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 Controllo dei nocivi: altre tecniche di controllo e allontanamento

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Cannoni a gas

Tipologia

Deterrenti acustici

Descrizione

Sono dei cannoni che producono “botti” usando gas propano o acetilene. La loro efficacia nell’allontanare gli uccelli è forse dovuta al fatto che il loro rumore è simile ai colpi di fucile.

Costi

250-600 euro (Henly, 1992)

Copertura

4 ettari circa (da 60 a 120 metri dal cannone). Sono raccomandati un cannone per ogni 4-10 ettari (per gli storni) (Potvin & Bergeron, 1981).

Specie

Tutti gli uccelli

Efficacia

Buona solo a breve raggio, ma gli uccelli si abituano facilmente e i cannoni diventano presto inutili. Una parziale soluzione è di cambiare spesso manualmente la posizione dei cannoni e la loro frequenza di sparo.

Svantaggi

Gli uccelli si abituano, per coprire ampie i costi sono elevati e molto lavoro umano, producono rumore fastidioso per la gente.

Bibliografia

Henly, 1992; Potvin & Bergeron, 1981; Transport Canada, 1994; Harris & Davis, 1998.

 

Pirotecnici

Tipologia

Deterrenti acustici

Descrizione

Sono dei petardi che producono sia una esplosione che luce. Possono essere sparati da appositi cannoncini o fucili anche a 45-90 metri di distanza, producendo rumore (fischi) e luce e quindi esplodendo.

Costi

Poco costosi e facili da reperire in commercio.

Copertura

100-200 metri dal punto di lancio

Specie

Sono molto usati sia negli allevamenti di pesce che negli aeroporti. Funzionano bene con Cormorani, Ardeidi, Anatre, Folaghe ma anche con i Piccioni e storni in città

Efficacia

Sono molto efficaci, più dei cannoncini, e costano meno. Possono però produrre anch’essi assuefazione sebbene in tempi più lunghi rispetto ai cannoni

Svantaggi

Producono elevati livelli di inquinamento acustico, superando i 160 dB, richiedono un elevata quantità di lavoro umano per il funzionamento, per coprire ampi territori diventano molto costosi.

Bibliografia

CAA, 2002; Baxter et al., 2002; Aguillera et al., 2002; Fairaizl, 1992 ; Mott & Timbrook, 1988.

 

Emettitori bio-acustici e ultrasonici

Tipologia

Deterrenti acustici

Descrizione

Si tratta di amplificatori acustici collegati a fonti che trasmettono suoni con un significato biologico: emissioni bioacustiche di allarme o di dolore. Queste emissioni sono specie-specifiche

Costi

 

Copertura

Circa 100-300 metri dalla fonte agli uccelli da disperdere.

Specie

Buoni risultati sono stati ottenuti con Corvidi, Gabbiani, Ardeidi ed Oche negli aeroporti. Questo sistema è probabilmente efficiente anche con molte altre specie.

Efficacia

La reazione ad un verso di allarme/dolore ha un alto valore di sopravvivenza per gli individui di una specie, quindi le emissioni bioacustiche sono più repellenti e danno una assuefazione minore rispetto che ad altri suoni. Negli aeroporti sono stati utilizzati anche i versi dei rapaci per allontanare le specie problematiche ma con risultati molto scarsi; del resto, in natura i rapaci durante la caccia sono silenziosi e le specie preda reagiscono istintivamente con la fuga quando sentono la vocalizzazione di un predatore. Nell’Aeroporto di Vancouver l’emissione del richiamo di Falco pellegrino ha funzionato nel disperdere i gabbiani ma non è stato eseguito un “controllo” (cioè non è stato comparato il risultato ottenuto con l’effetto di altri rumori).

Sugli emettitori ultrasonici o di suoni ad alta frequenza non ci sono invece evidenze scientifiche relativamente al loro effetto deterrente anche perché, al contrario, gli studi scientifici dimostrano che gli Uccelli non possono sentire il range delle frequenze ultrasoniche ( >20 Hz) (Erickson et al., 1992; Harris & Davis, 1998)

Svantaggi

Producono alti livelli di inquinamento acustico (fino ad oltre 110 dB); gli uccelli si abituano comunque;  in uno studio (Baxter, 2002) si è visto che i Corvidi possono essere allontanati con le emissioni bioacustiche ma gli effetti positivi si sono avuti solo a breve termine (3-6 settimane) e una volta spenta la fonte emettitrice gli uccelli tornavano rapidamente nel sito.

