|
Descrizione generale |
E’ sicuramente una delle tecniche di
caccia più belle e più classiche della
falconeria. La preda primaria è
sicuramente il Germano reale, ma può
capitare di catturare anche delle
Marzaiole o Mestoloni o Alzavole. |
Livello di difficoltà e risultati |
Non è una tecnica particolarmente
complessa, poiché si può fare
tranquillamente a meno dell’uso del
cane. Ma, dall’altro punto di vista, le
anatre rappresentano una tra le prede
più complesse, hanno un volo molto
veloce, sono particolarmente agili e
riescono a schivare gli attacchi, si
ributtano appena possono in acqua o tra
la vegetazione per evitare il
predatore. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
Il fatto che il cane non sia necessario
aiuta ad abbassare i costi di questa
tecnica di caccia, ma spesso ci si trova
ad effettuare lunghi spostamenti per
raggiungere i territori frequentati
dalle anatre, con relativi alti costi di
carburante. |
Ambienti |
È una tecnica praticata in ambienti
umidi, ove siano presenti canali,
chiari, raccolte d’acqua che attirano le
anatre. |
Stagioni e orari |
Alcune specie di Anatidi (Germano reale,
per esempio, che è la specie preda
principale) sono stanziali in Italia ma
vengono raggiunti dal doppio passo dei
migratori. Durante la stagione venatoria
sono presenti in abbondanza. Per l’alto
volo è consigliabile andare a caccia
all’alba e al tramonto, mentre se si usa
il basso volo (Astòre) si può cacciare
durante tutto il giorno. |
Uso di cani o altri ausiliari |
Viene usato il cane molto di rado. |
Addestramento ed introduzione |
Si segue la classica procedura di
introduzione graduale dei rapaci. I
germani reali da
addestramento/allenamento sono
facilmente reperibili presso gli
appositi allevamenti di selvaggina. Sul
selvatico vero e proprio è bene
introdurre i falchi subito all’apertura
della stagione venatoria così da
sfruttare la grande abbondanza di
giovani ancora poco esperti e dunque
facili prede. |
Esperienza e fitness |
I rapaci impiegheranno circa una intera
stagione venatoria, se portati a caccia
2-3 volte alla settimana o più, prima di
apprendere adeguatamente le tecniche di
attacco alle Anatre, prede velocissime e
molto furbe nell’evitare i predatori.
L’allenamento e la muscolatura dei
falchi d’alto volo deve essere portato
al massimo, a volte il falco resta in
volo di attesa sopra il falconiere anche
per 20 minuti prima di poter sviluppare
un attacco. |
Caccia pratica |
I pellegrini da utilizzare devono avere
un peso di volo di almeno 850 grammi.
Una volta individuate a vista le anatre
in un posto adeguato (lo specchio
d’acqua non deve essere troppo grande
altrimenti le anatre non si involeranno,
non deve esserci presenza di zone
antropizzate e recinti nell’area di
caccia). Il falco viene messo in volo ad
una distanza dalle anatre tale da non
allarmarle. Il falconiere, col falco in
volo d’attesa, si muove verso lo
specchio d’acqua e il falco deve restare
perfettamente centrato. L’altezza di
volo non deve superare i 100 metri, il
falco deve sapere eseguire correttamente
il volo d’attesa ed essere sempre
centrato sul falconiere così da essere
pronto a sferrare l’attacco nel momento
giusto. Quando il falconiere sarà vicino
allo specchio d’acqua farà involare le
anatre che verranno attaccate dal falco
in picchiata. |
Descrizione generale
|
Il vantaggio è che i Corvidi
rappresentano una preda sempre
disponibile, ovunque. Possono essere
usati tutti i falchi d’alto volo purchè
proporzionati alla forza e dimensione
della preda: per le gazze è
consigliabile il maschio di Pellegrino,
piccolo agilissimo e veloce mentre gli
altri falchi sono troppo lenti. Per le
Cornacchie e i Corvi invece si ottengono
i migliori risultati con le Femmine di
Falco pellegrino, con il Maschio di
Sacro o di ibridi gyr/sacro o gyr/lanario
o gyr/pellegrino e con le femmine di
Lanario. |
Livello di difficoltà e risultati |
E’ un tipo di caccia molto impegnativo e
difficoltoso oltre che pericoloso per i
Falchi. Spesso l’attacco finisce in un
inseguimento che può portare il rapace a
distanze enormi dal falconiere. |
Preventivi di spese-tempo-impegno |
La caccia ai Corvidi non richiede grosse
spese aggiuntive né per l’addestramento
del rapace né in carburante per gli
spostamenti. E’ sicuramente una caccia
impegnativa che invece richiede tempo
ogni giorno per mantenere il falco in
fitness muscolare. |
Ambienti |
Con l’alto volo gli ambienti dove
praticare la caccia ai Corvidi devono
essere aperti, bisogna evitare i boschi
e le zone troppo ricche di vegetazione
e/o ostacoli di altro genere (edifici,
zone troppo antropizzate, strade, piloni
elettrici etc.) |
Stagioni e orari |
I Corvidi sono cacciabili lungo tutta la
stagione venatoria. Sicuramente però i
primi giorni dell’apertura sono i più
favorevoli per via della presenza di
numerosi giovani ancora inesperti e
incauti verso i predatori. |
Uso di cani o altri ausiliari |
Nessuno. Alcuni autori consigliano per
la caccia ai Corvi di muoversi a Cavallo
per seguire gli spostamenti del falco
nei lunghi inseguimenti. |
Addestramento ed introduzione |
Bisogna mettersi in contatto con le
Province che oprano i piani di cattura e
controllo dei Corvidi. Usare logori che
imitino la forma della specie preda che
si intende cacciare (Gazza, Cornacchia,
Corvo etc.). Il giovane rapace deve
essere abituato sin dall’inizio alla
preda, seguendo le linee generali
illustrate per il falco pellegrino
precedentemente. |
Esperienza e fitness |
E’ importantissimo che i falchi siano
bene allenati e molto muscolati per
questo tipo di caccia. Bisogna trovare
il giusto equilibrio tra
motivazione/ubbidienza del falco e peso
muscolare: l’esperienza dimostra che i
Falchi troppo magri non hanno successo
in questa caccia. I falchi vanno
allenati tutti i giorni, soprattutto
attraverso voli di inseguimento
anaerobici (passate al logoro o altre
tecniche col vivo). I falchi per la
caccia ai Corvidi devono praticare il
volo d’attesa: requisiti fondamentali in
questo caso sono la centratura sopra il
falconiere e l’altezza di volo che è di
circa 100 metri. Un falco più alto
rischia di non fare in tempo con la
picchiata a raggiungere la preda; un
falco più basso non ha sufficiente
spazio per prendere velocità nella
picchiata. |
Caccia pratica |
La caccia in genere può avvenire in due
modi: a “cul levè” cioè in inseguimento
diretto (in questo caso il Sacro e i
suoi ibridi offrono i risultati
migliori) oppure lanciando il falco in
alto volo, prima di allarmare le prede
per poi farle involare quando il falco
si trova nella posizione giusta per la
picchiata. Si può avere successo nella
caccia ai Corvidi con l’alto volo solo
se si ha la possibilità di avere delle
zone ricche di queste specie (che ormai
non mancano di abbondare in tutto il
territorio nazionale). È altrettanto
importante avere una approfondita
conoscenza del territorio, così da
conoscere anticipatamente la presenza di
prede senza farsi notare: in questo modo
si può lanciare il falco in volo molto
prima di allarmare le prede. Bisogna
esplorare il territorio durante la
