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 Controllo dei nocivi: applicazioni, principi scientifici ed efficacia

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Il principio di base sul quale si fonda il controllo dei nocivi tramite rapaci addestrati è la paura istintiva, immediata e genetica che numerose specie di uccelli hanno quando vedono, anche a distanza, la sagoma di un rapace. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato questo fenomeno, che è, comunque, facilmente osservabile da chiunque (Lorenz 1939, Zool. Anz. Suppl., 12, 69–109; Tinbergen, 948, Wilson Bull., 60, 6–52). Il grande vantaggio del bird-control con rapaci addestrati consiste nella difficoltà che le specie trovano ad abituarsi alla loro presenza, proprio per un loro istinto genetico di paura nei confronti dei predatori, questa assuefazione è invece tipica di tutte le altre tecniche di deterrenza: uno spaventapasseri in un campo, degli striscioni colorati e brillanti, gli ultrasuoni, delle finte sagome di rapaci, i versi di allarme, i cannoncini, sono solo alcune delle tecniche classiche di allontanamento degli uccelli nocivi più soggette ad assuefazione; gli uccelli ne avranno paura all’inizio ma nel giro di pochi giorni inizieranno ad abituarsi, fino a diventare tranquillamente insensibili e continueranno nelle loro normali attività. Quando invece è presente un predatore vero, come un rapace, del quale le specie preda hanno una paura istintiva (come la paura dei Piccioni nei confronti dei Falchi) l’assuefazione non subentra, e la paura per il rapace si mantiene per sempre. Come sarà spiegato dopo, però, anche la paura istintiva delle specie preda nei confronti dei predatori può dissolversi lentamente nel tempo per il fenomeno dell’assuefazione se il predatore non attacca e uccide le prede (Taranto, 2007).

L’uso dei rapaci come sistema per l’allontanamento di uccelli dannosi/nocivi può essere diviso in varie categorie di applicazione. Una prima suddivisione può essere fatta in funzione delle aree di intervento; oppure si può suddividere in funzione delle specie sulle quali si interviene. Nel primo caso il bird-control con rapaci addestrati si può applicare in:

1)      Aeroporti

2)      Discariche

3)      Centri urbani

4)      Capannoni/locali chiusi

5)      Coltivazioni

6)      Allevamenti (animali e ittici)

In tutte le situazioni descritte sopra l’uso dei rapaci come mezzo deterrente risulta estremamente efficiente se gestito in maniera tecnicamente corretta e scientifica e con sistemi integrati. Ottimi risultati sono stati ottenuti nell’allontanamento di Storni e passeriformi dalle colture, Cormorani, Gabbiani ed Aironi dagli allevamenti ittici, Piccioni da capannoni industriali, depositi, magazzini e centri urbani. Uno dei grandi vantaggi della falconeria è anche la straordinaria rapidità con cui si ottengono risultati allontanando le specie target immediatamente dall’area interessata.

Le specie sulle quali può essere applicato il bird-control con rapaci addestrati sono:

1)      Piccioni

2)      Storni

3)      Piccoli passeriformi

4)      Gabbiani

5)      Cormorani

6)      Ardeidi

7)      Uccelli acquatici (Limicoli, Anatidi etc.)

Tutte le specie appena citate hanno una innata paura dei rapaci e possono essere facilmente allontanate, senza creare assuefazione.

Si è precedentemente scritto, a proposito dell’uso didattico dei rapaci per esibizioni al pubblico, che l’uccisione di animali vivi NON deve mai avvenire, sia per problemi etici/morali che per motivi legali. Esiste però una sola eccezione particolare a quanto detto finora a proposito della predazione: questa eccezione si manifesta in alcune situazione in cui i rapaci vengono impiegati per il birdcontrol. Se l’allontanamento volatili nocivi viene effettuato in una situazione (area, giorno, stagione, orario) in cui la caccia è consentita, se il falconiere ha regolare porto d’armi e licenza di caccia e se il volatile nocivo appartiene alle specie cacciabili, ogni tanto è necessario e molto utile ai fini dell’efficienza di questa tecnica, permettergli di predare qualche individuo della specie nociva che si sta controllando. Queste predazioni reali hanno un fortissimo effetto deterrente sulla popolazione nociva rendendo la tecnica del birdcontrol molto più efficace. Ma, sottolineo, devono essere rispettate tutte le condizioni appena citate: luogo, stagione, giorno, ora, specie cacciabile, porto d’armi e licenza di caccia. È stato infatti dimostrato scientificamente che, se i rapaci non uccidono, il loro effetto deterrente, sicuramente più forte, intenso e duraturo, rispetto ad altre tecniche deterrenti, viene comunque a dissolversi a lungo termine sulle prede per il fenomeno dell’assuefazione (“Habituation”).