Bibliografia

Baxter, 2002; Erickson et al., 1992; Harris & Davis, 1998;

 

 

Laser

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

Emettitori di luce puntiforme, che può essere diretta su punti ben precisi.

Costi

Elevati (da 1500 euro a 6000 euro).

Copertura

150-200 metri, ma dipende dalla portata e potenza del Laser che si usa; i modelli più potenti possono superare queste distanze.

Specie

I Laser funzionano con molte specie di Uccelli (Cormorani, Corvidi, Gabbiani etc.); alcune specie di uccelli però sono resistenti alla luce Laser.

Efficacia

Studi scientifici effettuati presso aeroporti francesi indicano che i Laser non sono efficienti durante le ore di luce diurna e che lavorano bene solo se puntati agli occhi degli uccelli. Richiedono un operatore umano a tempo pieno per essere controllati e diretti di volta in volta sui target. Ci sono altre evidenze scientifiche (McKay et al, 1999) che dimostrano che molte specie di uccelli sono resistenti ai Laser.

Svantaggi

Non funzionano con tutte le specie, sono costosi, richiedono lavoro umano a tempo pieno, funzionano bene in condizioni di scarsa luce diurna o al buio.

Bibliografia

McKay et al, 1999; Broyer, 1995;

 

Spaventapasseri

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

Modelli artificiali che simulano una persona umana

Costi

I modelli semplici sono estremamente economici; i modelli robotizzati hanno costi che possono superare le 2000 euro.

Copertura

5-6 ettari per ogni spaventapasseri

Specie

Sono stati testati con molte specie; solo su alcune (Ardeidi, Storni, Cormorani, Gabbiani ) si sono avuti dei risultati, sebbene di poca durata a causa dell’assuefazione.

Efficacia

Poco efficaci, gli uccelli si assuefanno subito; i modelli robotizzati, che si muovono e possono anche emettere suoni fastidiosi, o allarmi bioacustici provocano una minore assuefazione e possono essere efficaci per periodi più lunghi (circa 2 settimane)

Svantaggi

Costi anche elevati, generano subito o quasi subito assuefazione, scarsa copertura di superficie.

Bibliografia

Inglis, 1980;  Andelt et al., 1997; Vaudry, 1979;

 

Modelli di rapaci

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

Modelli artificiali di rapaci o rapaci tassidermizzati e modelli robotici che imitano la sagoma di un rapace, posato o in caccia. Si usano solo modelli di rapaci diurni (Aquile, Falconi, Astore, Sparviere etc) poiché i modelli di rapaci notturni attirano gli uccelli invece che allontanarli.

Costi

Solo i modelli robotici raggiungono costi elevati, da poche centinaia a oltre mille euro

Copertura

Dati non disponibili, comunque l’effetto deterrente avviene solo a breve-brevissima distanza (meno di 100 mt)

Specie

Potenzialmente tutte le specie “tipicamente” preda dei rapaci; le specie biologicamente non adattate ad essere predate rispondono meno o per nulla.

Efficacia

Molto bassa; ciò è dovuto a due fattori: a) la facilità con cui le specie target si abituano alle sagome, anche meccanizzate b) le specie biologicamente adattate ad essere predate da rapaci riescono a riconoscere perfettamente quando un rapace è in fase di caccia (“sharp-set”) (Inglis, 1980) attraverso parametri ancora non conosciuti all’occhio umano; ciò ha finora reso impossibile la realizzazione di sagome di rapaci in grado realmente di spaventare le specie target.

Svantaggi

L’assuefazione avviene rapidamente, rendendo inutili i modelli di rapaci, anche meccanizzati.

Bibliografia

Harris & Davis, 1998; Inglis, 1980; Conover, 1979;

 

Cadaveri                             

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

Si usano i corpi di individui morti per allontanare altri individui della stessa specie

Costi

Nessuno; bisogna porre attenzione agli aspetti legali dell’utilizzo di carcasse morte di animali e al loro reperimento, spesso illecito

Copertura

Breve-brevissima distanza

Specie

Sono stati tentati solo esperimenti con Corvidi (Stout & Schwab, 1979) e con Ardeidi (Fellows & Paton, 1988) con risultati mediocri; gli animali hanno reagito alla vista dei cadaveri dei conspecifici ma dopo un primo allontanamento dall’area sono ritornati come se niente fosse (assuefazione)

Efficacia

Si veda sopra

Svantaggi

Scarsa funzionalità, problemi legali

Bibliografia

Harris & Davies, 1998; Stout & Schwab, 1979; Fellows & Paton, 1988

 

Palloni e aquiloni

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

Vengono legati dei normali palloncini colorati alle strutture per spaventare gli uccelli. Oppure vengono usati degli aquiloni colorati o aquiloni che simulano la sagoma di un rapace.

