|
Anas platyrhynchos |
Classificazione |
Uccelli, Anseriformi, Anatidi |
Biometria |
F 700-1000 g; M 1000-1500 g |
Descrizione |
Spiccato dimorfismo sessuale, il maschio
ha testa e collo di colore verde
metallico con collare bianco; la coda è
bianca e arricciata, zampe rosse. La
femmina ha invece una colorazione molto
meno appariscente e più mimetica,
marrone chiara striata |
Habitat |
È un uccello prevalentemente acquatico,
frequenta gli specchi di acqua dolce di
ogni tipo, laghi, stagni, fiumi, piccoli
canali. |
Distribuzione in Italia |
Tutta Italia |
Fenologia |
Specie migratoria; in Italia è comune
anche come stazionaria; effettua un
doppio passo in Settembre-Novembre e
Marzo-Aprile. |
Alimentazione |
Vegetariano, si ciba di piante
acquatiche, alghe, semi e granaglie, in
piccola parte anche di insetti,
molluschi, crostacei, vermi, girini e
avannotti per la componente proteica. |
Abitudini generali |
È una specie gregaria a esclusione del
periodo riproduttivo; ha un volo veloce
e cammina agilmente anche a terra. È una
specie monogama e le coppie si formano
in autunno. La femmina depone da 8 a 12
uova in un nido ben nascosto a terra in
prossimità dell’acqua. Durante il
periodo della cova il maschio sta nei
pressi del nido sorvegliando il
territorio limitrofo. I pulcini sono
precoci. Normalmente effettua una sola
covata annua. |
Rapaci utilizzabili |
Falco pellegrino, Lanario, Sacro e
ibridi per la caccia d’alto volo. Astòre
per la caccia di basso volo. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
La caccia al Germano reale non necessita
del cane, ma il suo utilizzo può
comunque essere utile per fare involare
le prede. La ricerca viene effettuata
dal falconiere, conoscendo il
territorio, esplorando a debita distanza
gli specchi d’acqua e i canali dove è
probabile si trovino i germani, prima di
avvicinarsi cautamente per farli
involare nel momento in cui il rapace è
pronto per l’attacco. |
Anas querquedula |
Classificazione |
Uccelli, Anseriformi, Anatidi |
Biometria |
240-450 g |
Descrizione |
Becco piatto e coda leggermente
arrotondata. IL maschio ha un piumaggio
vermicolato bianco e marrone con ampio
sopracciglio bianco. La femmina è
leggermente più chiara. |
Habitat |
È un uccello acquatico, frequenta
specchi d’acqua dolce poco profondi e
con fitta vegetazione nei bordi. |
Distribuzione in Italia |
Presente in tutto il Paese |
Fenologia |
Doppio passo, da agosto a ottobre e da
metà febbraio a metà aprile. In alcune
regioni centro-settentrionali può
nidificare occasionalmente. |
Alimentazione |
Vegetariana: piante acquatiche, alghe,
semi, granaglie, più di rado anche
insetti, molluschi, vermi e girini |
Abitudini generali |
È una specie gregaria. Nidifica a terra
dove depone 7-12 uova covate per 2
giorni. I piccoli diventano indipendenti
dalla madre a circa un mese di età. |
Rapaci utilizzabili |
Terzuolo di Falco pellegrino |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista (con binocolo)
esplorando gli specchi d’acqua. |
Anas clypeata |
Classificazione |
Uccelli, Anseriformi, Anatidi |
Biometria |
Maschio 450-860 grammi, femmina 450-650
grammi |
Descrizione |
Il maschio ha testa molto scura rispetto
alla femmina, di colore verde metallico,
petto e dorso di colore bianco e nero.
La femmina è più mimetica, di colore
brunastro e macchiettata di scuro |
Habitat |
Uccello acquatico, frequenta gli specchi
d’acqua dolce soprattutto poco profondi,
raramente lo si trova in acqua salata. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio nazionale |
Fenologia |
In Italia è di passo da fine agosto a
ottobre e da febbraio ad aprile; in
parte sosta inoltre anche per tutto il
periodo invernale. |
Alimentazione |
Si ciba soprattutto di vegetali:
germogli, semi, alghe, e più raramente
di insetti, crostacei, molluschi, vermi
e girini. |
Abitudini generali |
È specie gregaria, ma in gruppi poco
numerosi e a volte può condurre vita
solitaria. Ha un volo abbastanza veloce
ma si alza con difficoltà dalla
superficie dell’acqua. Sul terreno
cammina lentamente e in modo abbastanza
impaciato mentre nuota ottimamente e
sulla superficie dell’acqua affonda in
gran parte il corpo tenendo il becco
verso il basso. Come le altre anatre di
superficie per cibarsi immerge la testa
sott’acqua tenendo la coda leggermente
alzata. Durante il giorno rimane nei
canneti e tra la fitta vegetazione
riparia mentre si reca in pastura
all’imbrunire. |
Rapaci utilizzabili |
Terzuolo di Pellegrino, Femmina di
Pellegrino. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista (con binocolo)
esplorando gli specchi d’acqua. |
Fulica atra |
Classificazione |
Uccelli, Gruiformi, Rallidi |
Biometria |
Da 530 a 1000 grammi |
Descrizione |
Becco compresso e appuntito con uno
scudo carnoso alla base a forma di
placca frontale, coda corta e
arrotondata, piedi flessolobati. Il
piumaggio sia nel maschio che nella
femmina è completamente nero con becco
e placca frontale di colore bianco. |
Habitat |
Vive abitualmente in specchi d’acqua sia
interni che costieri con sponde ricche
di vegetazione; in inverno la si trova
anche nelle lagune salmastre e negli
estuari, purchè con acque poco profonde.
