Sin
dall’antichità l’uomo ha dovuto difendersi nei
modi più disparati da specie sinantropiche e/o
commensali che per un motivo o per un altro
(problemi igienico/sanitari, danni alle riserve
alimentari o alle coltivazioni etc.) risultavano
dannose o nocive. Il controllo degli animali
nocivi è diventato una vera e propria disciplina
scientifica, poiché senza conoscere la
bio-eco-etologia delle specie bersaglio è
difficile sviluppare adeguati sistemi di
controllo/allontanamento; tale disciplina prende
il nome di Pest Control. Tra le varie strategie
trovate per allontanare le specie nocive, da 30
anni a questa parte, circa, si è tentato con
l’uso dei predatori naturali ed è quindi nata la
“lotta biologica”. Con i rapaci è possibile
allontanare e controllare varie specie di
animali nocivi, ma soprattutto uccelli anche se
non mancano le applicazioni per il controllo dei
danni da Lepre o Coniglio selvatico. Dunque il
controllo dei nocivi attraverso l’uso di uccelli
rapaci addestrati può essere semanticamente
ridotto ad un unico termine: bird-control.
Il bird-control a mezzo falchi nasce da una
particolare problematica che colpisce tutti gli
aeroporti del mondo: il sedime aeroportuale
risulta infatti di grande attrazione per
svariate specie di uccelli, primi tra tutti i
Gabbiani, ma anche Piccioni, Corvidi, Limicoli,
Storni e altri piccoli Passeriformi; durante il
decollo, il passaggio di un aereo sulla pista
spaventa questi uccelli che si involano in
stormi molto numerosi, finendo spesso per
colpire l’aereo in decollo; l’urto di un solo
uccello anche di piccola dimensione con un
motore dell’aereo può provocarne una avaria, a
volte con effetti drammatici e conseguente
schianto dell’aereo stesso. Gli aeroporti hanno
dunque da sempre cercato di sviluppare ogni tipo
di tecnica, tecnologia e strategia per
allontanare gli uccelli dalle piste e dal sedime
aeroportuale. Fu Felix Rodriguez de la Fuente,
il padre della moderna falconeria in Europa, ad
avere avuto per primo l’idea di utilizzare i
falchi come strumenti di controllo per le specie
nocive negli aeroporti; il suo documentario
“Altaneria” (della serie “Fauna iberica”
trasmessa dalla TVE) infatti lo mostra in
azione, in collaborazione col fidato amico e
bravissimo falconiere Aurelio Perez,
all’aeroporto di Madrid con uno squadrone di
Falconi d’alto volo composto soprattutto da
Falchi pellegrini e Lanari. Successivamente, in
diversi paesi europei e negli Stati Uniti,
alcuni falconieri iniziarono ad imitare de la
Fuente proponendosi come Bird-controllers agli
aeroporti, molto spesso con ottimi risultati e
con un ottimo riscontro da parte del pubblico e
dei media. Questa moda è arrivata presto anche
in Italia, dove i primi aeroporti a dotarsi di
falconieri per la dispersione dei nocivi furono
Udine e Venezia; successivamente si aggiunse
anche Torino e vari altri. L’utilizzo dei rapaci
come strumenti per il controllo dei nocivi prese
piede anche in altri ambiti, soprattutto in
Inghilterra, dove nacquero già negli anni 90
diverse ditte specializzate per l’allontanamento
di uccelli nocivi anche dalle discariche e dai
centri urbani e capannoni industriali.
Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com)
e www.falconeria.info