Costi

Bassissimi

Copertura

Poche centinaia di metri intorno ai palloni o aquiloni, ma, nel caso dei palloni, se ne possono installare grandi quantità.

Specie

Non tutte le specie hanno paura dei palloni colorati e, comunque, l’assuefazione avviene rapidamente rendendo inutile questo metodo di deterrenza

Efficacia

Come detto sopra. McLennan et al (1995) ha studiato l’effetto dei palloni come deterrenti disegnando degli occhi su un lato; la presenza degli occhi disegnati può avere un doppio significato, o di un rapace in caccia oppure può simulare gli occhi dei conspecifici in allarme (infatti è noto che molte specie di  uccelli hanno dei comportamenti di difesa frontale in cui gli occhi vengono tenuti prominenti e molto aperti (Inglis, 1980)). I palloni con gli occhi disegnati sono più efficaci nell’allontanare gli uccelli, ma l’assuefazione avviene comunque in breve tempo. Anche gli aquiloni generano facilmente assuefazione, di qualunque sagoma e colore essi siano (Inglis, 1980).

Svantaggi

Metodo poco funzionale che genera assuefazione spesso entro solo una settimana

Bibliografia

Pearson,1958; McLennan et al. 1995; McNamara et al. 2002;

 

Luci

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

Vari dispositivi che emettono luce possono essere usati per spaventare ed allontanare uccelli nocivi: fari, luci rotanti, flash, luci stroboscopiche etc.

Costi

Medio alti, in base a tipologia e numero dei sistemi di emissione luminosa

Copertura

100-200 metri

Specie

Specie attive durante la notte (Ardeidi per esempio).

Efficacia

Sebbene una luce fissa (un faro per esempio) possa attirare gli uccelli di notte, soprattutto se il tempo è nuvoloso o nebbioso (Harris & Davis, 1998), le luci stroboscopiche o mobili possono invece allontanare gli uccelli che si alimentano di notte (per esempio gli Aironi negli allevamenti ittici), poiché li confondono e restringono la loro capacità di pescare (Salmon et al., 1986; Kevan, 1992; Littauer, 1990; Nomsn, 1989)

Svantaggi

Gli uccelli si abituano piuttosto rapidamente, anche se le luci sono stroboscopiche e mobili e anche se vengono spostate di frequente. Provocano un inquinamento luminoso e possono infastidire persone che abitano nelle vicinanze. È consigliabile usare questi sistemi in abbinamento ad altri sistemi di deterrenza.

Bibliografia

Harris & Davis, 1998; Salmon et al., 1986; Kevan, 1992; Littauer, 1990; Nomsn, 1989

 

Specchi e riflettori

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

Si usano dei semplici specchi o riflettori per dirigere la luce solare verso specie target e spaventarle

Costi

Molto bassi

Copertura

 

Specie

Esistono pochi dati scientifici sulle specie che possono essere allontanate con questi sistemi; esperimenti sono stati fatti con piccoli Passeriformi, Anatre, Aironi, Rapaci, Gabbiani e Pernici.

Efficacia

Hanno un effetto molto variabile, sono efficaci solo se riflettono luce solare, rendendosi dunque inutili dal tramonto all’alba (Nakamura, 1999). In Inghilterra uno studio ha dimostrato che gli specchi sono molto efficienti per allontanare i rapaci (Astòri e Sparvieri) dagli allevamenti di selvaggina da penna ( Mansfield, 1954; Pfeiffer & Keil, 1963)

Svantaggi

Poco funzionali, poche specie target, assuefazione rapida

Bibliografia

Nakamura, 1999; Greer & O’Connor, 1994; Mansfield, 1954; Pfeiffer & Keil, 1963;

 

Nastri

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

L’uso di nastri colorati e riflettenti consente un effetto sia deterrente sia di esclusione per aree frequentate da specie dannose o problematiche, soprattutto in agricoltura. Alcuni tipi di nastri, quando soffia vento, anche di debole intensità, possono produrre rumori (fruscii o fischi) che ne incrementano l’effetto deterrente.

Costi

I costi sono molto bassi

Copertura

 

Specie

Sono stati testati su poche specie, soprattutto in ambito agricolo (Passeriformi, Storni)

Efficacia

L’efficacia è notevole ma dura solo poco tempo perché subentra quasi immediatamente l’assuefazione.