|
Distribuzione in Italia |
Specie ampiamente diffusa in tutta
Italia, dove è stazionaria e
nidificante. |
Fenologia |
Le popolazioni migratrici passano e
svernano in Italia da fine settembre a
marzo. |
Alimentazione |
Piante acquatiche e semi, uova di pesci,
insetti, loro larve, piccoli molluschi e
crostacei |
Abitudini generali |
È gregaria, forma grossi branchi anche
mescolandosi alle anatre, tranne nella
stagione riproduttiva. Nuota e si tuffa
con grande abilità ed è capace di
restare immersa alla ricerca di cibo
fino a un minuto. Quando nuota è
facilmente riconoscibile perché muove la
testa. Sul terreno cammina in modo
goffo. Ha un volo lento e pesante, basso
sul livello dell’acqua; raramente quando
prende quota può volare più velocemente;
per alzarsi in volo a causa delle
piccole ali deve correre a lungo sulla
superficie dell’acqua. In genere
preferisce restare sempre vicina alla
riva, o al riparo direttamente tra la
fitta vegetazione delle ripe,
soprattutto durante le ore diurne. |
Rapaci utilizzabili |
Astòre (m e f), Falco pellegrino (m e
f); in seconda scelta Sacro, Lanario e
Ibridi |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista con esplorazione diretta
del territorio e uso di binocolo. |
Gallina chloropus |
Classificazione |
Uccelli, Gruiformi, Rallidi |
Biometria |
190-440 grammi |
Descrizione |
Becco appuntito, ali e coda corte e
arrotondate, dita lunghe. In ambo i
sessi il piumaggio è bruno-nerastro con
striature bianche sui fianchi; il
sottocoda è bianco e possiede una barra
centrale nera, mentre la placca frontale
è rossa così come il becco, che ha
l’apice giallo; zampe di colore verde. |
Habitat |
Vive tra la fitta vegetazione riparia
dei corsi d’acqua, delle paludi, stagni,
laghi ecc. ma la si può osservare anche
nelle praterie adiacenti alle zone
umide. |
Distribuzione in Italia |
Nidifica in tutta Italia. |
Fenologia |
Stazionaria e nidificante in italia. Ci
sono comunque delle popolazioni
migratrici di passo in settembre-ottobre
e in febbraio-marzo. |
Alimentazione |
È vegetariana, si nutre di piante
acquatiche, semi, bacche e frutta e
saltuariamente di insetti, vermi,
molluschi e girini. |
Abitudini generali |
Inizia a riprodursi alla fine di
febbraio, quando inizia i
corteggiamenti. Il nido viene costruito
da maschio e femmina a terra tra la
vegetazione. Depone da 6 a 11 uova che
cova per 20-21 giorni. Entrambi i
genitori accudiscono i piccoli che
iniziando a volare all’età di 6-7
settimane. Depone 2-3 covate l’anno. |
Rapaci utilizzabili |
Maschio di Pellegrino, Astore, femmina
di Sparviere. Altri falchi d’alto volo. |
Tracce e segni di presenza |
Le impronte sono facilmente
riconoscibili sulle sponde fangose, per
via delle enormi dimensioni. |
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista con esplorazione diretta
del territorio e uso di binocolo. |
Vanellus vanellus |
Classificazione |
Uccelli, Caradriformi, Caradridi |
Biometria |
190-230 grammi |
Descrizione |
Dimensioni medie, forme eleganti, becco
corto e dritto, ali larghe e
arrotondate, coda quasi quadrata con un
ciuffetto di penne sulla testa, lungo e
sottile, che nel maschio può essere
lungo fino a 10 cm. Il piumaggio in
entrambi i sessi è di colore nero-verde
iridescente nelle parti superiori e
bianco in quelle inferiori con una larga
banda pettorale nera, sottocoda castano,
becco nero e zampe bruno. In volo emette
un verso molto caratteristico. |
Habitat |
Frequenta campagne coltivate umide,
brughiere, acquitrini, paludi, rive di
fiumi ed estuari. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano |
Fenologia |
Specie migratrice, sverna in Italia,
dove è di passo da metà ottobre a
novembre e da febbraio a metà aprile |
Alimentazione |
Prevalentemente insettivora: anellidi,
molluschi, insetti. Raramente si nutre
di vegetali come erbe, muschi, semi,
foglie. |
Abitudini generali |
Inizia la stagione riproduttiva alla
fine di marzo con i voli di
corteggiamento. Nidifica a terra in una
piccola cavità scavata. Depone da 3 a 5
uova che cova per 24-28 giorni. I
pulcini raggiungono l’indipendenza in
35-40 giorni accuditi dalla femmina
mentre il maschio si limita a vigilare.