 

Adesso veniamo al punto critico: l’efficacia. Il bird-control con l’uso di rapaci addestrati è veramente efficace? Consente di ottenere buoni risultati? Permette di allontanare le specie nocive/dannose ed evitare i bird-strikes negli aeroporti? Sono stati condotti diversi studi scientifici (Dolbeer, 1998; Hahn, 1996; Tomson, 1998; Roeper, 2001; Larson et al., 1994; Chamorro & Clavero, 1994; Blokpoel, 1977;  Garber, 1996) sull’efficacia della falconeria come strumento di bird-control negli aeroporti, mentre per le altre situazioni non ci sono dati scientifici disponibili (discariche, centri urbani etc.); poiché le situazioni sono comunque molto simili, possiamo approssimare i dati ed estendere i risultati ottenuti in ambito aeroportuale anche alle altre situazioni di applicazione del bird-control. Quasi tutti gli studi sono concordi nel dire che la falconeria funziona molto bene per l’allontanamento dei volatili sulle piste, molto meglio della gran parte dei sistemi di allontanamento generalmente utilizzati finora. Dall’analisi dei dati riportati su 15 articoli scientifici è risultato che la riduzione dei bird-strikes negli aeroporti dove agivano falconieri è stata compresa tra il 60 ed il 78,19%. Altri vantaggi della falconeria come strumento di bird-control sono i seguenti:

1)      La falconeria è una tecnica molto costosa, ma i suoi costi non sono esagerati rispetto ad altre tecniche molto più dispendiose e comunemente utilizzate per il bird-control; inoltre, l’analisi dei dati relativi ai costi di riparazione delle strutture e degli aeromobili danneggiati dall’avifauna nociva mostra una significativa riduzione degli stessi quando è stata utilizzata la tecnica della falconeria.

2)      La falconeria ha il vantaggio, rispetto alle altre tecniche, di sfruttare l’innata paura che molte specie ornitiche hanno nei confronti dei rapaci, loro predatori naturali, e dunque non si manifesta il fenomeno dell’assuefazione.

3)      Infine la falconeria fornisce una positiva pubblicità ed attrae il pubblico perché essa è un’arte medievale utilizzata per proteggere moderne tecnologie e perché molti gruppi di protezione animale vedono nella falconeria un metodo “umano” di controllo della fauna selvatica nociva

 

 

La falconeria comunque non è una tecnica definitiva, o una soluzione totale e completa per il controllo dell’avifauna nociva: essa dovrebbe essere sempre utilizzata in sinergia con altre tecniche di controllo della fauna selvatica (come la modificazione dell’habitat allo scopo di renderlo inospitale, corretti programmi di monitoraggio ecc.); effettivamente, in molte situazioni il controllo dei nocivi attraverso rapaci da falconeria non necessiterebbe di altri tipi di interventi e può benissimo restare come tecnica a se stante; il problema è dovuto agli alti costi della falconeria. Si tenga presente che ai tempi di oggi un intervento di alcune ore in un giorno costa dalle 200 alle 300 euro. La falconeria è efficientissima nell’allontanamento solo se applicata in maniera continua e questo prevede dunque dei costi che possono diventare altissimi. Se, per esempio, la ditta che gestisce una discarica ha problemi con i gabbiani reali e si decide di intervenire con le tecniche di falconeria per il bird control, si opera dapprima con una “terapia d’urto” tutti i giorni per 1-2 settimane in funzione del numero di uccelli, ampiezza dell’area, specie da allontanare etc; dopo questo primo intervento si osserveranno già ottimi risultati e tutti gli uccelli scompariranno dall’area, ma, se la presenza dei falchi non è continua, pian piano i nocivi ritorneranno a frequentare l’area; il protocollo dunque richiede un intervento continuo, sebbene più diluito nel tempo: dopo le prime due settimane di terapia d’urto si dovrà dunque procedere a 2-3 interventi a settimana continuativi per tutto il resto del tempo affinché l’area resti costantemente sgombra dagli uccelli nocivi.