Svantaggi

Possono infastidire le operazioni agricole; gli uccelli si abituano piuttosto rapidamente; richiedono molto lavoro di manutenzione se usati in aree vaste. Utili in abbinamento ad altre tecniche di allontanamento, soprattutto quando ai nocivi viene fornita un’altra area per l’alimentazione

Bibliografia

Tobin et al., 1988; Dolbeer et al., 1986; Con over & Dolbeer, 1989;

 

Bandiere, nastri e vele

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

Stracci vecchi, strisce di plastica colorata e/o riflettente, nastri tagliati possono essere usati per allontanare uccelli dannosi; il loro effetto è dovuto allo sbandieramento quando c’è vento. L’effetto aumenta se vengono nascosti tra le piante nel caso di applicazione in zone agricole.

Costi

Molto bassi

Copertura

 

Specie

Finora i pochi dati scientifici disponibili in letteratura riportano una applicazione di questo sistema di deterrenza solo in ambito agricolo. Uno studio ha dimostrato che le bandiere (poste con una densità di 300 per ettaro) non hanno allontanato i Gabbiani da una colonia di nidificazione (Belant & Ickes, 1997).

Efficacia

Anche in questo caso l’assuefazione avviene  in breve tempo (a circa 30 giorni, secondo Cardinell & Hayne, 1944).

Svantaggi

Assuefazione

Bibliografia

Cardinell & Hayne, 1944; Belant & Ickes, 1997;


 

Vernici e coloranti

Tipologia

Deterrenti visivi passivi

Descrizione

Per evitare che alcune aree vengano frequentate da uccelli nocivi, esse possono essere colorate artificialmente.

Costi

Bassi

Copertura

Limitata all’area colorata

Specie

Un esperimento ha dimostrato che colorando un laghetto artificiale con vernice grigiastra-gialla si è avuto un buon effetto deterrente sulle Anatre, ma tale effetto è stato temporaneo.

Efficacia

Pochi studi scientifici però esistono sull’applicazione e reale validità di questo metodo. In molti casi si usano vernici speciali per colorare direttamente l’acqua o i semi, che offrono risultati leggermente migliori

Svantaggi

Poco efficaci

Bibliografia

Mott & Boyd, 1995; Avery et al., 1999; Lipcius et al., 1980;

 

Operatori umani

Tipologia

Deterrenti visivi attivi

Descrizione

L’attività umana può disturbare gli uccelli allontanandoli da specifiche aree anche se non viene messa in pratica con uno specifico scopo deterrente (Vickery & Summers, 1992).

Costi

Vickery & Summers (1992) hanno misurato i costi di un progetto di deterrenza attraverso operatori umani full-time; il costo di un operatore umano dotato di un motociclo fuoristrada, che ha lavorato 6 giorni alla settimana dall’alba al tramonto è stato di 25-40 euro per ettaro

Copertura

 

Specie

Funziona su quasi tutte le specie, in particolare ottimi risultati sono stati ottenuti con i Cormorani presso allevamenti ittici e le Oche. Molti esperimenti sono stati effettuati per il controllo di specie nocive all’agricoltura dove la tecnica dell’operatore umano ha consentito una riduzione delle perdite ( da 75-100 euro per ettaro a 5-8 euro per ettaro dopo l’intervento dell’operatore umano) (Vickery & Summers, 1992).

Efficacia

Molto efficace, gli uccelli non si abituano.

Svantaggi

Tecnica costosa, funziona solo con Uccelli posati.

Bibliografia

Vickery & Summers, 1992;

 

Cani

Tipologia

Deterrenti visivi attivi

Descrizione

Uso di cani addestrati (Border Collies) per allontanare fauna selvatica

Costi

Molto elevati; è richiesto l’uso di almeno 2-3 cani e di almeno un addestratore professionista che lavori a tempo pieno. Ai costi si aggiungono anche i costi di gestione alimentare dei cani, e gestione veterinaria ed i costi di addestramento

Copertura

Molto ampia, un solo cane può coprire un’area di 50 km2;

Specie

Molte specie possono essere allontanate con i cani ma solo specie che si alimentano a terra

Efficacia

I cani non generano assuefazione sulle specie e dunque sono piuttosto efficaci; ma funzionano solo con specie che si alimentano a terra.

Svantaggi

Costi molto elevati, almeno una persona a tempo pieno, funzionano solo con specie che si alimentano a terra (non funzionano per esempio con i rapaci, le Rondini, i Rondoni etc.)