Depone una sola covata l’anno. |
Rapaci utilizzabili |
Pellegrino, femmina di Sparviere,
maschio di Astòre e altri falchi d’alto
volo. |
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista con uso di ottiche,
esplorando il territorio in macchina. |
Scolopax rusticola |
Classificazione |
Uccelli, Caradriformi, Scolopacidi |
Biometria |
250-410 grammi |
Descrizione |
Becco lungo e dritto, grandi occhi posti
molto indietro sulla testa rotonda, ali
corte e arrotondate, coda corta e zampe
brevi. Il piumaggio sia del maschio che
della femmina è di colore
bruno-rossastro con barrature
trasversarli nere sul vertice e sul
collo. Parti inferiori barrate molto
finemente di bruno scuro, becco con
apice bruno scuro, zampe grigiastre. |
Habitat |
Vive in boschi di querce, larici,
conifere e betulle, ricchi di sottobosco
e in radure sia di pianura che di
collina e montagna. |
Distribuzione in Italia |
È una specie distribuita come
nidificante in tutto il territorio
italiano. |
Fenologia |
Migratrice: in Italia è di passo da metà
ottobre a novembre e da febbraio ad
aprile. È svernante nelle regioni
meridionali. |
Alimentazione |
Soprattutto vermi, insetti e loro larve,
molluschi, crostacei, ragni, semi e
germogli. |
Abitudini generali |
Conduce vita solitaria. Ha un volo molto
vario, a volte lento e a volte veloce,
ma in genere mai troppo alto; quando si
alza in volo può essere silenziosa
oppure far sentire il caratteristico
rumore delle ali simile al fruscio della
carta. Abitualmente passa tutto il tempo
sul terreno, dove riesce a muoversi ad
andatura veloce e di rado si sposta
sugli alberi. Ha un udito e una vista
molto acuti. È un uccello ad abitudini
notturne e trascorre le ore diurne in un
sonno leggerissimo interrotto di
frequente. |
Rapaci utilizzabili |
È una preda difficile; sicuramente la
tecnica migliore per avere buone
probabilità di fare carniere è la caccia
in bosco con femmina di Sparviere o
maschio di Astòre. Saltuariamente (per
puro caso) è stata catturata anche con
Harris e falchi pellegrini in alto volo. |
Tracce e segni di presenza |
Impronte, escrementi, punti di rimessa
(erba schiacciata), buchi del becco sul
terreno. |
Tecniche di ricerca e contatto |
Il cane da ferma è necessario: Breton,
Pointer, Setter sono tra i migliori, con
predilezione per il Setter, più adatto a
muoversi negli ambienti tipici di questa
specie. |
Gallinago gallinago |
Classificazione |
Uccelli, Caradriformi, Scolopacidi |
Biometria |
90-130 grammi |
Descrizione |
Dimensioni medio-piccole, becco più
lungo della Beccaccia, ali lunghe e
appuntite, coda a ventaglio. Il
piumaggio di entrambi i sessi è
bruno-fulvo barrato di nero; capo
nerastro con una stria chiara, becco
bruno-rossastro, più chiaro alla base e
più scuro all’apice, zampe verdastre. |
Habitat |
Vive in acquitrini erbosi, praterie
allagate, risaie, torbiere, rive
paludose di laghi, stagni, fiumi ecc… |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano. |
Fenologia |
In Italia è di passo da agosto a
novembre e da febbraio e aprile; è
svernante nelle regioni
centro-meridioanli. |
Alimentazione |
Insettivoro: anellidi, insetti, larve,
molluschi, crostacei, semi ed erbe. |
Abitudini generali |
Quando si invola è facilmente
riconoscibile per il verso tipico che
emette. Ha un volo velocissimo e a zig
zag, prima di alzarsi a notevole
altezza. Ha indole sospettosa e
guardinga. Di abitudini terragnole,
cammina agilmente sul terreno tenendo il
corpo orizzontale e il collo retratto,
mentre il becco è piegato verso il
basso. Durante le ore diurne si
trattiene in risposo tra la fitta
vegetazione, mentre al crepuscolo si
sposta nei luoghi di pastura dove resta
di solito in piccoli gruppi per tutta la
notte. Si alimenta saggiando il fondo
melmoso col lungo becco. |
Rapaci utilizzabili |
È una preda molto difficoltosa da
cacciare con i rapaci da falconeria.
Considerati gli habitat tipici di questa
specie è cacciabile soprattutto con
l’alto volo; specie consigliate sono i
velocissimi terzuoli di Falco
pellegrino. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista nei territori idonei ma
è preferibile usare i cani da ferma. |
Coturnix coturnix |
Classificazione |
Uccelli, Galliformi, Fasianidi |
Biometria |
60-150 grammi |
Descrizione |
Piccolo uccello con becco piccolo e un
po’ ricurvo all’apice e di colore bruno
scuro, coda corta, zampe bruno-giallo.
Il piumaggio è di colore
fulvo-giallastro barrato di bianco,
fulvo e nero con linee chiare e scure
sui fianchi. Non sono rari gli individui
melanici. |
Habitat |
Vive in zone aperte con bassa
vegetazione, steppe, prati incolti,
campi coltivati a grano, medicai e
foraggere. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano. |
Fenologia |
In Italia è nidificante e di doppio
passo primaverile ed autunnale, ma
sverna spesso in molte località
dell’Appennino tosco-emiliano.
Solitamente giunge a primavera tra metà
aprile e metà giugno dai quartieri di
svernamento africani e riparte in
autunno tra fine agosto e settembre. |
Alimentazione |
Si nutre soprattutto di sostanze
vegetali; mentre in estate la dieta è
integrata con insetti e altri
invertebrati. |
Abitudini generali |
È una specie di abitudini solitarie che
si raduna in branco solo per compiere la
migrazione, che si svolge soprattutto di
notte. Ha un volo rettilineo a poca
altezza dal suolo e, pur non essendo un
gran volatore, durante la migrazione
compie tragitti molto lunghi a velocità
sostenuta. È un uccello terragnolo,
ottima pedinatrice, è riluttante a
prendere il volo. Dal terreno si alza
con un tipico “salto” prima di prendere
il volo, tipicamente rumoroso. È un
uccello attivo nelle ore diurne,
trascorre il riposo notturno in
depressioni del terreno al riparo dal
vento. |
Rapaci utilizzabili |
Possono essere usate varie specie:
Smeriglio, maschio di Pellegrino e di
Lanario, Sparviere. Ma i piccoli maschi
di ibrido Pellegrino x Smeriglio (Perlin)
sono i migliori. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
L’uso del cane da ferma è obbligatorio. |
Fasianus colchichus |
Classificazione |
Uccelli, Galliformi, Fasianidi |
Biometria |
1100-1600 grammi |
Descrizione |
È una preda di grosse dimensioni,
uccello massiccio e possente con becco
robusto, ali corte e arrotondate, coda
lunga che nel maschio può raggiungere i
50 cm e nella femmina i 25 cm e tarsi
muniti di un potente sperone nel
maschio. Il piumaggio del maschio ha
tinte vivaci con caratteristiche
caruncole scarlatte intorno all’occhio,
mentre le femmine hanno un colore poco
appariscente e molto mimetico.
|
Habitat |
Vive in ambienti molto vari: boschi,
zone coltivate e incolti, pianure umide
con giunchi e canneti, pioppeti etc. |
Distribuzione in Italia |
In Italia è presente un po’ ovunque con
diverse sottospecie. |
Fenologia |
Specie stanziale |
Alimentazione |
Granivoro: frutta selvatica e coltivata,
erbe, germogli, foglie, granaglie,
legumi. Si può nutrire di rado anche di
insetti, lombrichi, ragni, lucertole,
piccoli serpenti, arvicole, topi e uova. |
Abitudini generali |
Ha un carattere abbastanza schivo e ama
restare nel folto della vegetazione.