stagione di caccia chiusa e trovare le
zone dove più spesso si radunano i
Corvidi (discariche per esempio). Altre
circostanze favorevoli possono
verificarsi invece di volta in volta: un
trattore che sta arando un campo è una
forte attrazione per Cornacchie e Corvi,
che in questa circostanza saranno così
distratte prese dalla foga alimentare da
non accorgersi del falco che le sta
attaccando. |
Descrizione generale
|
E’ una caccia classica, molto praticata
dai falconieri anglosassoni (alla
Pernice di Scozia, Lagopus lagopus
“Red Grouse”). In Italia è molto rara, a
causa della rarità delle pernici in
territori idonei nel nostro paese. Le
pernici italiane sono la Pernice rossa (Alectoris
rufa), la Coturnice (Alectoris
greca) la Pernice sarda (Alectoris
barbara) e la Pernice Chukar,
specie alloctona introdotta dai
cacciatori (Alectoris chukar). Il
falco più consigliato è sicuramente,
ancora una volta, il Falco pellegrino,
sia maschio che femmina, con leggera
predilezione per il primo; il terzuolo è
infatti più veloce e agile e ben
proporzionato alla dimensione delle
pernici italiane. Altri falchi
utilizzabili sono: maschio e femmina di
Lanario, maschio di Sacro e ibridi
maschi gyr/pellegrino (meno performanti
ma comunque idonei a questa caccia sono
anche i maschi di gyr/lanario e gyr/sacro). |
Livello di difficoltà e risultati |
I livelli di difficoltà sono molto alti,
sia a causa della sinergia richiesta tra
cane/falco/falconiere sia a causa della
sempre maggiore rarità delle pernici sia
a causa della difficoltà di cattura
presentata da queste prede, che hanno un
volo molto veloce. I risultati
ottenibili però possono essere notevoli
e le soddisfazioni enormi! |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
I falchi per questo tipo di caccia
devono essere in grado di prendere quota
molto velocemente, arrivare ad almeno
150 metri di altezza e mantenere questa
quota in volo d’attesa. Preparare un
falco a questa performance richiede
tempo ed impegno da parte del
falconiere. Spesso il consumo di
carburante è elevato per raggiungere le
zone più adatte. A questi costi si
aggiunga il costo della selvaggina sia
per l’addestramento sia di quella
catturata durante la caccia; infine si
consideri che il cane è necessario e ciò
richiede ulteriore tempo per il suo
addestramento e gestione, spazio e
impegno. |
Ambienti |
Le pernici vivono in zone aperte,
rocciose ed accidentate, prediligendo
praterie aride e assolate. La Coturnice
è distribuita sull’arco alpino tra i
1000 e i 2300 metri di altitudine, su
parte dell’Appennino centrale e
meridionale e in Sicilia. |
Stagioni e orari |
L’inizio della stagione venatoria, tra
Settembre e Ottobre rappresentano i
momenti più adatti per questo tipo di
caccia. L’alba è invece il momento del
giorno più adatto. |
Uso di cani o altri ausiliari |
I cani sono assolutamente necessari per
stanare le Pernici, senza il loro
ausilio non si potrebbe praticare questa
caccia. Si usano cani da ferma adatti a
territori aperti: il Pointer è
sicuramente la scelta migliore, ma altre
alternative sono rappresentate dal
Setter irlandese, inglese e scozzese e
dal Breton, per citare i principali. |
Addestramento ed introduzione |
L’addestramento avviene nel modo
classico: partendo da un giovane, gli si
dà il solito addestramento di base
(richiamo al pugno, logoro, fischietto),
introducendolo pian piano alla preda di
interesse; non è difficile oggi reperire
pernici e coturnici di allevamento per
l’introduzione del falco. Molta
attenzione deve essere data all’altezza
di volo che il falco deve raggiungere
durante la caccia, alla centratura e
velocità di ascesa. In questo senso può
essere utile utilizzare l’aquilone o il
pallone aerostatico per un breve periodo
durante l’addestramento. |
Esperienza e fitness |
L’esperienza del falco gioca un ruolo
fondamentale; i giovani falliranno molte
prede prima di apprendere la tecnica di
caccia più adatta. Da questo punto di
vista il falconiere può accelerare
l’esperienza del rapace usando prede di
rilascio facilmente acquistabili presso
gli appositi allevamenti. |
Caccia pratica |
Si tratta di una caccia classica: il
falco una volta liberato prende quota e
si porta all’altezza idonea, così da
avere un buon “cono della morte” sotto
di sé (150-200 metri di altezza), da cui
inizia il volo di attesa centrato sul
falconiere, il quale, con l’ausilio di
uno o più cani da caccia cerca la preda;
quando il cane è in ferma il falconiere
si assicura che il falco sia ben
centrato e nella posizione corretta in
funzione della prevista direzione verso
cui volerà la preda (a favore di vento),
quindi viene dato l’ordine al cane di
rompere la ferma e involare la preda; a
questo punto il falco si lancia in una
picchiata con successiva stoccata o
aggancio in volo della preda. Se la
preda riesce ad evitare l’attacco o a
essere troppo veloce o se il falco non
era centrato, la picchiata termina in un
lungo inseguimento diretto che può
comunque portare alla cattura. |
Descrizione generale |
Altra classica tecnica di caccia col
falco. Il fagiano è una preda ambita e
ricercata. |
Livello di difficoltà e risultati |
La difficoltà è elevata, anche perché si
deve cercare una sinergia perfetta tra
falconiere, cane e falco. Il fagiano
però non è una preda difficile, ha un
volo breve e lineare, non troppo
veloce. Per la caccia al Fagiano vanno
usate solo le femmine di Pellegrino, i
maschi sono troppo piccoli per poter
bloccare adeguatamente queste prede
sebbene mi sia capitato spesso di vedere
maschietti di Pellegrino del peso di
volo di 500 grammi bloccare e buttare
giù maschi di fagiano, ma questa è una
situazione molto pericolosa per il
falco! |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
La spesa può essere molto elevata se si
considerano: spese per i cani, spese in
prede per l’addestramento/allenamento,
spese per carburante se si fanno lunghi
spostamenti e spese per le prede stesse. |
Ambienti |
Il fagiano può essere cacciato con
l’alto volo solo in ambienti aperti,
preferibilmente in zone pianeggianti, ma
anche in collina pur presentando
maggiori difficoltà. |
Stagioni e orari |
La caccia con l’alto volo va praticata
all’alba e al tramonto, durante la
stagione venatoria. |
Uso di cani o altri ausiliari |
In questo tipo di caccia il cane risulta
di fondamentale importanza, sebbene, in
certe zone dove la densità dei fagiani
raggiunge livelli molto alti, sia
possibile esplorare a piedi il terreno e
fare in volare le prede senza uso di
cani. I cani migliori sono quelli da
ferma (Setter, Pointer, Breton, etc.). |
Addestramento ed introduzione |
L’addestramento avviene gradualmente,
presentando dapprima il fagiano morto al
falco, quindi dandogli la possibilità di
cattura sul vivo in circostanze semplici
e facili per il falco e quindi
aumentando gradualmente il livello di
difficoltà fino a portare il rapace a
caccia di selvatici veri. |
Esperienza e fitness |
La tecnica di caccia è la classica, il
falco resta in alto volo di attesa
mentre il falconiere si occupa, con
l’aiuto del cane, di involare la preda.
