatamente e
rimetterlo sulla pertica o su un ramo d'albero. Gli
Harris sono anche sufficientemente intelligenti per
distinguere un fischio che vuol dire "seguimi"
(quando sarete in giro sul campo di volo con
l'Harris libero che vi segue) dal fischio che invece
indica il cibo. Gli Harris comunque imparano da
subito e quasi automaticamente a seguire il
falconiere da un albero all'altro, mentre, capita
spesso che abbiano qualche problema nel rapporto con
la selvaggina e per questo motivo, se la vostra
intenzione è quella di addestrare l'Harris alla
caccia, bisognerà fargli conoscere da subito le sue
prede, già durante i primi addestramenti al pugno in
indoor.
Quando
siete in giro col vostro Harris libero che vi segue,
dovete lasciargli fare quello che vuole; si è già
detto, infatti, che questi rapaci sono estremamente
curiosi, ed è necessario che il falconiere assecondi
la loro curiosità. Per fare un esempio: l'Harris
capirà da solo che quel pezzo di legno che aveva
adocchiato non è una preda e non si mangia, e, fatta
questa esperienza e soddisfatta la sua curiosità,
non sarà più attratta ed incuriosita da altri pezzi
di legno.
Gli Harris sono dei cacciatori molto eclettici, in
grado di catturare una enorme varietà di prede ed,
in particolar modo, per il territorio Italiano (dove
spesso mancano le prede di grossa taglia) i maschi
sono ancora migliori delle femmine in quanto
potranno catturare una molteplicità di prede
stupefacente che va dai piccoli volatili fino ai
fagiani o conigli (di taglia proporzionale alla mole
del rapace, ovviamente). Non è però consigliabile
"specializzare" un Harris, altrimenti si rischierà
di perdere tutto il divertimento: gli si deve invece
consentire di cacciare ogni tipo di preda. Ho visto
harris catturare le prede più strane, dai serpenti
alle talpe e addirittura, durante un raduno, un
falconiere che si è allontanato col suo Harris è
ritornato un'oretta dopo con un carassio che il suo
Harris aveva catturato nel fiumiciattolo dentro il
boschetto. Alcuni falconieri molto esperti ottengono
anche degli ottimi risultati con i corvidi usando
maschi di Harris. Le femmine di Harris invece si
preferiscono per la loro potenza e vengono
soprattutto usate per prede di grossa taglia come
fagiani e soprattutto lepri, sebbene anche i maschi
possono avere dei buoni risultati con queste prede.
Il
controllo del peso, nei maschi, è un pò laborioso.
Un maschio volato a peso troppo alto, sebbene
ubbidiente, rifiuterà spesso le prede, soprattutto
quelle che ritiene più difficili come i conigli o i
fagiani; se viene invece volato ad un peso troppo
basso si rischia di danneggiarlo, poichè la sua
piccola taglia non gli consente una lunga autonomia
energetica. Dopo una buona cacciata, al giusto peso,
con un maschio non si si potrà permettere di tenerlo
ancora basso di peso per riportarlo a caccia il
giorno dopo, proprio a causa della sua piccola
taglia, avrebbe molto probabilmente un calo di
zuccheri nel sangue, che è molto pericoloso. Per
questo motivo, vista la "laboriosità" nel controllo
del peso dei maschi, per un neofita sarebbe
consigliabile una grossa femmina come primo rapace.
Un Harris
impiegherà circa 4-5 mesi di esperienza in volo
libero sul campo per rendersi conto di tutte le sue
potenzialità e per imparare a sfruttarle. Un Harris
può praticare, come si è già detto, molti stili di
caccia e di volo, ed anche in questo sta la sua
forza e capacità di adattamento, sebbene alcuni
stili di volo siano più difficili da imparare e da
utilizzare ma estremamente più efficaci per il
rapace e gratificanti per il falconiere, come per
esempio il volo d'attesa, durante il quale l'Harris
vola, planando e sfruttando le termiche e le sue
ampie ali, sopra il falconiere in attesa che i cani
o il falconiere stesso stani una preda.