Possiede un volo forte e rapido
piuttosto orizzontale e rettilineo, ma
in genere non lungo né alto, con potenti
battute d’ala e planate. Al frullo,
molto fragoroso, talvolta si alza in
verticale. È un ottimo pedinatore e
all’avvicinarsi di un pericolo
preferisce allontanarsi di corsa
correndo sul terreno tra la vegetazione,
alzandosi in volo solo se minacciato
vicino. È una specie terragnola ma non
di rado si posa sugli alberi,
soprattutto di notte. |
Rapaci utilizzabili |
Falchi d’alto volo (Pellegrino in
primis, ma anche Lanario, Sacro e
Ibridi), Astòre, Poiana di Harris e
Codarossa. |
Tracce e segni di presenza |
Impronte, fatte, giacigli, piume. |
Tecniche di ricerca e contatto |
Fondamentale è l’uso del cane da ferma.
In territori dove la densità raggiunge
livelli molto alti può anche essere
ricercato a piedi esplorando il terreno. |
Alectoris graeca
(Coturnice), Alectoris barbara
(Pernice sarda), Alectoris rufa
(Pernice rossa) |
Classificazione |
Uccelli, Galliformi, Fasianidi |
Biometria |
Il peso di queste specie oscilla tra i
340 e i 650 grammi |
Descrizione |
Dimensioni medie, becco tozzo
leggermente arcuato verso il basso, coda
e ali corte e arrotondate, tarsi
provvisti di una specie di sperone nel
maschio. Non c’è dimorfismo sessuale.
|
Habitat |
Zone collinari aride e cespugliate con
sassaie, campi aperti brughiere. |
Distribuzione in Italia |
Le tre specie sono diffuse dividendosi
il territorio italiano: la Coturnice
vive dalle Alpi alla Sicilia, la Pernice
Sarda in Sardegna e la Pernice rossa nel
resto del territorio italiano |
Fenologia |
Specie stanziali |
Alimentazione |
Si cibano principalmente di sostanze
vegetali (germogli, semi, frutti
selvatici) e, di insetti e altri piccoli
invertebrati soprattutto in primavera. |
Abitudini generali |
Hanno indole diffidente e sospettosa,
conducono vita gregaria, tranne che nel
periodo della cova. Sono uccelli
terragnoli e ottimi pedinatori; quando
vengono disturbate corrono velocemente
tra i cespugli ed i sassi per sottrarsi
al pericolo alzandosi in volo solo se
incalzate da vicino. Hanno volo veloce e
diritto con rapidi battiti d’ala
alternati a corte planate. Raramente si
posano su alberi o cespugli. Trascorrono
la notte in riposo sul terreno tra la
fitta vegetazione e si recano in pastura
al mattino e nel tardo pomeriggio. |
Rapaci utilizzabili |
Falchi d’alto volo, soprattutto i
maschi, più agili e veloci: Falco
pellegrino in primis, ma anche Lanario e
Sacro. |
Tracce e segni di presenza |
Fatte, piume, rifugi, impronte |
Tecniche di ricerca e contatto |
Il cane da ferma è obbligatorio:
consigliati sono il Setter, il Pointer
ed il Breton. |
Perdix perdix |
Classificazione |
Uccelli, Galliformi, Fasianidi |
Biometria |
350-400 grammi |
Descrizione |
Dimensioni medie, becco tozzo e curvo
verso il basso, coda e ali corte ed
arrotondate. Il piumaggio è simile tra
maschio e femmina: colore marrone
striato di fulvo nelle parti superiori,
testa e gola marrone-arancio, fianchi
barrati di castano, petto grigio
vermicolato, coda rossiccia, becco e
zampe grigiastri. Il maschip ha sul
basso petto una larga macchia marrone a
forma quasi di forma di cavallo, che
nella femmina è meno estesa oppure
completamente assente. |
Habitat |
Zone coltivate alternate ad incolti,
brughiere, aree steppose e prative
parzialmente boscose e cespugliate |
Distribuzione in Italia |
In Italia è presente in tutto il
territorio, ma è distribuita in modo non
omogeneo, con popolazioni ottenute
attraverso il ripopolamento con soggetti
di allevamento che spesso non riescono
ad adattarsi all’ambiente in forma
stabile |
Fenologia |
|
Alimentazione |
Si ciba soprattutto di vegetali: semi,
cereali, frutta, bacche, erbe, foglie e
gemme. In primavera può nutrirsi anche
di insetti, larve, ragni e molluschi.