Bibliografia

Castelli & Sleggs, 2000;

 

Aerei radiocomandati

Tipologia

Deterrenti visivi attivi

Descrizione

Questa tecnica di deterrenza prevede l’uso di modelli di aerei telecomandati, in alcuni casi modificati a rassomigliare nella forma ad un rapace (“Ornithopter”).

Costi

Costi elevati; è richiesto personale specializzato ad occupazione full-time.

Copertura

Molto ampia, poiché questi modellini possono volare anche a svariate centinaia di metri di distanza dall’operatore. Littauer (1990) suggerisce l’uso di un aereo ed un operatore per ogni 100 ettari di superficie da proteggere.

Specie

Sono stati fatti tentativi con molte specie: Gabbiani, Anatre, Oche, Cormorani, Storni, Piccioni.

Efficacia

Gli uccelli non si abituano facilmente ai modellini radiocomandati, l’assuefazione vviene dopo molto tempo (e ciò è dovuto al fatto che tali modellini non rappresentano un pericolo “reale” per le specie target, poiché, nel lungo periodo le specie si accorgono che non ci sono predazioni).

Svantaggi

Tecnica costosa, richiede personale specializzato; inoltre, a lungo termine le specie target possono abituarsi.

Bibliografia

Smith et al., 1999; Littauer, 1990; Ward, 1975; Saul, 1967;

 

Repellenti gustativi

Tipologia

Deterrenti chimici

Descrizione

Possono dare un sapore disgustoso ai cibi oppure essere tossici e provocare malessere agli uccelli nocivi target o la morte.  La gran parte di queste sostanze repellenti derivano chimicamente dai pesticidi agricoli.

Costi

Relativamente elevati per aree molto vaste

Copertura

In funzione delle quantità

Specie

 

Efficacia

I riferimenti bibliografici riportano una efficacia piuttosto alta nell’effetto repellente ma non con tutte le specie. In un esperimento, per esempio, 10kg/ettaro di repellente non ha consentito di allontanare dei Cigni che danneggiavano una coltivazione.

Svantaggi

Inquinamento ambientale, costi elevati

Bibliografia

Inglis, 1992; Horton, 1984;

 

Repellenti comportamentali

Tipologia

Deterrenti chimici

Descrizione

Sono sostanze chimiche che provocano anomalie comportamentali quando assunte dalle specie nocive; ma sono da considerarsi più come agenti tossici che come repellenti. In dosi subletali essi provocano disorientamento e comportamento erratico, e gli uccelli spesso emettono vocalizzazioni di allarme provocando la fuga degli altri conspecifici.

Costi

 

Copertura

In funzione della quantità di sostanza utilizzata

Specie

Questo tipo di sostanze lavorano meglio con specie che si muovono e si nutrono in stormi.

Efficacia

Stickley et al (1976) hanno osservato che un repellente comportamentale come l’Avitrol ha effettivamente ridotto i danni da storno alle colture (da 3,4 % in colture non trattate a 0,8 % nelle colture trattate).

Svantaggi

Inquinamento ambientale, costi elevati, può avvenire assuefazione (Harris & Davis, 1998).

Bibliografia

Harris & Davis, 1998; Stickley et al 1976 ;

 

Repellenti tattili

Tipologia

Deterrenti chimici

Descrizione

Si tratta di sostanze chimiche appiccicose che scoraggiano gli uccelli dal posarsi nelle strutture di roosting

Costi

 

Copertura

Proporzionale alla quantità di sostanza usata

Specie

Sono stati usati con successo con i piccioni, mentre per i piccoli passeriformi sono poco efficaci poiché essi richiedono piccolissime aree per poggiarsi.

Efficacia

Relativamente limitata, solo per alcune specie e solo quando è possibile applicare il repellente ai posatoi

Svantaggi

Inquinamento ambientale, richiedono tempo per l’applicazione e manutenzione

Bibliografia

Decker et al.,1990; Transport Canada 1994;

 

Reti

Tipologia

Sistemi di esclusione

Descrizione

Reti che impediscono l’accesso ai siti alle specie nocive

Costi

Elevati se la superficie da proteggere è ampia; i costi per proteggere ampie superfici possono essere proibitivi, soprattutto se comparati ad altri sistemi di deterrenza; per esempio il costo per proteggere con reti un allevamento ittico di 40,5 ettari è stato stimato in circa 750.000 euro (Littauer et al., 1997).