 

 

 

 

 

Rif: TARANTO P., 2007.  6TH EUROPEAN VERTEBRATE PEST MANAGEMENT CONFERENCE. 11th to 15th September 2007, School of Biological Sciences,
The University of Reading, Reading,  UK.

 

 

Una revisione sull’efficacia della Falconeria come strumento di Bird Control: pro e contro.

 

 

I rapaci addestrati con le tecniche di falconeria sono stati utilizzati in molti aeroporti in Europa e Nord America per disperdere l’avifauna nociva già a partire dal 1940, ed oggi vengono ancora utilizzati con successo in decine di aeroporti in tutto il mondo. L’uso delle tecniche di falconeria finalizzate alla dispersione dell’avifauna nociva presso aeroporti, discariche o ambienti urbani ed industriali, può essere classificato come uno strumento di controllo biologico.  L’ autore ha esaminato un totale di 15 articoli scientifici ed hanno estratto tutti i dati disponibili sull’efficacia della falconeria come strumento di bird-control. L’analisi condotta ha evidenziato 5 punti principali: 1) I rapaci addestrati sono un efficace strumento per l’allontanamento dell’avifauna nociva (è stata trovata una riduzione media dei bird-strikes presso gli aeroporti del 78,19%) 2) La falconeria è una tecnica molto costosa, ma i suoi costi non sono esagerati rispetto ad altre tecniche molto più dispendiose e comunemente utilizzate per il bird-control; inoltre, l’analisi dei dati relativi ai costi di riparazione delle strutture e degli aeromobili danneggiati dall’avifauna nociva mostra una significativa riduzione degli stessi quando è stata utilizzata la tecnica della falconeria. 3) La falconeria ha il vantaggio, rispetto alle altre tecniche, di sfruttare l’innata paura che molte specie ornitiche hanno nei confronti dei rapaci, loro predatori naturali, e dunque non si manifesta il fenomeno dell’assuefazione. 4) Infine la falconeria fornisce una positiva pubblicità ed attrae il pubblico perché essa è un’arte medievale utilizzata per proteggere moderne tecnologie e perché molti gruppi di protezione animale vedono nella falconeria un metodo “umano” di controllo della fauna selvatica nociva 5) La falconeria comunque non è una tecnica definitiva, o una soluzione totale e completa per il controllo dell’avifauna nociva: essa dovrebbe essere sempre utilizzata in sinergia con altre tecniche di controllo della fauna selvatica (come la modificazione dell’habitat allo scopo di “inospitalizzarlo, corretti programmi di monitoring ecc.).

 

Bibliografia

 

  1. AA.VV. 1999. Bird Control at Airports: An overview of bird control methods and case descriptions. Ministerie van Verkeer en Waterstaat. Programmadirectie Ontwikkeling Nationale Luchthaven.

 

  1. AA.VV. 2002. Wildlife Control Procedures Manual. Transport Canada, Safety and Scurity, Aerodrome Safety Branch. 270 p..

 

  1. Blockpoel, H. 1976. Bird hazards to aircraft. Book Canada Limited, London, U.K.

 

  1. Blokpoel, H. 1977. The use of falcons to disperse nuisance birds at Canadian airports: an update. Paper presented at the 3rd World Conference on Bird Hazards to Aircraft. Paris, France. October 1978. 

 

  1. Chamorro, M., &Clavero, J. 1994. Falconry for bird control on airdromes. Bird Strike Commiettee Europe 22:397-407

 

  1. Cleary, E.C. and R.A. Dolbeer. 1999. Wildlife hazard management at airports. U.S. Fed. Aviat. Agency, Off. Airp.Safety Standards, Washington, DC, and U.S. Dep. Agric., Wildl. Serv., Sandusky, OH. 247 p.

 

  1. Dolbeer R. A. 2001. Aerodrome Bird Hazard Prevention: Case Study At John F. Kennedy International Airport. In: Procedings of the International Seminar on Flight Safety and Birds in the Middle East, Tel Aviv, Israel, 25-29 April 1999. Pages 157-166.

 

  1. Dolbeer, R. A. 1998. Evaluation of shooting and falconry to reduce bird strikes with aircraft at John F. Kennedy International Airport. Proceedings of International Bird Strike Committee Meeting 24:145-158.

 

  1. Guadagno C., Milan F. 2992. Igiene urbana veterinaria e falconeria in città. Obiettivi & Documenti Veterinari anno XXIII n. 10: 53-63.

