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In linea generale: se non si intende procedere alla
riproduzione e/o si vuole allevare un solo
esemplare, sarà sufficiente usare una normale
pertica da falconeria; se invece si ha come
obiettivo anche la riproduzione, sarà necessario
utilizzare una voliera (interna o esterna).
Per quanto riguarda le pertiche, diciamo subito che
ne esistono vari modelli, diversi per forme e
dimensioni (blocchi, pertiche, piattaforme a muro),
ma sceglieremo il modello idoneo in funzione della
specie considerata (blocchi per i falconi e pertiche
per gli Accipiter, per es.). Si possono reperire
presso i fornitori di attrezzature da falconeria,
oppure costruirsele con le proprie mani; in
quest’ultimo caso l’unico importante fattore da
considerare sarà quello del punto di appoggio del
rapace sulla pertica che, per evitare gravi
patologie alle zampe (ascessi plantari: bumblefoot),
dovrà essere ricoperto con un apposito materiale
(erbetta sintetica: Astroturf). Il rapace dovrà
stare legato alla pertica per mezzo di un laccio di
cuoio collegato da una cordicella tra un anellino,
che esso porta ad un zampa, ed un anellino sulla
pertica dotato di girella per evitare gli
attorcigliamenti. E’ bene però ricordare che un
rapace non può vivere tutta la sua vita legato alla
pertica. Potremo tenere in pertica solo quei rapaci
che avranno ricevuto un addestramento al volo libero
e che quindi verranno fatti volare liberi
periodicamente (2-3-4 o più volte alla settimana).
Del resto è anche inutile e causa di sofferenze
tenere un singolo esemplare in una voliera, solo per
il piacere di avere un rapace a casa. In conclusione
le scelte sono due: o una coppia (da mettere in
voliera) o un singolo esemplare ma da addestrare al
volo libero, tutte le altre opzioni dovrebbero
essere legalmente vietate per evitare inutili
sofferenze agli animali.
Se abbiamo scelto una coppia, useremo una voliera e
dovremo considerare i seguenti fattori:
Dimensioni:
come è facilmente intuibile, in questo tipo di
allevamento (amatoriale) le dimensioni minime
varieranno solo in funzione della massa corporea
della specie allevata.
Come guida si dia un’occhiata alla seguente tabella:
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Lunghezza |
Larghezza |
Altezza |
GHEPPI AMERICANI, ASSIOLI, CIVETTE,
SMERIGLI |
2 MT |
2 MT |
2 MT |
BARBAGIANNI, GHEPPI COMUNI, SPARVIERI |
3 MT |
3 MT |
2,4 MT |
|
3,6 MT |
2,4 MT |
2,4 MT |
POIANE, GUFI REALI, |
3 MT |
3 MT |
3,6 MT |
|
9 MT |
4,5 MT |
4,8 MT |
Fig. 4: Voliere di piccola dimensione (2
x 3 x 2h m) idonee per la riproduzione
di Barbagianni e Gheppi comuni |
Fig. 5: Batteria di
voliere per rapaci. Notare la struttura
delle voliere in pannelli coibentati,
che conferisce robustezza e sicurezza
(lucchetti alle porte). |
Fig. 6: Batteria di 2
voliere per Sparvieri (4 x 4 x 2,5h m).
Le dimensioni minime non garantiscono
riproduzione, anche per specie piccole,
soprattutto se molto difficoltose, come
lo Sparviere, è consigliabile abbondare
il più possibile sulle dimensioni delle
voliere. |
Fig. 7:
Sezione trasversale schematica della
struttura di una voliera per la
riproduzione in cattività di piccoli
rapaci (Smerigli, Civette, Gheppi comuni
e americani, Assioli ecc.)
Le dimensioni sono 2mt x 2mt x 2mt.
A)Parte del tetto coperta solo con rete
metallica.
B)Parte del tetto coperta con pannelli
di legno, plastica o metallo.
C)Pertiche orizzontali rivestite con
Astroturf.
D)Nido (scegliere la forma più adatta
alla specie allevata).
E)Piattaforma per il cibo con botola di
accesso dall’esterno.
F)Bagnetto (non sotto il posatoio!).
G)Tronco d’albero che funge da posatoio
naturale.
H)Roccia.
I) Fondo ricoperto con 5 cm di ghiaia. |
Ambiente interno:
sia nelle voliere interne che in quelle esterne, il
fondo dovrà essere ricoperto da uno strato di ghiaia
(di circa 5 cm), che dovrà essere sostituito
periodicamente.
Come posatoi si useranno delle pertiche orizzontali
poste a circa 1,5 mt di altezza da terra sempre
rivestite con Astroturf, in sostituzione o in
aggiunta si potranno usare dei posatoi naturali,
quali piccole rocce, tronchi e rami d’albero.