Copertura

 

Specie

Sono adatti a specie che si concentrano in punti ben precisi: protezione di allevamenti ittici, coltivazioni, blocco dell’accesso a strutture, capannoni, edifici etc. In acquicoltura sono tra i migliori sistemi di protezione dalle specie ittiofaghe (Gabbiani, Cormorani, Ardeidi).

Efficacia

Sono molto efficaci quando è possibile installarle e solo se utilizzate in maniera corretta e costantemente manutenzionate; le reti infatti possono essere rovinate dal tempo, dagli agenti atmosferici, vento, neve, ghiaccio etc.

Svantaggi

Costi elevati, richiedono molto lavoro sia nel montaggio che nella manutenzione. Non sempre applicabili, infastidiscono le operazioni negli allevamenti ittici o in agricoltura. Possono provocare morte di avifauna protetta.

Bibliografia

Kevan 1992; Grun 1978; Biber and Meylan,1984; Littauer et al., 1997;

 

Cavi

Tipologia

Sistemi di esclusione

Descrizione

L’uso di cavi tesi ad altezza idonea è meno costoso rispetto alla esclusione completa con reti ma fornisce un efficiente sistema di deterrenza per molte specie.

Costi

Il costo per l’installazione di un sistema di cavi è inferiore rispetto all’uso di reti; LIttauer et al. (1997) hanno stimato questo costo in 10 euro/0,4 ettari e richiede un lavoro di 7 ore per ettaro. La protezione con cavi di aree più vaste raggiunge 110 euro/0,4 ettari (per un’area di 3,7 ettari).

Copertura

 

Specie

Cavi sospesi possono fornire un buon sistema per allontanare specie ittiofage se la loro distanza è sufficientemente vicina.

Efficacia

Possono proteggere sufficientemente bene dagli uccelli nocivi ma la loro efficacia dipende dalla spaziatura tra i cavi tesi e dalla specie di nocivo, alcune specie infatti possono comunque accedere alle superfici protette nonostante i cavi. Sono più efficaci ed economicamente vantaggiose solo in aree piccole ed aperte.

Svantaggi

Costi comunque elevati; i cavi interferiscono con le attività umane; la protezione non è totale e non funziona con alcune specie.

Bibliografia

Knight, 2000; Blokpoel and Tessier, 1984; LIttauer et al.,1997;

 

Anti-perching

Tipologia

Sistemi di esclusione

Descrizione

Questi sistemi comprendono un insieme di materiali per impedire alle specie nocive di posarsi o fare roosting su determinate strutture. I sistemi vanno dalle reti di protezione ai “chiodi”, ai sistemi elettrici, alle protezioni angolate.

Costi

Possono diventare molto elevati se le superfici da coprire sono ampie e/o numerose

Copertura

 

Specie

Sono sistemi validi per specie che si raccolgono in posatoi (roosting) nelle aree di foraggiamento o dove provocano problemi: per esempio Storni, Piccioni, Gabbiani.

Efficacia

Sono molto efficaci nell’impedire l’accesso ai siti di roosting o ad altre aree; purtroppo però riescono a bloccare solo alcune specie problematiche e non sono applicabili in tutte le situazioni.

Svantaggi

Possono essere molto costosi se l’area da coprire è vasta; i sistemi elettrici possono uccidere gli uccelli, anche appartenenti a specie protette; richiedono manutenzione continua; non tutte le situazioni sono adatte all’installazione dei sistemi anti-perching.

Bibliografia

 

 

Gestione della vegetazione

Tipologia

Sistemi preventivi di gestione dell’ambiente

Descrizione

Questa metodologia è soprattutto valida negli aeroporti, dove i problemi causati da certe specie sono dovuti solo alla loro presenza. Una corretta gestione della vegetazione rende l’area meno ospitale, attirando così gli uccelli in misura molto minore. Il taglio dei prati aeroportuali, mirato a portare l’altezza dei fili d’erba a 5-10 cm è uno dei sistemi più usati. Ma anche la tipologia delle piante che compongono la vegetazione può aiutare ad impedire di attrarre specie problematiche.

Costi

Possono essere elevati, soprattutto all’inizio, quando si acquistano le attrezzature necessarie (tosaerba etc.)

Copertura

 

Specie

Poiché l’erba alta può attirare invertebrati e micromammiferi, il taglio impedisce che vengano attirati gabbiani, ardeidi e rapaci, limicoli storni etc.

Efficacia

Sono tecniche efficaci ma solo limitatamente ad alcune specie ed alcune aree (aeroporti)

Svantaggi

Tecnica costosa, che richiede un continuo lavoro umano; non sempre è efficace e non con tutte le specie.