 

  1. Hahn, E. 1996. Falconry as bird control of a military airfield and a waste disposal site. Bird Strike Committee Europe 23:347-352.

 

  1. Larson V. L., Rowe S. P., Breininger D. R. and Yosef R. 1994. A review of falconry as a bird control technique with recommendations for use at the shuttle landing facility, John F. Kennedy Space Center, Florida, USA. ???.

 

  1. Roeper B. D. 2001. Evaluation of the use of falconry to reduce bird strikes to aircraft operating at travis air force base california.. Graduate Research Project, Embry-Riddle Aeronautical University.

 

  1. Tomson E., 1998 – Un programme de fauconnerie sur un aéroport de Montréal. Journal OACI, Vol. 53, N.8, pp. 7-8 (25). [utilità nell’uso dei falconi e cenno su altri metodi di dissuasione; grafico (poco scientifico) con numero di impatti]

 

  1. Zeroni E., 1994 – L’uso dei falchi per l’allontanamento dei volatili dagli aeroporti. 2° Seminario sul Controllo del livello delle popolazioni dei volatili negli aeroporti, Palermo, 26-27/10/1994 [citato in Air Press, n. 43, pp. 2041-2042]

 

  1. Garber, G.C. 1996. Effectiveness of falconry in reducing risk of bird strikes under study at JFK International. ICAO Journal 51:5-7.

 

 

 

 

Sintesi sull’uso della falconeria per allontanamento di uccelli nocivi/problematici

 

 

1)      La falconeria è la tecnica migliore per allontanare con effetto immediato delle specie problematiche da un’area

2)      Tutte le specie target hanno una paura innata dei rapaci, e l’uso di rapaci vivi è la soluzione più efficiente: le sagome o i rapaci robotici o i modellini di aerei radiocomandati con forma di rapace non hanno lo stesso effetto perché le specie preda riescono a percepire l’intenzione dei rapaci attraverso parametri ancora a noi sconosciuti e che quindi non possiamo simulare. Solo i rapaci vivi dunque offrono il massimo effetto di deterrenza

3)      Il più grande vantaggio delle tecniche di falconeria applicate per l’allontanamento di specie di uccelli nocive o problematiche è che esse non si abituano mai al rapace, soprattutto se il rapace può predare qualche individuo periodicamente. Come si vedrà successivamente infatti il grosso problema di tutte le altre tecniche di deterrenza è l’assuefazione.

4)      La falconeria da sola è però una metodologia estremamente costosa, poiché l’intervento giornaliero di un falconiere ha un costo di 100-300 euro. Per questo motivo e per garantire un risultato continuo e costante sia nel breve che nel medio e lungo periodo, è necessario applicare una tecnica di controllo integrata (descritta nel paragrafo successivo) basata sulle ultime tecnologie e su studi scientifici aggiornati.

5)      La falconeria rappresenta uno strumento di controllo biologico, naturale e non cruento che porta ad un grande ritorno di immagine sia verso il vasto pubblico che verso i media.

 

 

 

La soluzione finale: la tecnica integrata

 

Per ovviare a questo problema di costi e per rendere ancora più efficaci gli interventi di bird control, abbiamo elaborato un protocollo “integrato”. Come si sa, il controllo dei “pests” (animali nocivi) è un problema complesso e dunque esso richiede una soluzione complessa; una soluzione complessa è data dall’insieme di molte soluzioni che lavorano insieme, in modo integrato; tante piccole soluzioni che nel loro insieme creano un “potere risolutivo” spesso più che sufficiente per risolvere il problema complesso, in questo caso il problema dei nocivi.

Nel caso del controllo di uccelli nocivi dunque, la nostra metodologia di intervento integrata prevede l’applicazione di un insieme di tecniche di allontanamento contemporaneamente, incluso l’uso dei rapaci da falconeria.

-         Per prima cosa, come è stato dimostrato da svariati studi scientifici, bisogna operare per rendere l’ambiente inospitale alla specie nociva: nel caso dei piccioni bisogna, per esempio, eliminare i due fattori “limitanti” della popolazione e cioè cibo e siti per la nidificazione.