La fitness del falco deve quindi essere
massima, spesso i voli possono durare
anche 20 o più minuti in attesa di
involare una preda. L’esperienza
necessaria viene raggiunta da un giovane
pellegrino in un tempo minore rispetto
alla caccia alle anatre poiché il
fagiano è una preda molto più facile da
catturare. Per incrementare la velocità
ascensionale dei falchi affinché essi
raggiungano la quota di caccia prima
possibile, è possibile dare un breve
periodo di addestramento al
pallone/aquilone ai rapaci utilizzati. |
Caccia pratica |
Il falco deve avere una altezza di volo
inferiore ai 100 metri, il fagiano una
volta involato resta in volo per tempi
piuttosto brevi e se il pellegrino è
troppo alto, anche con una velocissima
picchiata non riuscirà ad arrivare in
tempo. La centratura del falco in alto
volo di attesa sul falconiere e sul cane
deve essere perfetta. La caccia al
fagiano con falchi d’alto volo si può
svolgere in due modi leggermente
diversi: 1) il falconiere tiene il falco
incappucciato sul pugno, lascia il cane
in esplorazione e ricerca, quando il
cane è in ferma viene lanciato il falco
in volo, che dovrà alzarsi alla quota di
caccia (<100 m) in un tempo quanto più
veloce possibile, quando il falco
raggiunge la posizione ed è pronto il
falconiere fa involare la preda e il
falco la cattura in picchiata con
successiva stoccata. 2) Il falconiere
mette in volo il falco mentre il cane è
in cerca, quando il cane ferma una preda
il falco è già in posizione per la
picchiata. Le due tecniche di caccia
differiscono per vari aspetti: nella
prima è importante che il cane sia un
cane sicuro (cioè che la ferma sia vera,
su una preda e non una falsa ferma), che
non rompa la ferma e che sia
ubbidientissimo nei confronti del
falconiere, che non sfrulli, onde
evitare che la preda parta quando il
falco non è ancora pronto; il falco
inoltre deve essere bene allenato
affinchè raggiunga in volo ascensionale
la quota di caccia nel tempo minore
possibile; nella seconda tecnica invece
tutto dipende dal falco, che deve essere
alleatissimo e in fitness perfetta così
da poter restare in volo di attesa anche
per più di 20 minuti, e sempre in quota
di caccia e perfettamente centrato sul
falconiere. |
Descrizione generale |
È una tecnica di caccia molto
emozionante, e ottima soluzione per chi
non ha a disposizione abbondanti prede
classiche. Per questa caccia è possibile
usare solo la femmina di Sparviere, il
maschio infatti, a causa della sua
piccola mole, non ha grandi possibilità
di bloccare una gazza e soprattutto di
restare indenne dalla sua strenua
difesa. |
Livello di difficoltà e risultati |
La difficoltà è molto elevata sia per le
difficoltà intrinseche di
gestione/allenamento/addestramento dello
Sparviere sia per la difficoltà di
cattura delle prede: le gazze sono
uccelli intelligentissimi in grado di
evitare l’attacco del predatore in una
immensa varietà di modi |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
È una tecnica piuttosto economica,
l’unica spesa che può pesare è quella
relativa al carburante: spesso la
ricerca delle gazze richiede lunghi
spostamenti di esplorazione del
territorio in macchina, una battuta di
caccia può richiedere anche 200-300 km
di spostamenti continui in auto alla
ricerca delle prede. |
Ambienti |
Può essere praticata in una grande
varietà di territori (collina, pianura,
campagna antropizzata, etc.). |
Stagioni e orari |
Tutto il giorno. Si possono ottenere
speciali permessi dalle Province per la
caccia delle gazze tutto l’anno. |
Uso di cani o altri ausiliari |
Non si usano cani. La ricerca avviene
esplorando il territorio in auto. |
Addestramento ed introduzione |
Per l’addestramento dello Sparviere si
usa la tecnica classica e graduale; il
rapace deve essere introdotto alla preda
gradualmente. È possibile reperire gazze
per l’allenamento/addestramento dello
Sparviere contattando le Province che
eseguono i piani di controllo di questo
uccello nocivo. |
Esperienza e fitness |
La fitness deve essere levatissima, deve
essere massimizzata la capacità di
accelerazione dello Sparviere con un
addestramento adeguato al logoro e con
voli continui, se possibile tutti i
giorni. L’esperienza è fondamentale, la
gazza è una preda molto furba; lo
Sparviere richiede almeno una stagione
di caccia prima di diventare esperto
cacciatore di gazze. Uno Sparviere nato
in cattività e addestrato da subito alle
gazze, ha catturato 14 prede nel primo
anno e ben 51 nel secondo! |
Caccia pratica |
Si esplora il territorio in auto, sono
necessarie almeno due persone, una alla
guida e una che tiene il rapace. Una
volta individuata la preda lo sparviere
viene lanciato all’attacco. In genere la
cattura avviene entro 10-100 metri dal
punto di lancio. Lo sparviere non uccide
subito la preda che può quindi essere
nuovamente liberata.
