Oggi la falconeria in Italia è consentita grazie
alla legge nazionale sulla caccia 157/92, tale
legge consente la falconeria obbligando però i
falconieri a seguire le stesse restrizioni dei
cacciatori con il fucile: dunque si possono far
volare i rapaci solo se si possiede porto d’armi
per arma ad un colpo e licenza di caccia, solo
nel periodo della caccia aperta e solo nei
giorni e orari e luoghi dove è consentito
cacciare con il fucile.
Se da un lato questa legge ha avuto il merito di
consentire la falconeria in Italia, dall’altro
ha però messo dei vincoli troppo stretti per i
falconieri. Purtroppo, anche far volare libero
un rapace senza predazione viene considerato
“atteggiamento venatorio” ed è dunque punibile
dalla legge. Tutto ciò va soprattutto a
discapito di chi pratica la falconeria
alternativa (ma anche i falconieri cacciatori
hanno dei grossi “danni” a causa di questa legge
e le restrizioni che impone…). Chi pratica
falconeria alternativa facendo delle passeggiate
con la sua Poiana di Harris, senza alcuno scopo
di caccia e predazione, è comunque punibile
dalla legge se non rispetta i vincoli elencati
precedentemente. Per fortuna qualcosa sta
cambiando, non in termini legali, ma da un punto
di vista di “apertura” delle amministrazioni: in
Emilia Romagna per esempio è possibile ottenere
nelle varie Province dei permessi speciali per
poter far volare i rapaci tutto l’anno, a scopo
“addestramento”.
I rapaci inoltre devono essere tutti nati in
cattività da almeno due generazioni e possedere
l’apposito anellino fisso con relativo documento
che ne certifica la legalità secondo la vigente
legislazione CITES.
Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com)
e www.falconeria.info