Fig. 8: Voliera per gufi
reali. Notare i posatoi a tronchetto
naturale, il nido (in fondo) di forma
semichiusa (si vedono i due gufi reali
dentro il nido), e la struttura generale
della voliera, che è di tipo “Skylight”
cioè con tutte le pareti chiuse e la
luce che proviene solo da una porzione
di tetto aperta. |
Fig. 9-10: Questa voliera
per Sparvieri è stata naturalizzata
collocando dei posatoi a ramo naturale e
della vegetazione sempre verde al suo
interno. Notare la struttura della
voliera di tipo Skylight, che per questa
specie è fondamentale (tutte le pareti
completamente chiuse, e luce che
proviene solo da una porzione del
tetto). |
Fig. 11: Altro esempio di
arricchimento ambientale nella voliera
di una coppia di Gufi reali europei. La
fitta vegetazione presente all’interno
della voliera dà protezione agli animali
oltre che un ambiente molto più naturale
che li incoraggia alla riproduzione. |
Fig. 12-13-14: Le foto
illustrano il sistema per riempire il
bagnetto dall’esterno ed eventualmente
estrarlo senza disturbare i rapaci. |
Fig. 15-16-17: Le
due
foto sopra illustrano un sistema per la
gestione della mangiatoia interna alla
voliera. Attraverso il tubo di
alimentazione viene fornito il cibo,
mentre attraverso lo sportello è
possibile prelevare i resti di cibo non
mangiati per tenere pulita la voliera. |
Fig. 18:
Altro sistema per mangiatoia interna, un
po’ meno igienico poiché non c’è
possibilità di togliere i
resti di cibo. |
Fig. 19-20: Nido
artificiale per Sparvieri. |
Fig. 21: Coppia di Gufi
delle nevi (Bubo scandiacus) in voliera.
Si noti il nido utilizzato in questa
voliera, posto a terra, dove la specie
nidifica naturalmente. |
Fig. 22: Posizionamento
del nido all’interno della voliera per
Sparvieri. |
Fig. 23: Nido artificiale
per Poiane all’interno della voliera. |
Fig. 24:
Vari modelli di nidi artificiali
utilizzabili per la riproduzione dei
rapaci:
A) Piattaforma per grossi falconi
(Pellegrini, Lanari).
B) Nido a coppa adatto a Sparvieri,
Astori, alcune specie di gufi.
C) Nido a cassetta per Gheppi americani,
comuni, Civette, Assioli.
D) Grosso contenitore da nido (1 mt di
lato) per Gufi reali e specie affini. |
Fig. 25: Posatoi
artificiali per grosse Poiane
(Codarossa, Ferruginosa); notare la
copertura in tappetino artificiale
“Astroturf” necessaria per il
mantenimento della buona salute delle
zampe dei rapaci. |
Fig. 26: Posatoio
seminaturale per Gufi delle nevi. |
Fig. 27: Posatoio
artificiale con copertura in Astroturf
per Poiana ferruginosa (in questa foto è
un esemplare in fase scura). |
Fig. 28: Struttura di una
voliera per rapaci di tipo Skylight; il
particolare della foto mostra il
collegamento della voliera ad un
edificio in muratura pre-esistente, la
porzione di tetto aperta, e una parte
chiusa da pannelli coibenti. |
Fig. 29: Il particolare
della foto mostra il fondo di una
voliera, coperto da ghiaia di fiume. Si
nota una porzione del tubo sotterrato
per annaffiare le piante. |
All’interno del locale di allevamento dovrà essere
sempre presente inoltre un sito per il nido, scelto
tra i modelli più adatti alla specie allevata ( vedi
fig.) , una piccola piattaforma per il cibo (a cui
si accede dall’esterno attraverso una botola) ed un
bagnetto ( costituito da un piccolo contenitore di
plastica, metallo o altro materiale) a cui si
cambierà l’acqua giornalmente; non dovranno invece
essere usati dei beverini, in quanto i rapaci
assumono dal cibo tutta l’acqua di cui hanno
bisogno.
Clima:
In generale, per ciò che riguarda il clima, si dovrà
avere la precauzione di porre il locale di
allevamento o la pertica (sia esterni che interni)
in un luogo che non sia troppo umido né troppo
esposto a correnti d’aria o ai venti dominanti della
zona. Non sarà necessaria nessuna manipolazione
artificiale del clima o al massimo si potrà usare un
lampada a raggi IR ( che produce solo calore senza
luce per evitare di disturbare il rapace) nei casi
in cui la temperatura si abbassi troppo.
Fig. 30: La foto illustra
tre foto di rapaci notturni che hanno
esigenze climatiche totalmente diverse.
Sulla sinistra, il Gufo delle nevi (Bubo
scandiacus), è una specie bene
adattata a climi molto freddi, e dunque
deve essere gestita correttamente dal
punto di vista climatico assicurando
locali freschi, ombrosi ed esposti a
nord. A destra, un Gufo reale africano (Bubo
africanus) che invece, essendo
adattato a climi caldi e secchi, deve
essere gestito climaticamente in modo
diverso, assicurandogli sempre locali di
allevamento caldi e secchi, anche in
inverno. Al centro invece il Gufo reale
europeo (Bubo bubo) è
perfettamente adattato al clima italiano
e non richiede particolari accorgimenti
climatici nella gestione in cattività. |
Fig. 31: Voliera per Gufi
delle nevi. La posizione della voliera è
esposta a nord così da dare un clima
quanto più fresco possibile a questi
rapaci, adattati a climi freddi. |
Igiene:
Indubbiamente la pulizia e l’igiene saranno
fondamentali (in particolar modo nel caso
dell’allevamento di animali che si nutrono di
carne); per questo si dovranno effettuare delle
pulizie ordinarie (cambio dell’acqua del bagnetto e
pulizia della mangiatoia ogni giorno, cambio della
ghiaia e pulizia delle pertiche ogni mese) e
straordinarie (disinfettazione e pulizia completa
ogni sei mesi).
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