Purtroppo
gli Harris hanno un solo unico punto a loro sfavore
e cioè il loro "odio" verso i cani. Ciò è dovuto al
fatto che, in natura, il loro principale nemico è il
coyote (un canide, appunto). Anche nella casistica
sono segnalati numerosissimi casi di cani aggrediti
dagli Harris. Abituare l'Harris a collaborare col
cane è piuttosto semplice, grazie alla sua
intelligenza, ma i loro rapporti saranno sempre
conflittuali, sulle brevi distanze. L'Harris capirà
immediatamente che il cane stana la selvaggina che
lui potrà catturare. Il problema è di avere un cane
estremamente corretto che NON INSEGUA LA SELVAGGINA
una volta stanata, poichè in questo modo andrebbe ad
interferire con l'azione del rapace. Se una volta
stanato un coniglio l'Harris lo insegue e pure il
cane, i due finirebbero per trovarsi a stretto
contatto e sia il cane rischierebbe di beccarsi
un'artigliata sul muso, sia l'Harris potrebbe
iniziare a rifiutare di cacciare insieme a quel
cane. Porre particolare attenzione ad evitare i
contatti fisici, o di fare avvicinare troppo il
vostro Harris ai cani. Inoltre, sebbene specie molto
sociale, l'Harris odia anche le altre specie di
rapaci e mai si dovrebbero far volare gli Harris
insieme ad altre specie di rapaci: anche in questo
caso la casistica è piena di esempi di Harris che
hanno aggredito altri rapaci sul blocco. In
particolare gli Harris odiano gli Astori e dunque è
bene prendere tutte le precauzioni necessarie per
evitare il contatto, sebbene io abbia visto cacciare
collaborativamente insieme Harris e Astori, ma credo
che si tratti sicuramente di una rarissima
eccezione.
E'
possibile continuare a far volare gli Harris anche
durante la muta, ma questo sicuramente rallenterebbe
sia la muta sia il volo dell'Harris stesso.
In
conclusione possiamo dire che cacciare o volare
semplicemente con gli Harris è molto rilassante, non
ci sono le stesse tensioni che si hanno quando si
porta a volare un falcone d'alto volo o un
Accipiter. Ed è per questo motivo che molti
falconieri tradizionalisti e conservatori parlano
spesso male dell'Harris. Ma i fatti dimostrano che
questo rapace è un eccellente cacciatore ed un
perfetto animale per i neofiti più diligenti. Mi
viene da paragonare l'Harris ad un computer perchè
esso permette di compiere tutti i livelli di
operazioni, dalle più semplici alle più complesse:
si può vedere un Harris nelle mani di un neofita
comportarsi perfettamente come primo rapace cioè
come rapace scuola, docile, mansueto, facile da
gestire, robusto, rapido ad apprendere, ma si può
anche vedere un Harris super-addestrato da un
falconiere esperto performarsi in voli ed azioni di
caccia strabilianti, che forse neanche il migliore
astore potrebbe compiere (sebbene, purtroppo, ancor
oggi, almeno in Italia, sia veramente difficile
vedere Harris così bene addestrati, e dunque, a
prima vista, gli Harris male addestrati che si
vedono in giro, portano le persone a confermare
questa "conservazionismo" dei falconieri
tradizionali).
A proposito
di Harris ed Astori, molti si chiedono quale dei due
sia migliore e a questo proposito vorrei raccogliere
di seguito alcuni concetti che, spero, vi faranno
capire bene quali siano le differenze tra queste due
specie. Partiamo dall'anatomia di volo: un Harris è
un "broad-winged" ed un Astòre è uno "short winged"
entrambi hanno la coda lunga allo stesso modo (una
coda lunga consente di manovrare meglio negli spazi
ristretti tipici degli ambienti ricchi di
vegetazione ma non è ben compatibile con le velocità
elevate, ; una coda corta, come quella del Falco
pellegrino, consente invece di manovrare solo in
ampi spazi ma ad alte velocità), questo significa
che un Harris non può, fisicamente parlando (e i
calcoli matematici lo dimostrano) avere uno spunto
tanto rapido come quello di un Astòre, partendo da
fermo (per esempio dal pugno). Dunque da un punto di
vista morfologico, un Astore è più avvantaggiato
nelle partenze da fermo. Un'Harris inoltre, non ha
una struttura alare e della coda che gli possa
permettere delle prese al volo, come invece può
fare, più facilmente, un Astòre; l'Harris catturerà
dunque quasi sempre "di rimessa" (cioè a terra). Ma,
dal punto di vista dell'intelligenza, della
cooperatività, dell'ecletticità, della
poli-funzionalità (più stili di caccia e di volo) e
dell'adattabilità un'Harris è sicuramente molto più
efficace di un Astore. Da un punto di vista
esclusivamente "estetico" un Astòre in caccia che fa
una bella presa è sicuramente più bello da vedere,
ma un Harris è molto più efficace e produttivo, come
risultati generali, nella caccia.
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