Bibliografia

Wright, 1969; Bough & Bridgeman, 1980;

 

Aree alimentari alternative, “lure crops” e “sacrificial crops”

 

Tipologia

Sistemi preventivi di gestione dell’ambiente

Descrizione

L’obiettivo di queste aree (AFA) è quello di attrarre le specie problematiche in zone dove esse non possono arrecare danni. Le AFA sono apposite aree dove si somministra mangime per le specie problematiche; in alternativa si possono usare anche delle colture apposite dette “lure crops” o “sacrificial crops” per attirare le specie dannose e “distoglierle” dal danneggiare le colture primarie.

Costi

Possono essere elevati. Uno studio (Hammond, 1961) ha mostrato che in un’area dove il danno provocato al raccolto ammontava a 100.000 dollari, l’uso di stazioni alimentari alternative per gli uccelli problematici ha avuto un costo di 17.000 dollari ma ha ridotto enormemente le perdite nel raccolto.

Copertura

 

Specie

Questa tecnica è molto usata in agricoltura ed è valida solo per specie problematiche per i raccolti (Storni, Passeriformi, Piccioni).

Efficacia

Le AFA sono efficienti nel ridurre il danno alle colture sebbene siano tecniche costose, ma esse devono garantire del cibo migliore rispetto a quello delle colture così da indurre gli uccelli ad utilizzarle e non danneggiare le colture.

Svantaggi

Costi elevati, non funziona con tutte le specie, il cibo offerto deve essere più attraente.

Bibliografia

Hammond, 1961; Smith et al., 1999; Knittle & Porter, 1988; Guarino, 1984;

 

Rimozione delle strutture di roosting

Tipologia

Sistemi preventivi di gestione dell’ambiente

Descrizione

Spesso alcune specie creano dei problemi a causa del loro grande numero nei siti di roosting, cioè nei siti dove si raccolgono in grandi numeri come per esempio gli Storni; eliminare o modificare i siti di roosting (strutture artificiali o alberi) consente di allontanare queste specie;

Costi

Possono essere elevati se i siti da modificare/eliminare sono molti; questa tecnica richiede molto lavoro umano e manutenzione.

Copertura

 

Specie

Storni, Piccioni, Cormorani, Ardeidi.

Efficacia

In un esperimento (Good & Johnson, 1976) è stato comparato l’uso da parte degli storni come siti di roosting di alberi potati rimuovendo circa un terzo della chioma, con alberi lasciati integri: lo studio ha dimostrato che gli alberi potati sono stati completamente abbandonati come sito di roosting a favore degli alberi lasciati integri, cioè non potati.

Svantaggi

A lungo termine gli uccelli possono ritornare ad utilizzare i siti anche se sono stati modificati o rimossi;

Bibliografia

Good & Johnson, 1976;

 

Rimozione delle fonti alimentari

Tipologia

Sistemi preventivi di gestione dell’ambiente

Descrizione

In alcune circostanze la presenza di cibo attira specie che risultano problematiche per i problemi che arrecano (sporcizia, guano etc.); è il caso dei piccioni, delle tortore e degli Storni. La rimozione delle fonti di cibo, ove possibile, risolve il problema alla base.

Costi

 

Copertura

 

Specie

Piccioni, Tortore, Storni

Efficacia

L’efficacia dipende dall’efficacia che si raggiunge nell’eliminare le fonti di cibo: sensibilizzare la popolazione a non dare cibo ai piccioni (o, addirittura, vietare il lancio di riso nei matrimoni!), evitare che si spargano residui di cibo nei magazzini, evitare che rimangano resti di cibo nelle colture sono tutte tecniche che risolvono il problema delle specie problematiche alla base.

Svantaggi

Spesso difficile da applicare, può richiedere molte spese e lavoro.

Bibliografia

Feare, 1985; Feare & Wadsworth, 1981; Johnson & Glahn, 1998;

 

Sparo

Tipologia

Tecniche di eliminazione diretta

Descrizione

Lo sparo può avere due tipi di effetto deterrente: 1) spaventare  2) uccidere

Costi

Possono essere molto elevati poiché deve essere pagata una persona che lavori a tempo pieno

Copertura

La copertura è molto bassa, come raggio di azione dal punto in cui avviene lo sparo, ma l’operatore può spostarsi all’interno dell’area, usando anche mezzi meccanici come auto o moto.