|
Abitudini generali |
Carattere socievole, conduce vita
gregaria tranne che nel periodo della
cova. Terragnola, è un’ottima
pedinatrice e all’approssimarsi di un
pericolo si allontana di corsa tra la
vegetazione, mentre si alza in volo solo
se minacciata da vicino; altre volta
tenta di eludere il pericolo
accovacciandosi a terra. Ha un volo
deciso e rapido, dritto e a poca altezza
dal suolo, fatto di planate e battiti
veloci d’ala. Durante la notte riposa
sul terreno mentre si reca in pastura al
mattino e nel tardo pomeriggio. |
Rapaci utilizzabili |
Maschio di Pellegrino o Lanario o Sacro,
maschi ibridi. Maschio di Astòre,
maschio di Harris. |
Tracce e segni di presenza |
Piume, fatte, nascondigli, impronte |
Tecniche di ricerca e contatto |
Il cane da ferma è necessario. |
Columba palumbus |
Classificazione |
Uccelli, Columbiformi |
Biometria |
360-580 grammi |
Descrizione |
Il Colombaccio ha dimensioni medie,
forme pesanti e massicce, becco
appuntito ricurvo all'apice, tarsi
brevi, ali e coda piuttosto lunghe. II
piumaggio in entrambi i sessi è di
colore grigio-bluastro con parti
inferiori sfumate di rosso-vinato, collo
ornato da piume a riflessi verdi e
purpurei, ampia banda bianca attraverso
l'ala, macchia bianca ai lati del collo
molto evidente, becco rosato alla base e
giallognolo all'apice e zampe rosa. In
volo, visto da sotto, si riconosce dagli
altri Columbidi per le maggiori
dimensioni, la coda e il collo più
allungati, le ali scure, le macchie
bianche ai lati del collo; visto da
sopra, è ben evidente anche la larga
banda bianca attraverso le ali. |
Habitat |
Frequenta boschi dl quercia, leccio,
faggio, foreste con radure e zone
coltivate, pinete e macchia litoranea; è
presente anche nei parchi delle città. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano |
Fenologia |
In Italia e di passo nella prima
quindicina di ottobre e dalla meta di
febbraio a tutto marzo; e svernante
nelle pinete litoranee e nelle macchie
costiere, e stazionario nelle zone
adatte. |
Alimentazione |
Si ciba in prevalenza di semi di
graminacee e leguminose, ghiande,
faggiole e altri frutti di piante
forestali, foglie, germogli, bacche;
occasionalmente cattura insetti e vermi. |
Abitudini generali |
Per quanto appaia confidente negli
abitati, e assai diffidente. Vive
gregario dall'autunno alla primavera e
talvolta pure d'estate e non di rado si
associa ai piccioni domesti-ci e alle
Colombelle. Possiede un volo diritto e
veloce con rapidi battiti d'ala.
Arboricolo, si posa sul terreno alla
ricerca del cibo e cammina tenendo il
corpo orizzontale e dondolando la testa.
E' dotato di vista acuta, ma di udito
modesto. |
Rapaci utilizzabili |
Raramente si pratica una caccia
specifica a questa specie a causa delle
sue abitudini arboricole ma con volo a
cielo aperto; condizioni in cui sia
l’alto volo che il basso volo si trovano
svantaggiati. Si può tentare con l’alto
volo (Falco pellegrino, in primis)
facendo involare i soggetti dagli alberi
mentre il falco è in volo di attesa ad
una quota adatta. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista, uso di ottiche, in
caccia vagante negli habitat più
frequentati dalla specie. |
Streptopelia turtur |
Classificazione |
Uccelli, Columbiformi, Columbidi |
Biometria |
110-160 grammi |
Descrizione |
La Tortora ha dimensioni medio-piccole,
forme slanciate, becco relativamente
breve con la base ricoperta di pelle
(cera), tarsi corti, coda lunga e
arrotondata. In entrambi i sessi il
piumaggio e di colore bruno grigiastro
con petto rosso venato. copritrici alari
fulve macchiate di nero. lati del collo
barrati di bianco e nero. Coda nera
bordata in maniera evidente di bianco,
becco nerastro, tarsi e piedi rosa
carico. In volo, vista da '.olio, si
distingue per il sottocoda bianco e la
coda nera con bordatura bianca;
caratteristico e il volo a rapidi
battiti un'ala con interruzioni e
inclinazione del corpo alternata a
destra e a sinistra. Può essere confusa
con la Tortora orientale. |
Habitat |
Frequenta zone alberate e cespugliate,
boschi intramezzati da aree coltivate,
pareti e grandi giardini. boschetti,
ecc., sia in pianura che in montagna
fino a 500-1.000 m di quota. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano |
Fenologia |
In Italia é nidificante e di passo.
giunge a primavera fra fine aprile e
maggio dai quartieri di svernamento
africani e riparte da metà agosto a
settembre. |
Alimentazione |
Si ciba in prevalenza di sostanze
vegetali- semi di piante selvatiche e
coltivate, bacche. foglie. ecc.) e
occasionalmente di piccoli molluschi. |
Abitudini generali |
Di carattere timido e sospettoso, di
sensi molto acuti. vivi; isolala o a
coppie e si riunisce in branchi per
compiere la migrazione- Possiede un volo
rapido ed agile; si posa negli alberi
dove rimane appollaiata durante la
notte, mentre di giorno vaga alla
ricerca del cibo pasturando sul terreno. |
Rapaci utilizzabili |
Raramente si pratica una caccia
specifica a questa specie a causa delle
sue abitudini arboricole ma con volo a
cielo aperto; condizioni in cui sia
l’alto volo che il basso volo si trovano
svantaggiati. Si può tentare con l’alto
volo (Falco pellegrino, in primis)
facendo involare i soggetti dagli alberi
mentre il falco è in volo di attesa ad
una quota adatta. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista, uso di ottiche, in
caccia vagante negli habitat più
frequentati dalla specie. |
Alauda avernis |
Classificazione |
Uccelli, Passeriformi, Alaudidi |
Biometria |
33-48 grammi |
Descrizione |
L'Allodola ha dimensioni piccole. becco
breve e robusto, ali lunghe e appuntite,
coda lunga e leggermente forcuta, ciuffo
di penne sul!a nuca a forma di cresta.
