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 Addestramento dei rapaci notturni

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Descrivere i protocolli di addestramento non è lo scopo che si prefigge questo manuale, per i dettagli si rimanda alle opere specifiche (Cd e DVD multimediali, manuali e corsi specifici riportati nel sito www.falconeria.info). L’addestramento di un rapace notturno ha un solo fine: darvi la possibilità di richiamare l’animale quando lo portate a volare libero in natura. In generale la procedura di addestramento di un rapace notturno deve essere molto graduale e non deve seguire le tecniche classiche di falconeria! Si parte prima con l’addomesticare il rapace abituandolo a tutto sin da piccolo (2-3 settimane di età), approfittando del fatto che non è ancora perfettamente in grado di volare; portarlo in giro in quei luoghi dove poi completeremo l’addestramento e dove lo faremo volare libero quando l’addestramento sarà completo, abituarlo alla presenza di altre persone e di cani e altri animali domestici per evitare che da adulto abbia timore di questi animali. Sempre in queste prime settimane è importante passare molto tempo a contatto con lui ed abituarlo a mangiare sul pugno. Quando il rapace avrà completato lo sviluppo del piumaggio (anche se non proprio completamente, l’importante è che sappia volare bene ed abbia raggiunto il peso di adulto) si inizierà l’addestramento al pugno, richiamo e logoro, in voliera (addestramento “indoor”), con le stesse metodologie usate per i rapaci diurni ma con molta più pazienza e senza esagerare con il controllo del peso. Infine, si inizierà l’addestramento “outdoor” in filagna, durante il quale si ripeteranno gli stessi esercizi fatti in voliera con in più i primi tentativi con il traino al logoro (fargli inseguire il logoro) e gli esercizi per insegnargli a seguirci. Quando si ha la garanzia che l’animale risponde ai richiami in modo immediato, si toglierà anche la filagna. Da questo momento il rapace può volare libero ma l’addestratore dovrà prendere tutti i provvedimenti necessari per non perderlo (farlo volare in una zona non boscosa, come un prato con qualche albero, usare il radio-tracking e le starlight, gestire correttamente il peso e la fame dell’animale e gli stimoli etologici ecc.). Al fine di stimolare il rapace ad eseguire gli esercizi di richiamo al pugno (e successivamente al logoro) i falconieri usano la tecnica del controllo del peso; tale tecnica può essere usata anche con i rapaci notturni, ma in maniera molto più leggera e delicata; se si esagera, oltre che rischiare di far morire il vostro rapace, si rischia anche di creare alcune cattive abitudini nell’animale, che diventerà molto più aggressivo e vocifero, risultando molto fastidioso. Il controllo del peso va eseguito con maestria e per questo motivo si rimanda ai nostri manuali o corsi appositi (www.falconeria.info). Per incoraggiare ulteriormente il rapace ad eseguire gli esercizi, inoltre, va sfruttata la loro biologia: come si è più volte detto infatti i rapaci notturni sono molto passivi e hanno una reattività di gran lunga inferiore rispetto ai rapaci diurni; questo li renderà molto noiosi durante l’addestramento, richiedendo una enorme pazienza da parte dell’addestratore. Un paio di trucchi molto semplici che ho scoperto dopo 10 anni di esperienze nell’addestramento degli Strigiformi vengono riportati di seguito:

1)      Ghiottoneria: per incoraggiare il rapace a fare i primi salti sul pugno si può sfruttare un cibo di cui essi vanno particolarmente ghiotti, i pulcini di pollo di un giorno (DOC). Fino al momento in cui deciderete di addestrare il vostro notturno, quindi, non dovrete mai somministrargli pulcini, che invece utilizzerete solo per l’addestramento. Darete i primi piccoli bocconi di DOCs al rapace prima di iniziare con gli esercizi, così da fargli conoscere questa ghiottoneria, e dunque utilizzerete i pulcini per convincerlo ad eseguire i primi salti al pugno. Il processo di addestramento deve essere molto graduale: dapprima allontanate il vostro pugno dal rapace solo di 10 centimetri, invitandolo a saltare sopra per poter avere il cibo; quando esso avrà fatto i primi salti a questa distanza potrete raddoppiarla, e quando avrà imparato a saltare di nuovo alla distanza raddoppiata, allontanatevi sempre di più. Ogni giorno non dovrete far eseguire al rapace più di 3-4 salti, almeno nei primi giorni di addestramento.

2)      Richiamo al blocco: con l’esperienza abbiamo notato che molte specie di rapaci notturni, soprattutto quelli più grossi come i gufi reali, preferiscono saltare dal posatoio ad un altro posatoio o a terra, quando richiamati, piuttosto che al pugno. Ciò perché il pugno non sembra rappresentare per loro un posatoio stabile e sicuro. Se fate fatica ad addestrare al pugno il vostro rapace non disperate quindi, e iniziate ad addestrarlo a venire lanciandogli il cibo a terra o su un altro posatoio. Del resto, come è stato detto in precedenza, l’addestramento al richiamo è importante solo con lo scopo di riprendere il rapace quando lo farete volare libero all’aperto.

 

 

 

Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com) e www.falconeria.info

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