Con lo Sparviere è possibile cacciare
anche la Ghiandaia: questa è però una
preda particolarmente difficile, molto
più furba delle gazze, che evita il volo
a cielo aperto soprattutto se inseguita
da un predatore. Difficilmente è
possibile praticare esclusivamente la
caccia alla Ghiandaia con lo Sparviere a
meno che non si viva in zone dove la
densità di questo Corvide è
particolarmente elevata. Nella maggior
parte dei casi si pratica la caccia alle
Gazze con la possibilità di catturare,
ogni tanto, anche qualche Ghiandaia. |
Descrizione generale |
Classica tecnica di caccia ad una
classica preda, ambita anche a livello
culinario. Viene utilizzata sia la
femmina che il maschio, che, secondo me,
in questa caccia è da preferire per la
sua piccola mole e maggiore
accelerazione e velocità; la Quaglia non
è una preda combattiva o pericolosa e
può essere gestita senza problemi anche
dal moschetto (maschio di Sparviere). |
Livello di difficoltà e risultati |
La quaglia è una preda piuttosto
semplice da cacciare, ha un volo lineare
e non adotta tecniche antipredatorie in
volo, cercando di rimettersi al suolo
prima possibile. Le difficoltà sono
invece dovute allo Sparviere, rapace
ostico da gestire/addestrare/allenare. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
È una tecnica di caccia piuttosto
economica, ma la gestione dei cani
necessari può richiedere spese
aggiuntive. |
Ambienti |
Tutti quelli frequentati dalla Quaglia:
pianure con vegetazione erbacea bassa,
terreni incolti, medicai, campi
coltivati a frumento e prati. |
Stagioni e orari |
Settembre-Ottobre. Con lo Sparviere può
essere cacciata tutto il giorno.
|
Uso di cani o altri ausiliari |
Il cane è necessario per la ricerca di
questa preda. Si usano cani da ferma
tra cui il Setter inglese è sicuramente
uno dei migliori. |
Addestramento ed introduzione |
Avviene gradualmente con la classica
procedura di addestramento al pugno,
fischietto e logoro e successivamente
con la classica procedura di
introduzione del predatore alla preda:
morta > facile > difficile. |
Esperienza e fitness |
Non è obbligatoriamente necessario
raggiungere un elevato livello di
esperienza e fitness per questo tipo di
caccia: la Quaglia ha un volo lineare e
poco agile e lo Sparviere può facilmente
catturarla in accelerazione e
inseguimento diretto. È invece
fondamentale creare la giusta sinergia
con il cane, del quale lo Sparviere, se
non abituato da giovane, ha sempre
paura, dibattendosi, agitandosi e
sprecando energie preziose per la
caccia. |
Caccia pratica |
La ricerca avviene con il cane in cerca
e lo sparviere sul pugno e
incappucciato. È dunque importante che
il rapace sia perfettamente abituato a
stare sul pugno in tranquillità senza
agitarsi e sbattere. Quando il cane è in
ferma si scappuccia il rapace, si
sganciano i geti e si fa involare la
preda lanciando immediatamente lo
Sparviere al suo inseguimento. È
ovviamente importante che lo Sparviere
abbia imparato, con l’esperienza, il
significato del cane e della sua ferma:
se ciò è avvenuto il rapace sarà già
eccitato quando viene scappucciato e
vede il cane in ferma e può partire dal
pugno all’involo della preda senza
essere lanciato, anche se, comunque, il
lancio dal pugno che esegue il
falconiere può imprimere maggiore
accelerazione al rapace, facilitandogli
l’avvicinamento alla preda in
inseguimento diretto. |
Descrizione generale |
Anche questa fa parte delle tecniche di
caccia “alternative” sebbene, a
differenza della Gazza, i Turdidi siano
classiche prede della caccia. Può essere
usata sia la femmina che il maschio di
Sparviere, ma, indubbiamente,
quest’ultimo ha il vantaggio maggiore in
termini di agilità e velocità, e la
dimensione dei Turdìdi gli permette di
catturarli in tutta sicurezza.
|
Livello di difficoltà e risultati |
Particolarmente difficoltosa sia per la
delicata e difficile gestione dello
Sparviere, sia per la furbizia delle
prede ma soprattutto per le loro
abitudini molto arboricole. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
Tecnica molto economica, non richiede
neanche spese di carburante |
Ambienti |
Qualsiasi, ove siano presenti le prede,
come nella caccia alla gazza. |
Stagioni e orari |
Stagione venatoria, tutto il giorno. |
Uso di cani o altri ausiliari |
Non è necessario. La ricerca viene fatta
a piedi. |
Addestramento ed introduzione |
Come nella caccia alla gazza. |
Esperienza e fitness |
Raramente l’attacco ad un Turdide si
svolge con inseguimenti in volo; la
fitness muscolare dello Sparviere può
anche non essere al massimo; ma la sua
esperienza sicuramente si: merli e tordi
si nascondono sfuggendo al predatore tra
la vegetazione, rendendone la cattura
molto difficile. Lo sparviere impiegherà
almeno una stagione prima di imparare
come catturare queste prede. |
Caccia pratica |
La ricerca avviene esplorando a piedi i
territori dove queste prede sono
abbondanti. Lo Sparviere va tenuto sul
pugno incappucciato, per essere
scappucciato quando il falconiere
individua una preda. È dunque necessario
che lo Sparviere sia perfettamente
abituato a stare sul pugno, senza
dibattersi. Una volta contattata la
preda il falconiere si assicuri che
anche lo Sparviere (tenuto sul pugno)
abbia “agganciato” il bersaglio, e lo
lancia all’attacco. Poiché questa caccia
avviene spesso tra la vegetazione, lo
sparviere deve avere geti da caccia,
senza occhiello, completamente lisci e
corti così da non restare impigliato tra
i rami; non si usa campanello per non
allarmare le prede; la radio deve essere
messa a zainetto obbligatoriamente così
da non impigliarsi tra la vegetazione.
|
Descrizione generale |
Altra classica tecnica di caccia con i
rapaci da falconeria. Le Anatre
(soprattutto Germani reali, ma anche
Marzaiole e Mestoloni) sono prede
difficoltose con volo veloce e agile e
si rimettono appena possono,
rifugiandosi in acqua o tra la
vegetazione. L’Astòre però, a differenza
del Pellegrino ha il vantaggio di poter
continuare la caccia anche quando
l’anatra si rimette, anche in acqua!