In entrambi i sessi il piumaggio è di
colore grigio- brunastro fittamente
striato di nero nelle parti
superiori,fulvo biancastro nelle parti
inferiori con larghe strie sul petto; le
timoniere esterne sono bianche, il petto
è bruno e le zampe sono bruno scure. In
volo, vista da sotto, sono evidenti
larghe strie scure sull'alto petto e la
coda bordata di bianco. |
Habitat |
Frequenta le campagne aperte sia
coltivate che incolte, di pianura e di
altopiano, steppe, brughiere, marcite,
zone dunose e paludose. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano |
Fenologia |
In Italia è stazionaria ed in parte
erratica durante l'inverno. Le
popolazioni del nord Europa sono di
passo in ottobre-novembre ed in
marzo-aprile. |
Alimentazione |
Si ciba in prevalenza di sostanze
vegetali in autunno e inverno (semi di
piante selvatiche e coltivate, germogli,
erbe) e animali in primavera ed estate
(insetti e loro larve, lombrichi, ragni,
piccoli molluschi). |
Abitudini generali |
Conduce vita gregaria in piccoli
branchi, fuorché durante la stagione
riproduttiva. Possiede un volo forte e
leggermente ondulato, con battiti d'ala
alternati a chiusure d'ala; ama portarsi
in volo a qualche centinaio di metri di
altezza cantando in modo armonioso e
ritornare verso terra ad ali chiuse,
riaprendole solo a poca distanza dal
suolo. Terragnola, cammina e saltella
agilmente tenendo il corpo in posizione
orizzontale; si posa su piante,
muriccioli, fili da dove fa udire il suo
canto modulate e dolce specie durante il
periodo riproduttivo. |
Rapaci utilizzabili |
Smeriglio (maschio e femmina). |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista e ascolto, uso di
ottiche |
Pica pica |
Classificazione |
Uccelli, Passeriformi, Corvidi |
Biometria |
160-250 grammi |
Descrizione |
La Gazza ha dimensioni medio-grandi,
becco più breve della testa, robusto e
leggermente uncinato all'apice, coda
assai lunga e graduata, ali piuttosto
corte e arrotondate. Il piumaggio in
entrambi i sessi è di colore nero
vellutato con varie iridescenze
verde-bluastre o porporine su testa,
gola, dorso, ali e coda, mentre sono di
colore bianco fianchi, addome e
copritrici esterne delle ali. Il becco e
le zampe sono neri. In volo è
riconoscibile con facilità per la lunga
coda graduata e la colorazione bianca e
nera del piumaggio. |
Habitat |
Frequenta i margini di boschi, boscaglie
rade, prati e zone coltivate con
alberature e, più in generale, ambienti
aperti con sufficiente vegetazione
arborea in pianura, collina e montagna
fin oltre i 1.500 m di altitudine. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano |
Fenologia |
In Italia è presente in tutta la
penisola e in Sicilia, con esclusione
delle parti più elevate delle catene
montuose, mentre è assente in Sardegna e
Isola d'Elba. Può compiere erratismi. |
Alimentazione |
La sua dieta comprende sia sostanze
animali che vegetali: insetti
(soprattutto coleotteri e loro larve,
ortotteri, larve di lepidotteri),
molluschi, lombrichi, zecche, lucertole
e piccoli rettili, uova e nidiacei di
uccelli, micromammiferi (toporagni,
topi, arvicole), animali debilitati,
carogne, resti alimentari e di
macellazione, semi di varie essenze tra
cui cereali, frutta fresca, noci e
nocciole. |
Abitudini generali |
Accorta e guardinga, conduce vita
gregaria quando è abbastanza numerosa.
Possiede un volo diritto e lento,
sebbene con rapidi battiti d'ala. Si
posa soprattutto sugli alberi, mentre
sul terrene, ove ricerca il cibo,
cammina e saltella agilmente con la coda
tenuta spesso sollevata. Come altri
Corvidi, è nota per la prerogativa di
raccogliere e nascondere oggetti
luccicanti o colorati. |
Rapaci utilizzabili |
Femmina di Sparviere, maschio di Astore,
maschio di Pellegrino e Lanario. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Caccia vagante, uso di ottiche, ricerca
nei posti teoricamente migliori (bordi
delle strade, discariche, carogne e
carcasse). |
Corvus corone cornix
(grigia) e Corvus corone corone
(nera) |
Classificazione |
Uccelli, Passeriformi, Corvidi |
Biometria |
430-580 grammi |
Descrizione |
La Cornacchia grigia ha dimensioni
medio-grandi, becco grosso, massiccio e
curvo all'apice, coda mediamente
arrotondata, ali piuttosto lunghe e
larghe, zampe robuste. In entrambi i
sessi il piumaggio è grigio sul dorso
del collo, scapolari, dorso, groppone,
petto, ventre, sottocoda e ascellari,
mentre le restanti parti, compreso il
becco e le zampe, sono nere. In volo si
distingue dalla Cornacchia nera per la
colorazione grigia, che contrasta
nettamente con le parti nere. |
Habitat |
Frequenta zone coltivate purché
disseminate di alberi, siepi e
boschetti, pascoli, brughiere, rive di
fiumi e laghi, coste marine, regioni
disabitate e villaggi. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano |
Fenologia |
In Italia è stazionaria e nidificante in
tutta la penisola e in Sicilia. |
Alimentazione |
Si ciba di insetti (soprattutto
coleotteri e ortotteri), molluschi,
anellidi ed altri invertebrati, anfibi,
piccoli uccelli e loro uova, piccoli
mammiferi, animali feriti e malati di
media e piccola mole, carogne, semi
(specialmente di cereali germinati),
frutta, bacche, ortaggi, qualsiasi resto
di origine naturale e di rifiuto di
origine umana. |
Abitudini generali |
Pur trattandosi di una specie
decisamente sociale, vive in coppie o in
gruppetti di qualche decina di
individui; è comunque più gregaria
della Cornacchia nera. Di indole accorta