-         Come seconda operazione bisogna bloccare l’accesso dei nocivi all’area di interesse ed eliminarne i posatoi (si usano appositi posatoi “chiodati” e reti)

-         In terzo luogo si deve “far capire” ai nocivi che l’ambiente è anche pericoloso, usando dei predatori naturali, e cioè i rapaci da falconeria

-         Infine, ove possibile, si può “offrire” ai nocivi da allontanare una opzione alternativa, un’area dove “convincerli” sulla base delle conoscenze sulla loro biologia, ecologia ed etologia a spostarsi; tale area ha il vantaggio di poter essere “controllata” e dunque gestita nel modo migliore (anche dal punto di vista sanitario) e dove poter anche gestire i nocivi stessi nel modo migliore. Ne sono un esempio le piccionaie controllate dove è possibile sia attuare un controllo sanitario migliore sia ridurre la produttività dei piccioni sia controllare la sporcizia che essi creano e i vari disturbi.

-         I cittadini devono essere sensibilizzati sul problema attraverso volantini, opuscoli, interventi sui media locali (giornali, tv, internet). Anche il personale direttamente coinvolto deve essere appositamente formato attraverso materiale didattico, audiovisivi e appositi corsi. L’obiettivo di questo tipo di intervento è quello di ridurre quanto più possibile la disponibilità di cibo e siti di nidificazione.

-         Il progetto di controllo per il piccione può prevedere anche una serie di procedure per la creazione locale di popolazioni di predatori naturali del piccioni che possano attuare un “controllo biologico” naturale della specie. Si può intervenire “arricchendo” l’ambiente per facilitare l’insediamento spontaneo di queste specie oppure anche reintroducendole: il Falco pellegrino, il Gheppio, l’Allocco, la Taccola sono tutte specie che, in modi e situazioni diverse, possono controllare la popolazione di Piccione in modo naturale. La presenza di queste specie inoltre riequilibra i rapporti ecologici tra le specie e la catena alimentare in ambiente urbano.

 

L’applicazione della tecnica integrata richiede dunque una preparazione molto elevata da parte degli operatori: bisogna conoscere alla perfezione tutte le metodologie di controllo, avere esperienza nella loro applicazione, bisogna conoscere a fondo le specie target e la loro biologia ed eco-etologia.

Un intervento di bird-control prevede prima un approfondito studio della situazione specifica locale, un monitoraggio e delle indagini preventive: il tutto è finalizzato a progettare la migliore strategia di controllo specifica e locale con l’uso delle tecniche integrate. Per esempio, il monitoraggio e le indagini preventive devono essere mirate ad individuare le specie target, il loro numero, la loro fenologia (dimensione delle popolazioni, stagionalità etc.), gli orari di attività, gli spostamenti, le zone frequentate e il loro uso (alimentazione, roosting, riproduzione etc.); sulla base di queste informazioni viene sviluppato il piano di controllo attraverso la tecnica integrata; si riesce così a “colpire” nel modo più efficiente, nei posti giusti, nel modo giusto e nel momento giusto.

La tecnica integrata di controllo dei nocivi è dunque molto impegnativa e richiede una elevata quantità di competenze molto specialistiche, che spaziano dal campo biologico a quello zoologico, ecologico, ornitologico, veterinario fino al campo di applicazione tecnica vera e propria e alla falconeria.

 

 

Requisiti del falconiere professionista Bird-controller

Come detto anticipatamente e come verrà ripetuto più volte in questo manuale, la pratica del brid-control con rapaci da falconeria richiede una preparazione di alto livello nei falconieri che la praticano. Questo breve paragrafo tenterà di sintetizzare i requisiti fondamentali che il falconiere bird-controller deve possedere al fine di operare in maniera legale, eticamente corretta, efficiente, garantire i migliori risultati nell’allontanamento delle specie problematiche o nocive e garantire il benessere dei rapaci stessi:

1)      Ottima competenza tecnica e scientifica nel campo della falconeria

2)      Tecnica ed esperienza nell’addestramento di tutte le specie di rapaci ma soprattutto nell’addestramento avanzato di falconi e rapaci di basso volo

3)      Esperienza pratica nel campo della falconeria di almeno 5 anni

4)      Conoscenze biologiche generali con particolare riguardo all’ecologia e dinamica di popolazione

5)      Conoscenza approfondita della biologica ed eco-etologia delle specie nocive

6)      Competenza tecnica ed esperienza nelle tecniche integrate di controllo e allontanamento di nocivi (gestione dell’habitat, sensibilizzazione della popolazione, formazione di personale, siti alimentari alternativi, deterrenti chimici, acustici, visivi etc.)

 

 

 

 

Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com) e www.falconeria.info

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