Però il nonostante la sua accelerazione
bruciante, se non si opera
correttamente, l’Astòre partirà sempre
in svantaggio rispetto all’anatra che ha
un volo velocissimo (da questo punto di
vista il Pellegrino, sfruttando l’alto
volo, ha invece un vantaggio
sull’Astòre). Il maschio di Astore ha
sicuramente un vantaggio in termini di
velocità e accelerazione in questo tipo
di caccia, soprattutto se si cacciano
Marzaiole e Mestoloni, ma può non avere
sufficiente forza per bloccare un grosso
maschio di Germano reale. La femmina
caccia in tutta tranquillità anche i
grossi maschi di Germano ma è più lenta
del maschio e dunque è svantaggiata,
soprattutto nella caccia alle anatre più
piccole come le Marzaiole. |
Livello di difficoltà e risultati |
Il livello di difficoltà è molto elevato
sia per la difficoltà di gestione
dell’Astore in cattività sia per la
difficoltà di cattura delle anatre,
prede velocissime ed agilissime |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
Non elevati |
Ambienti |
L’Astore può essere portato a caccia di
Anatre anche in zone dove normalmente un
Pellegrino o altro falco d’alto volo non
riuscirebbe. Gli ambienti dove si
pratica questa caccia sono quelli tipici
frequentati dalle anatre, ma bisogna
evitare gli invasi troppo grandi. |
Stagioni e orari |
Stagione venatoria. L’Astòre a
differenza del pellegrino può essere
portato a caccia durante tutto il
giorno. |
Uso di cani o altri ausiliari |
Generalmente non si usano cani per
questo tipo di caccia |
Addestramento ed introduzione |
Addestramento graduale, con lo scopo di
introdurre passo dopo passo l’Astòre a
queste prede (preda morta > preda facile
> preda selvatica) |
Esperienza e fitness |
L’esperienza e la fitness dell’Astòre in
questo tipo di caccia devono essere ai
massimi livelli. Si deve cercare di
massimizzare l’accelerazione bruciante
del rapace così da avvantaggiarlo
durante la prima fase di inseguimento,
che è quella cruciale. L’Astòre deve
anche imparare a conoscere il
comportamento delle Anatre in natura, e
le loro tecniche di fuga, così da
massimizzare la sua esperienza nella
caccia. |
Caccia pratica |
La ricerca può avvenire a piedi o
spostandosi in auto. Il falconiere con
l’Astòre incappucciato, esplora a debita
distanza con l’uso del binocolo gli
ambienti adatti. Una volta individuate
le prede si pratica un avvicinamento più
cauto possibile, con l’Astòre già
scappucciato e slegato dai geti pronto
per il lancio. L’avvicinamento deve
consentire di arrivare alla distanza più
breve possibile dalle prede senza
allarmarle o farle fuggire; a questo
punto viene lanciato l’Astòre a
sorpresa, che si lancerà
all’inseguimento diretto delle prede; se
l’inseguimento diretto fallisce l’Astòre
può continuare ancora l’azione di caccia
seguendo le anatre che si sono rimesse
in acqua o tra la vegetazione.
|
Descrizione generale |
La caccia con l’Astòre al fagiano
appartiene alle tecniche classiche della
falconeria ed era probabilmente molto
più praticata rispetto all’alto volo. È
una caccia un po’ meno appassionante,
meno scenica, dove si guarda meno ma si
cattura di più per via delle particolari
differenze nella tecnica di caccia tra
l’Astòre e i Falchi d’alto volo. |
Livello di difficoltà e risultati |
Il Fagiano è una preda facile, ha un
volo lineare e non particolarmente
veloce; la difficoltà in questa caccia
sta nella difficoltosa gestione
dell’Astòre, rapace piuttosto ostico e
nel creare la giusta sinergia tra
falconiere-cane-rapace. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
La spesa può essere elevata perché
influenzata appunto dall’uso del cane,
ausiliare sicuramente fondamentale per
questo tipo di caccia. |
Ambienti |
SI pratica in tutti gli ambienti
tipicamente frequentati dal fagiano, con
il vantaggio che l’Astòre può muoversi
altrettanto bene, in questa caccia, sia
in ambienti aperti che in ambienti
boscosi e ricchi di vegetazione. |
Stagioni e orari |
Tutta la stagione venatoria e a
qualsiasi orario (mentre i falchi d’alto
volo richiedono di essere portati a
caccia solo la mattina all’alba o al
tramonto). |
Uso di cani o altri ausiliari |
L’uso del cane è assolutamente
necessario, a meno che non si abbia la
fortuna di avere a disposizione zone di
caccia con selvaggina abbondante che può
essere involata anche esplorando il
territorio a piedi. |
Addestramento ed introduzione |
L’addestramento è il classico usato in
falconeria per il basso volo e
l’introduzione alla preda anche. È molto
facile reperire fagiani per
l’addestramento/allenamento presso gli
appositi allevamenti di selvaggina. |
Esperienza e fitness |
Non è richiesta una particolare
attenzione per la fitness e l’esperienza
dell’Astòre in questo tipo di caccia,
anche se, sicuramente, un astore bene
allenato e muscolato e con buona
esperienza consentirà carnieri migliori. |
Caccia pratica |
La caccia al fagiano con l’Astòre è una
versione miniaturizzata della caccia con
lo Sparviere alla Quaglia: la ricerca
avviene a piedi con il cane da ferma e
l’Astòre al pugno, incappucciato. Quando
il cane ferma una preda il rapace viene
scappucciato e sganciato dai geti per
essere poi lanciato una volta fatto
involare il fagiano. |
Descrizione generale |
I Corvidi non sono una preda classica
della caccia, ma rappresentano
sicuramente una ottima alternativa
quando c’è mancanza di altre prede. È
una caccia molto eccitante che
garantisce adrenalina massima sia al
rapace che al falconiere. Può essere
usato sia il maschio che la femmina: il
primo è più agile ma può non riuscire a
bloccare in sicurezza una cornacchia,
mentre è eccellente per le gazze; la
femmina è sicuramente più potente e non
ha problemi con le cornacchie più
combattive ma non sempre ha l’agilità
necessaria per la caccia alle Gazze.
|
Livello di difficoltà e risultati |
È una delle tecniche di caccia più
difficoltose con i rapaci da falconeria,
sia per la difficoltà di gestione e
addestramento/allenamento dell’Astòre
sia per la difficoltà di cattura dei
Corvidi, uccelli molto furbi e agili. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
La spesa può essere elevata se si
percorre molta strada per la ricerca
delle prede. |
Ambienti |
Con il basso volo i Corvidi possono
essere cacciati in qualsiasi ambiente,
di pianura o di collina, aperto o
boscoso. |
Stagioni e orari |
Con il basso volo si può cacciare a
tutti gli orari. Per quanto riguarda la
stagione si seguono le stesse giornate
dei cacciatori ma è possibile ottenere
permessi speciali dalle Provincie per
cacciare i Corvidi tutto l’anno. |
Uso di cani o altri ausiliari |
Nessuno |
Addestramento ed introduzione |
L’addestramento dell’Astòre per questa
tipologia di caccia avviene nel modo
classico, alla base (pugno, fischietto,
logoro). Successivamente si provvede ad
introdurre il rapace alle prede (Gazze,
Cornacchie, Ghiandaie) |
Esperienza e fitness |
Sia l’esperienza che la fitness
muscolare dell’Astòre in questo tipo di
caccia devono raggiungere i livelli
massimi. Il rapace impiegherà almeno una
intera stagione di caccia, se portato a
caccia almeno 2-3 volte alla settimana,
prima di fare la necessaria esperienza
per imparare a catturare nel modo più
efficiente possibile queste furbe prede.