e sospettosa, si alimenta soprattutto
sul terreno. Possiede un volo diritto a
lenti battiti d'ala e in genere non si
porta a grandi altezze; di rado veleggia
ad ali ferme per guadagnare quota. |
Rapaci utilizzabili |
Femmine di Pellegrino, Lanario, Sacro e
Ibridi. Maschio e femmina di Astore e di
Harris. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Caccia vagante, ricerca a vista nei
posti teoricamente migliori (discariche,
carcasse, bordi delle strade) |
Garrulus glandarius |
Classificazione |
Uccelli, Passeriformi, Corvidi |
Biometria |
125-200 grammi |
Descrizione |
Dimensioni medie, becco corto e
abbastanza robusto, leggermente uncinato
sulla punta., coda quasi quadrata. Il
piumaggio è soffice in entrambi i sessi,
di colore rosa-brunastro nelle parti
superiori, con sfumature grigie sul
dorso e sulle scapolari; groppone,
sopracoda, sottocoda e ventre sono
bianchi, remiganti primarie bruno-nere
macchiate di bluastro e bordate di
bianco all’esterno. Il becco è nero e le
zampe bruno-pallido |
Habitat |
Frequenta boschi, querceti, castagneti,
cedui, pinete, zone coperte da fitta
vegetazione, margini di campi e frutteti
prossimi ad aree boscate. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano |
Fenologia |
In Italia è stazionaria nelle regioni
settentrionali ed erratica, ma pure di
passo irregolare da metà settembre a
ottobre e in marzo. |
Alimentazione |
Si ciba principalmente di sostanze
vegetali (ghiande, frutti del faggio,
castagne, nocciole, bacche, frutti
selvatici e coltivati, semi e granaglie)
e in parte animali (insetti di grossa
taglia e loro larve, lumache, ragni,
uova e nidiacei di uccelli, piccoli
mammiferi e rettili). |
Abitudini generali |
Di indole sospettosa, ha un
comportamento piuttosto prudente e non
ama apparire allo scoperto. Per gran
parte dell'anno e gregaria e tende a
riunirsi in piccoli gruppi pur
rispettando sempre una certa
indipendenza territoriale. Molto vivace
e rumorosa, è arboricola e si sposta da
un ramo all'altro con agilità, compiendo
brevi voli e anche grandi salti. Sul
terreno saltella, ma in modo impacciato,
come pure impacciato è il volo nelle
zone aperte, a lenti battiti d'ala che
diventano talvolta precipitosi in un
procedere molto irregolare. |
Rapaci utilizzabili |
Preda molto difficile ed elusiva. Si può
avere qualche speranza di cattura solo
con una femmina di Sparviere, in
secundis anche con i maschi di Astòre. È
difficile praticare una caccia specifica
a questa preda, che viene in genere
catturata saltuariamente quando si
cacciano le Gazze. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista |
Turdus merula |
Classificazione |
Uccelli, Passeriformi, Turdidi |
Biometria |
75-115 grammi |
Descrizione |
Il maschio ha un bel colore nero lucente
e becco giallo-nerastro. La femmina è
più mimetica, bruno-nerastra con mento e
gola grigiastri, becco bruno. Le zampe
sono bruno scure in entrambi i sessi. |
Habitat |
Lo si trova ovunque, dalle città, ai
parchi e giardini, campagna, coltivi,
tra le siepi e i rovi, etc. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio italiano |
Fenologia |
In Italia è stazionario e nidificante,
localmente erratico durante l’inverno.
Le popolazioni migratrici sono di passo
e svernanti da fine settembre a marzo |
Alimentazione |
Fondamentalmente insettivoro: larve,
lombrichi, aracnidi e altri insetti che
trova scavando col becco sul terreno. Si
nutre comunque anche di bacche e frutti
di piante, selvatiche e coltivate (uva,
fichi, mele, pere, ciliegie, fragole,
ribes, mirtilli etc.) |
Abitudini generali |
Diffidente, si mette subito al riparo se
spaventato, mentre assume un
comportamento confidente se non è
disturbato. Ha abitudini solitarie, si
riunisce con i conspecifici solo nel
periodo migratorio. Ha un volo
abbastanza veloce, a volte dritto e a
volte sfrecciante a zig-zag, spesso ad
una altezza minima sul livello del
terreno; è raro vederlo in volo a cielo
aperto, i suoi voli sono brevi e vanno
sempre verso un nascondiglio verso la
vegetazione. |
Rapaci utilizzabili |
Preda difficile, si può avere qualche
speranza di cattura solo con un
moschetto (maschio) di sparviere. |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista e udito. |
Turdus iliacus
(Tordo sassello), Turdus philomelos
(Tordo bottaccio), Turdus pilaris
(Cesena) |
Classificazione |
Uccelli, Passeriformi, Turdidi |
Biometria |
50 75 (Sassello) 70-80 (Bottaccio),
80-145 grammi (Cesena) |
Descrizione |
Uccelli di dimensione medio-piccole con
forma slanciata e becco robusto, coda di
media lunghezza e forma quadrata, tarsi
lunghi. |
Habitat |
Frequentano i boschi ricchi di
sottobosco, le pianure alberate e
cespugliate, vigneti, oliveti, macchia
mediterranea, parchi e giardini. |
Distribuzione in Italia |
In Italia il Tordo bottaccio è
stazionario e nidificante nelle Alpi e
nell’Appennino è localmente erratico. |
Fenologia |
Le popolazioni migratrici sono di passo
da fine settembre a novembre ed in
febbraio-marzo (è in parte svernante).
La Cesena è di passo da fine ottobre a
metà dicembre e in febbraio-marzo, è
svernante. Il Tordo Sassello in Italia è
di passo in ottobre-novembre e in
febbraio marzo, è svernante. |
Alimentazione |
Si nutrono principalmente di insetti e
loro larve, molluschi, ragni, lombrichi
e frutta. La Cesena ama maggiormente le
sostanze vegetali (bacche, frutta, semi
e granaglie). |
Abitudini generali |
Tranne che durante la migrazione,
conducono vita solitaria o in coppia.