Specie

Può essere applicata a tutte le specie, purchè si abbiano i necessari permessi legali per l’abbatimento

Efficacia

Lo sparo può ridurre in maniera diretta il numero di uccelli dannosi; per esempio, all’Aeroporto internazionale John F. Kennedy tra il 1991  e il 1997 un programma di controllo tramite sparo ha portato all’uccisione di 50.000 gabbiani, riducendo i bird-strikes del 76-89% (Dolbeer, 1998; Dolbeer et al., 1993; Dolbeer & Bucknall, 1997). Non è detto comunque che lo sparo riesca a risolvere il problema degli uccelli nocivi, ci sono molte circostanze in cui questa tecnica non ha quasi nessun effetto oppure dà risultati molto inferiori anche rispetto ad altre tecniche; in molti casi l’uccisione diretta delle specie problematiche non riesce a superare la rata di crescita della popolazione oppure gli elementi eliminati vengono sostituiti da individui in dispersione provenienti da altre aree. Solo quando i problemi sono provocati da piccole popolazioni localizzate di uccelli per esempio un piccolo gruppo di piccioni in edifici isolati, la tecnica dell’uccisione diretta tramite lo sparo può portare a buoni risultati e duraturi nel tempo. Lo sparo può essere usato solo come una strategia di deterrenza, uccidendo solo qualche individuo ognitanto per rafforzare l’effetto deterrente. In ogni caso l’efficacia di questa tecnica è estremamente variabile e dipende da moltissime circostanze (area, specie, situazione, stagione, singoli individui, popolazioni locali etc.)

Svantaggi

Problemi legali, problemi etici, costi elevati, ma soprattutto i risultati sono molto spesso deludenti. L’uccisione diretta, sia tramite sparo che tramite altri sistemi, nella maggioranza dei casi è totalmente da sconsigliare poiché non risolve il problema delle specie problematiche. L’uccisione diretta può dare apparentemente dei buoni risultati ma solo a breve termine e localizzati, dando l’apparenza di essere una tecnica funzionale, ma non risolvendo il problema nella maggioranza delle situazioni.

Bibliografia

Dolbeer, 1998; Dolbeer et al., 1993; Dolbeer & Bucknall, 1997

 

Distruzione delle uova

Tipologia

Tecniche di eliminazione diretta

Descrizione

La distruzione delle uova viene utilizzata per ridurre una popolazione locale di specie problematiche. Può essere effettuata solo con licenze speciali. Le uova non devono essere tolte dal nido altrimenti avverrebbe una seconda deposizione ma devono essere “inattivate” per esempio bucandole con un ago o spruzzandovi sopra della paraffina liquida così da bloccarne la schiusa.

Costi

Possono essere molto elevati perché tale tecnica richiede molto lavoro umano

Copertura

 

Specie

 

Efficacia

Inattivare le uova attraverso spray di paraffina liquida è la soluzione migliore, ma si è visto (Christens & Blokpoel, 1991) che spruzzando le uova solo una volta nel Gabbiano reale, ad esempio, porta comunque alla schiusa di alcune di esse; per ottenere una morte sicura degli embrioni e quindi nessuna schiusa le uova devono essere spruzzate con paraffina liquida per 3 volte durante tutto il periodo di cova e ciò richiede un vasto lavoro da parte degli operatori.

Svantaggi

La distruzione delle uova difficilmente riesce a ridurre una popolazione locale poiché vi è sempre una immigrazione da individui in dispersione da popolazioni limitrofe non controllabili; è una procedura che richiede molto lavoro umano e dunque molto costosa. Si presentano problemi sia etici che legali. Essa è dunque una tecnica sconsigliabile.

Bibliografia

Christens & Blokpoel, 1991; Baker et al., 1993;

 

Distruzione dei nidi

Tipologia

Tecniche di eliminazione diretta

Descrizione

Come per la distruzione delle uova, anche la distruzione dei nidi richiede dei permessi speciali;  è una tecnica molto dispendiosa in termini di tempo e di lavoro.

Costi

Elevati

Copertura

 

Specie

È stata applicata su specie coloniali come i Gabbiani ed i Cormorani

Efficacia

L’efficacia anche in questo caso è molto bassa, e difficilmente si riesce a ridurre una popolazione locale in maniera significativa.

Svantaggi

Problemi legali ed etici, costi economici ed in termini di tempo molto elevati ma soprattutto scarsa efficacia nel controllare una popolazione a causa dell’immigrazione di individui da popolazioni limitrofe.

Bibliografia

Ickes et al., 1998; Farquhar et al., 2000;

 

 

 

Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com) e www.falconeria.info

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