L’addestramento a casa e l’allenamento
(che deve essere continuo) devono essere
finalizzati a massimizzare il più
possibile la muscolatura e la fitness
atletica del rapace con salti al pugno e
voli al logoro. |
Caccia pratica |
La ricerca può avvenire a piedi ma si
preferisce usare la macchina. L’azione
di caccia può svolgersi in due modalità:
1) se non si conosce il territorio o se
non ci sono punti per praticare
l’attacco a sorpresa descritto nella
seconda tecnica, il falconiere si muove
a piedi o, meglio, in macchina alla
ricerca delle prede; gazze e cornacchie
possono trovarsi ovunque ma spesso si
trovano a “pascolare” sugli incolti o
dietro i trattori che coltivano la
terra; una volta avvistata la preda, si
scappuccia il rapace e si sganciano i
geti, ci si assicura che anche l’Astòre
abbia “agganciato” la preda e lo si
lancia in inseguimento diretto. 2) se si
conosce già il territorio e si sa già
che ci sono dei punti in cui è quasi
sicura la presenza delle prede
(discariche per esempio) è possibile
arrivare di sorpresa (in macchina o a
piedi) avvicinandosi il più possibile e
lanciando l’astòre ancora prima di
vedere le prede; questa tecnica
presuppone però che anche l’Astòre
sappia già che girato l’angolo o
superata la fila di alberi si troverà
davanti le prede quindi il falconiere
deve prima praticare questa tecnica
nella prima modalità. |
Descrizione generale |
È una tecnica di caccia classica a prede
di elevato valore, anche culinario. È
una caccia mirata principalmente a Lepre
e Coniglio e, dove presente, anche alla
Minilepre. Per le Lepri è consigliabile
usare esclusivamente femmine di Astòre,
per la caccia al Coniglio si possono
usare sia femmine che maschi, mentre per
la caccia alla minilepre è consigliabile
usare il maschio. |
Livello di difficoltà e risultati |
Una delle tecniche di caccia con i
rapaci da falconeria più difficili,
tanto per le difficoltà di
gestione/addestramento dell’Astòre
quanto per le difficoltà di catura delle
prede: i Lagomorfi sono animali molto
veloci, agili e furbi. Se praticata nel
modo giusto può regalare immense
soddisfazioni. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
Le spese sono elevate sia per
l’addestramento (il costo dei Lagomorfi
negli allevamenti specializzati per
selvaggina è elevato) sia per gli
spostamenti (carburante) sia perché è
richiesto il supporto del cane. |
Ambienti |
Sono quelli tipicamente frequentati da
queste prede, sia chiusi, boscosi,
ricchi di vegetazione sia aperti, sia in
pianura che in collina. |
Stagioni e orari |
Durante tutta la stagione venatoria.
L’Astòre può cacciare in tutte le ore
del giorno, ma l’alba e il tramonto sono
i momenti migliori per la cattura di
queste prede. |
Uso di cani o altri ausiliari |
L’uso del cane è consigliato, a meno che
non si abbia la possibilità di cacciare
in zone molto ricche di prede da poterle
individuare senza cane. Si possono usare
sia i cani da ferma che da cerca
(Setter, Breton, Dhrahaatar, Beagle etc.).
Ove consentito si può anche usare il
furetto. |
Addestramento ed introduzione |
L’addestramento di base è finalizzato ad
avere un Astòre che risponde prontamente
al pugno e al logoro. Già
dall’addestramento di base si deve dare
al rapace giovane la possibilità di
conoscere le future prede,
somministrandogli esemplari morti e
dandogli già la possibilità di uccidere.
Come logoro va usato un modello che
simula un Lagomorfo (“Dummy rabbit”) e
conigli o lepri o minilepri morte
trainate. Il modo di richiamo e
allenamento al logoro è il traino.
Successivamente il rapace va introdotto
sul vivo, dapprima in circostanze facili
e quindi via via più difficili.
|
Esperienza e fitness |
Entrambe devono essere ai massimi
livelli, l’Astòre deve fare una lunga
esperienza prima di imparare sia le
tecniche di bloccaggio di questi animali
sia le migliori tecniche di
avvicinamento e attacco sul campo: i
Lagomorfi sono prede difficili, furbe,
veloci e molto forti nella difesa una
volta catturate. |
Caccia pratica |
La caccia può avvenire in diversi modi:
1) Senza cane, ricerca a piedi, lancio
dell’Astòre quando fugge una preda (ci
si aiuta con un bastone che aiuta a
reggere l’Astòre nei momenti di riposo e
a battere la vegetazione). 2) Caccia con
cani da seguita o da ferma: si lancia
l’Astòre all’inseguimento della preda
una volta che il cane l’ha individuata.
3) Caccia in tana: si effettua con
furetto o apposite razze di cani, il
falconiere attende fuori dalla tana
l’uscita della preda con l’Astòre già
pronto al volo dal pugno. 4) Caccia in
battuta: un certo numero di battitori
battono una ampia zona, il o i
falconieri, sistemati logisticamente
davanti ai battitori lanciano l’Astòre
una volta individuata una preda in fuga. |
Descrizione generale |
Questa tecnica di caccia si basa sul
fatto che l’Harris, per sua biologia,
può fungere contemporaneamente anche da
cane da ricerca: questo rapace infatti,
grazie alla sua elevata intelligenza è
in grado di scovare e catturare la
selvaggina in autonomia. Può essere
utilizzato indifferentemente sia il
maschio che la femmina. Se si volano in
coppia o in squadra i risultati saranno
certamente superiori perché si sfrutterà
al meglio la biologia della specie. |
Livello di difficoltà e risultati |
È una delle tecniche di caccia più
semplici, se non la più semplice in
assoluto ma, di conseguenza, i risultati
non sempre sono buoni: spesso si torna a
casa con il carniere vuoto o l’Harris
cattura un ratto, un carassio, o una
lucertola! |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
Anche dal punto di vista dei costi,
questa tecnica di caccia con l’Harris è
poco dispendiosa, ma i costi possono
essere influenzati dal numero di Harris
utilizzati e da eventuali costi di
carburante per gli spostamenti.
|
Ambienti |
La caccia con l’Harris può essere
effettuata in qualsiasi ambiente,
sebbene gli ambienti semi-boscosi (con
zone aperte miste a boschetti) e ricchi
di vegetazione, con alberi alti siano i
migliori poiché offrono posatoi elevati
al rapace, che lo avvantaggiano durante
l’attacco sia per l’effetto sorpresa sia
per la velocità di attacco dall’alto.
|
Stagioni e orari |
Tutta la stagione venatoria, a qualsiasi
orario |
Uso di cani o altri ausiliari |
Nessuno |
Addestramento ed introduzione |
La scelta migliore sarebbe di far volare
almeno due Harris in coppia, così da
sfruttare meglio la biologia predatoria
di questa specie, o, ancora meglio, far
volare una squadra di 3, 4, 5 o più
Harris, magari organizzandosi con altri
amici falconieri della vostra zona; in
questo modo è possibile veramente
ottenere risultati eccellenti anche
senza l’aiuto dei cani. Gli Harris
devono essere addestrati nel modo
classico (richiamo al pugno, fischio e
logoro) e devono essere addestrati
insieme sin da giovani così da creare
subito un legame tra essi. Le prede che
si possono cacciare sono le più varie:
Fagiano, Starna, Coniglio, Lepre,
Minilepre, Pernici, Beccacce etc. Dunque
non è possibile introdurre l’Harris a
ogni singola specie di selvaggina.