Hanno volo un po’ ondulato e veloce, di
solito basso tra la folta vegetazione;
sul terreno corrono e saltellano
agilmente in posizione eretta. Di notte
riposano tra il fitto fogliame di alberi
e cespugli, mentre di giorno si recano
nelle zone di pastura (amano
particolarmente gli uliveti nel periodo
autunnale). |
Rapaci utilizzabili |
Possono essere cacciati solo con lo
Sparviere, preferibilmente maschio |
Tracce e segni di presenza |
|
Tecniche di ricerca e contatto |
Ricerca a vista, con uso di ottiche. |
Lepus europaeus |
Classificazione |
Mammiferi, Lagomorfi, Leporidi |
Biometria |
2500-6500 grammi |
Descrizione |
Forma slanciata, testa piccola con occhi
grandi e orecchie lunghe, arti
posteriori robusti e più lunghi degli
anteriori, coda relativamente
sviluppata. La colorazione del mantello
in ambo i sessi è fulvo-grigiastra con
tonalità nerastre sul dorso, ventre e
parti interna degli arti e parte
inferiore della coda biancastri. |
Habitat |
Zone coltivate, boschi di latifoglie e
misti, raramente di conifere, brughiere,
dune. |
Distribuzione in Italia |
Tutto il territorio nazionale |
Fenologia |
|
Alimentazione |
Si ciba soprattutto di vegetali: erbe
fresche e secche, frutta, bacche, semi,
funghi, ghiande, germogli di cereali,
cortecce. |
Abitudini generali |
Di carattere timido e sospettoso; ha
tendenze solitarie e appare molto legata
al proprio territorio da cui si
allontana di rado e solo se c’è
eccessivo disturbo. Ha un udito e
olfatto molto sviluppato e vista poco
acuta, percepisce più facilmente gli
oggetti in movimento. Corre molto
velocemente con improvvisi scatti ed è
capace di compiere salti molto lunghi.
Trascorre il giorno al riparo della
vegetazione, in un covo poco profondo
che scava con le zampe anteriori e
modella con il corpo; diventa attiva al
crepuscolo e durante la notte. Quando si
allontana o ritorna al covo compie salti
e percorsi particolari per confondere le
tracce ai suoi nemici naturali.
Generalmente è silenziosa ed emette
mormorii, soffi e brontolii solo durante
i combattimenti e gli accoppiamenti; il
suo caratteristico grido è simile al
gemito di un neonato e viene emesso solo
quando è ferita o catturata. |
Rapaci utilizzabili |
Femmine di Astòre e di Harris,
Codarossa. |
Tracce e segni di presenza |
Impronte, fatte, giacigli |
Tecniche di ricerca e contatto |
In battuta con o senza cani. Se si è da
soli è necessario il cane da cerca. |
Oryctolagus cuniculus |
Classificazione |
Mammiferi, Lagomorfi |
Biometria |
1000-1200 grammi |
Descrizione |
Dimensioni medie, forme raccolte, testa
relativamente grande e arrotondata,
orecchie lunghe, occhi grandi, arti
anteriori più brevi dei posteriori coda
corta. In ambo i sessi la colorazione
del mantello è bruno chiara, con
tonalità rossastre o grigie. |
Habitat |
Zone erbose naturali o coltivate di
pianura e di collina con terreni
asciutti; preferisce la vicinanza a
boschetti, arbusi, siepi o rocce che
possono offrirgli riparo. |
Distribuzione in Italia |
Sardegna e Sicilia |
Fenologia |
|
Alimentazione |
Vegetariano: gemme, germogli, piante
erbacee, radici, cortecce, frutta,
bacche, semi e foglie |
Abitudini generali |
Di carattere timido ma socievole, ha
tendenze gregarie e vive in colonie
anche molto numerose in tane sotterranee
composte da un complesso sistema di
gallerie con diverse uscita. Abbandona
le tane al crepuscolo per andare a
pasturare nelle ore
crepuscolari-notturne. È molto stanziale
e ha uno spiccato comportamento
territoriale. Ha udito e olfatto molto
sviluppati, e un’ottima vista.
Silenzioso, ma se aggredito emette uno
stridio acuto. Procede a balzi e salti e
quando è disturbato corre compiendo
scarti improvvisi. |
Rapaci utilizzabili |
Maschio e femmina di Astòre, Harris e
Codarossa. Il maschio d’Astòre è il più
consigliabile. |
Tracce e segni di presenza |
Fatte, impronte, nascondigli |
Tecniche di ricerca e contatto |
In battuta senza cani; se il territorio
è ricco anche in battuta da soli. Con
l’ausilio di cani da cerca o da tana.
Ove consentito si stana usando il
furetto o i Fox terrier. |
Sylvilagus floridanus |
Classificazione |
Mammiferi, Lagomorfi |
Biometria |
1000-1200 grammi |
Descrizione |
Simile al Coniglio ma ha orecchie e coda
più corte, zampe anteriori più sottili e
zampe posteriori più lunghe. |
Habitat |
Zone a vegetazione erbacea inframezzata
a boschetti, siepi, bordure di corsi
d’acqua, strade o ferrovie, roveti e
cespugli fitti |
Distribuzione in Italia |
Specie alloctona, naturalizzata in
alcune aree del nord Italia |
Fenologia |
|
Alimentazione |
Si nutre di vegetali, soprattutto
giovani graminacee e leguminose,
d’inverno consuma anche piante legnose. |
Abitudini generali |
È una specie attiva soprattutto al
crepuscolo o di notte e trascorre il
giorno in un covo. È molto veloce sulla
breve distanza ma poco resistente. Sul
terreno coperto procede a zig-zag. A
differenza del Coniglio selvatico non
vive in colonie e quando nei territori
occupati diviene numeroso tende ad
allontanarsi occupando nuove aree. |
Rapaci utilizzabili |
Maschio di Astòre e di Harris |
Tracce e segni di presenza |
Fatte, impronte |
Tecniche di ricerca e contatto |
Cane da cerca |
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