L’esperienza e l’introduzione alle prede
avverrà direttamente sul campo. I
risultati se si usa un solo Harris
saranno molto inferiori, ma comunque
piacevoli. |
Esperienza e fitness |
Proprio per quanto precedentemnete
detto, è necessario permettere agli
Harris di fare da subito esperienza
diretta sul campo, lasciandoli liberi di
cercare, stanare e cacciare le prede
autonomamente. L’ideale è portare almeno
le prime volte gli Harris in territori
molto ricchi di prede, dando così loro
la possibilità di fare da subito le
prime positive esperienze di caccia. |
Caccia pratica |
Questa tecnica di caccia è interamente
basata sulla biologia dell’Harris e
dunque va gestita in modo tale da
sfruttare al massimo le capacità
predatorie e sociali naturali di questa
specie di rapace. Una volta giunti sul
campo si tirano fuori gli Harris dai
trasportini e si liberano in volo; se
sono affiatati inizieranno subito ad
esplorare il territorio circostante
senza però perdere d’occhio il
falconiere, che deve comunque tenersi in
continuo contatto (anche acustico) con i
rapaci; il falconiere deve inoltre sia
aiutare i rapaci nella ricerca, cercando
lui stesso di stanare le prede tra la
vegetazione, aiutandosi con un bastone,
sia deve sapere “leggere” i
comportamenti dei rapaci così da capire
se hanno individuato una preda ed
eventualmente intervenire in loro aiuto.
È importante che gli Harris abbiano
sempre a disposizione dei posatoi alti
da cui sferrare gli attacchi, per questo
è bene praticare questa caccia in
ambienti dove siano presenti degli
alberi oppure usare dei posatoi
(pertiche altissime) artificiali portate
a mano. |
Descrizione generale |
Questa classica preda, di ottimo valore
culinario, può essere cacciata anche con
i Falchi d’alto volo oltre che con lo
Sparviere. Ma non esiste una specie di
Falco perfettamente idonea alla caccia
alla Quaglia: può essere usato il
Gheppio comune, ma non è un rapace
velocissimo; può essere usato lo
Smeriglio, ma non pratica l’alto volo
risultando svantaggiato
nell’inseguimento dal pugno rispetto
allo Sparviere; può essere usato un
piccolo maschio di Pellegrino o Lanario,
ma la loro dimensione è leggermente
superiore alla dimensione ideale e
possono non essere sufficientemente
veloci; una soluzione ideale invece,
sembrerebbe essere un maschio ibrido di
PellegrinoxSmeriglio (“Perlin”) che
secondo molti falconieri possiede tutte
le caratteristiche necessarie a questo
tipo di caccia. |
Livello di difficoltà e risultati |
Rispetto alla caccia con lo Sparviere,
l’alto volo con i Falchi presenta delle
difficoltà maggiori, ma, in compenso i
Falchi sono quasi sempre più facili da
gestire rispetto allo Sparviere, con
l’eccezione del delicatissimo Smeriglio. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
Variabili, aumentano se si percorre
molta strada per raggiungere i territori
idonei e per l’addestramento e gestione
del o dei cani. |
Ambienti |
Poiché si utilizza l’alto volo è bene
operare questa caccia in ambienti
aperti, idonei ai Falchi; sono da
evitare le zone collinari per le
difficoltà intrinseche del volo in
questa situazione e le zone troppo
ricche di vegetazione. La quaglia
frequenta prati e coltivi, medicai e
incolti. |
Stagioni e orari |
L’inizio della stagione venatoria, tra
Settembre e Ottobre è il periodo
migliore per trovare questo piccolo
galliforme migratore. L’orario migliore
è l’alba o il tramonto, poiché si usano
falchi d’alto volo. |
Uso di cani o altri ausiliari |
L’uso dei cani è necessario per la
ricerca delle prede. Si veda al
proposito quanto detto sulla caccia alla
Quaglia con lo Sparviere. |
Addestramento ed introduzione |
L’addestramento base è il classico
(pugno, fischietto, logoro);
l’introduzione dei Falchi a questa preda
avviene gradualmente. È molto facile,
per fortuna, reperire quaglie di
allevamento a prezzi molto economici. Si
deve permette ai falchi utilizzati di
conoscere dunque la preda passo passo,
dapprima fornendo esemplari già uccisi,
poi dando la possibilità al falco stesso
di uccidere esemplari in situazioni
facili, così da guadagnare rapidamente
esperienza ed infine bisogna portare il
rapace a caccia il più possibile da
subito. Il primo anno, come sempre, non
si otterranno grandi risultati, ma dal
secondo anno il falco inizierà a fare
sul serio. Se si vuole usare il Gheppio
comune è importante, durante
l’addestramento, insegnargli il volo
d’attesa, che con questo piccolo e
dolcissimo rapace è particolarmente
piacevole (spirito santo). I maschi di
Pellegrino, Lanario e Perlin, vanno
addestrati nel modo classico degli alto
volo. |
Esperienza e fitness |
Come si è già detto l’esperienza gioca
un ruolo molto importante e si
inizieranno a vedere i primi buoni
risultati a partire dal secondo anno di
caccia. La fitness è altrettanto
importante, sia se si usa il Gheppio sia
se si usano i terzuoli di Pellegrino,
Lanario o Perlin: durante la caccia essi
a volte dovranno restare in volo anche
più di 10 minuti prima di contattare il
selvatico. |
Caccia pratica |
A eccezione dello Smeriglio, che va
lanciato a cul levè quando si invola la
Quaglia come si farebbe con uno
Sparviere, la tecnica di caccia con gli
altri Falchi (Pellegrino, Lanario e
Perlin) è quella classica dell’alto
volo: se il terreno è ricco di prede si
può liberare il falco quando il cane
inizia a cercare, altrimenti si libera
il falco in volo solo quando il cane ha
già puntato, dando il tempo al rapace di
portarsi in quota per la picchiata. È da
notare che il volo della quaglia è
semplice e rettilineo e mai molto lungo,
quindi la quota di caccia non deve
essere troppo elevata, il falco deve
stare sotto i 70 metri per poter
picchiare in tempo prima che la preda si
rimetta. |
Descrizione generale |
Assieme alla caccia al Fagiano, anche
quella alla Starna rappresenta una
tecnica classica della falconeria. La
Starna è una preda ambita dai
cacciatori, cacciata da sempre, anche
per il suo buon sapore in cucina. Per
questo tipo di caccia è bene usare i
terzuoli (maschi) di Pellegrino, più
piccoli, veloci ed agili rispetto alle
femmine e perfettamente in grado di
stoccare e bloccare una preda come la
Starna. Come seconda scelta si può usare
anche il maschio di Lanario, ma è più
lento rispetto al Pellegrino.
|
Livello di difficoltà e risultati |
A differenza del Fagiano però la Starna
ha un volo più veloce e dunque è una
preda leggermente più difficoltosa.
|
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
Come la caccia al Fagiano con il
Pellegrino. |
Ambienti |
Tutti i territori dove vive la Starna ma
aperti, con preferenza per la pianura
rispetto alla collina, che per l’alto
volo può risultare difficoltosa: aree
coltivate a cereali, prati alternati a
boschetti e siepi. Poiché la Starna però
ama l’ambiente collinare fino ai 700-800
metri sul s.l.m. e dunque risulta più
abbondante in questo ambiente, è bene
preparare adeguatamente i falchi al volo
in ambiente collinare che è più
difficoltoso rispetto all’ambiente
pianeggiante (maggiori turbolenze,
maggiori termiche, possibilità di
scollinamento con perdita di vista del
falco, etc.) |
Stagioni e orari |
La Starna è una specie erratica e
stanziale. La sua popolazione originaria
in Italia è diminuita molto, ma sono
state introdotte enormi quantità di
Starne di allevamento dai cacciatori.
Può essere cacciata durante tutta la
stagione venatoria e gli orari
consigliati sono l’alba o il tramonto,
che risultano essere i migliori quando
si caccia con i falchi d’alto volo. |
Uso di cani o altri ausiliari |
Come per la caccia al Fagiano, anche per
la Starna l’uso del cane è necessario. |
Addestramento ed introduzione |
Come per la caccia al fagiano |
Esperienza e fitness |
Come per la caccia al fagiano |
Caccia pratica |
Le tecniche di caccia sono uguali alla
caccia al Fagiano: il falco può essere
mollato subito, se si ha sicurezza che
la zona sia ricca di prede e il cane
fermi in breve tempo, oppure può essere
liberato dopo che il cane ha fermato, se
si ha un buon cane ubbidiente che non
rompe la ferma né fa false ferme.
|
Descrizione generale |
La Poiana di Harris sembra un rapace
molto lento e poco incline alla caccia
di prede così rapide e veloci come i
Lagomorfi (Lepri, Conigli, Minilepri);
ma in realtà vedere un buon Harris bene
addestrato a queste prede fa subito
cambiare idea! |
Livello di difficoltà e risultati |
La tecnica di caccia è piuttosto
complessa a causa della difficoltà di
contatto con le prede ad una sufficiente
distanza di tiro. L’Harris è un rapace
facile da addestrare e gestire e non
presenta difficoltà particolari
nell’utilizzo in questa tecnica di
caccia. |
Preventivi di spese-spazio-tempo-impegno |
Le spese possono essere elevate sia in
funzione dell’uso del cane, sia in
funzione degli eventuali spostamenti
(spese di carburante) sia se si decide
di lavorare con due o più Harris in
squadra. |
Ambienti |
Tutti quelli frequentati dalle prede;
l’Harris può cacciare in tutti i
territori ma sicuramente un territorio
pianeggiante e privo di vegetazione
arborea che offra posatoi sopraelevati
può sfavorire questo predatore. Si può
ovviare a questo problema usando delle
apposite pertiche molto alte sulle quali
trasportare a mano gli Harris. |
Stagioni e orari |
Si rispettano le giornate e la stagione
venatoria. La caccia con l’Harris ai
Lagomorfi può essere praticata durante
tutto il giorno ma la mattina presto è
l’orario migliore per la probabilità di
contattare le prede. |
Uso di cani o altri ausiliari |
I cani sono indubbiamente di grande
aiuto in questo tipo di caccia, si
possono usare sia i cani da ferma che
quelli da seguita come i beagles e il
segugio. Alcune razze di cani (Jack
Russel Terrier per esempio) possono
essere usate anche per stanare le prede
direttamente dalle tane a mò di furetto.
Il furetto stesso può essere usato
laddove sia permesso dalla legge. |
Addestramento ed introduzione |
La scelta dell’Harris va fatta in
funzione della preda: per la caccia ai
conigli e alle minilepri si possono
usare sia le femmine che i maschi, anche
se questi ultimi sono più avvantaggiati;
mentre per la caccia alla lepre è bene
usare solo grosse femmine che possono
avere la potenza e la forza necessaria a
trattenere prede che possono anche
superare i 2,5 kg. L’addestramento segue
la procedura classica. Se si pensa di
usare gli Harris in coppia o in squadra,
che sarebbe la scelta migliore, bisogna
addestrarli insieme sin dalla tenera età
così da velocizzare e rafforzare il
legame sociale tra gli individui.
L’introduzione alla preda avviene nel
modo classico (preda morta > preda
facile > preda in natura). Se si caccia
col cane anche il cane deve essere
introdotto agli Harris in giovane età
così che si formi subito un buon feeling
tra rapaci e ausiliare. |
Esperienza e fitness |
Indubbiamente sia l’esperienza degli
Harris che la loro fitness giocano un
ruolo molto importante in questo tipo di
caccia; i Lagomorfi sono prede
difficili, veloci, scattanti,
agilissime, e molto combattive. L’Harris
deve fare molta esperienza non solo
nelle tecniche di inseguimento sia da
solo che in coppia o in squadra ma anche
nelle tecniche di “bloccaggio” della
preda una volta agganciata con gli
artigli; a questo aspetto il falconiere
deve dedicare molto impegno già durante
la fase di introduzione dell’Harris
durante l’addestramento, dandogli la
possibilità, sempre con gradualità, di
fare esperienza con prede vive in
situazioni facili. |
Caccia pratica |
La caccia pratica con l’Harris ai
Lagomorfi può svolgersi in svariate
modalità, che vanno da quelle più
semplici e sicuramente meno produttive
(un solo Harris e ricerca delle prede a
piedi, senza l’ausilio del cane) a
quelle più complesse e dunque più
produttive (due Harris o meglio ancora
una squadra di quattro, e l’ausilio di
uno o più cani per la ricerca).
L’importante è non lanciare gli Harris
dal pugno, ma liberarli da subito, già
durante la ricerca della preda; l’Harris
seguirà il falconiere dall’alto (volo
d’attesa o da posatoi elevati inclusa la
pertica altissima artificiale da usare
quando si caccia in zone prive di
alberi) e dunque avrà un grosso
vantaggio dovuto alla sorpresa e
all’altezza nei confronti della preda.
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