Da qualche tempo si nota un continuo ma progressivo
cambiamento nell’uso delle apparecchiature da
radiotracking da parte dei falconieri italiani.
Sempre di più sono, infatti, coloro che scelgono di
usare come ricevitore uno scanner portatile
piuttosto che il classico radio ricevitore. Poiché
molte persone ultimamente mi hanno contattato per
conoscere il mio parere su queste apparecchiature,
ho deciso di scrivere quel poco che so e renderlo
pubblico attraverso quest’articoletto.
Intanto vediamo che cosa è uno scanner radio.
Lo scanner è un normale radio
ricevitore, così detto perché in grado di ricevere
un’ampia banda di frequenze radio. Posto che un Herz
(Hz) è l’unità di misura delle onde radio e che KHz=
migliaia di Herz, MHz= milioni di Herz e GHz=
miliardi di Herz, mentre un normale ricevitore radio
riceve su una singola frequenza (per es. 216 MHz)
magari dividendola in 100 canali da 10 KHz ciascuno,
invece uno scanner radio è in grado di ricevere
molte bande di frequenza per es. da 1MHz a 1000 MHz
e anche esso è in grado di suddividere ogni MHz
ricevuto in canali (10 o 100 ecc.).
Fig. 4.1.a:
Scanner Icom IC-R10 portatile. Notare l’antenna
omnidirezionale in dotazione.
Vediamo
adesso perché tanti falconieri preferiscono usare lo
scanner portatile piuttosto che un comune ricevitore
da falconeria. Se lo fanno ci saranno dei motivi e
cioè:
1)
Gli scanner sono più economici dei classici
ricevitori in quanto il loro prezzo non supera mai
il milione. Anzi il modello attualmente migliore
costa attualmente poco più di 700.000 lire (cui si
dovranno aggiungere altre 100.000 lire circa per
l’antenna Yagi direzionale), mentre per un comune
ricevitore da falconeria si deve affrontare una
spesa circa doppia (1,5 milioni).
2)
Gli scanner sono più piccoli e maneggevoli. I
modelli portatili, infatti, sono poco più grandi di
un telefonino (vedi Fig.1) e dunque leggeri e
tascabilissimi grazie alle nuove tecnologie
elettroniche con cui sono costruiti
3)
Trattandosi di apparecchiature digitali è possibile
anche collegare gli scanner portatili ad un computer
(fisso o portatile) e attraverso un apposito
software d’interfaccia è possibile avere sia un
controllo remoto del radio ricevitore sia
un’automatizzazione nella raccolta dei dati. Di
quest’applicazione comunque ne parlerò meglio dopo.
4)
Gli scanner hanno le stesse funzionalità dei
classici ricevitori: 10-25-50-100 o fino a 1000
canali, attenuatore, jack per cuffie, schermo
illuminato, indicatore di batterie scariche,
batterie ricaricabili, indicatore d’intensità del
segnale, memoria ecc. Anzi per alcuni modelli si può
tranquillamente dire che hanno anche delle funzioni
aggiuntive (grazie al fatto che trattasi di
apparecchi di elevato livello elettronico) che li
rendono anche migliori di molti ricevitori classici
oggi in commercio usati dai falconieri.
5)
Quest’ultimo motivo c’entra poco con la falconeria
ma è comunque valido: proprio perché gli scanner
sono in grado di ricevere un’ampia gamma di onde
radio, essi possono essere usati anche per ascoltare
(o vedere nel caso degli scanner portatili dotati di
schermo a colori a cristalli liquidi) anche altre
bande per es. radio, televisione ecc. rendendosi
quindi utili anche in altre circostanze.
Fig. 4.1.b:
Da sinistra: antenna Yagi direzionale, antennino
omnidirezionale in dotazione con lo scanner, scanner
portatile con cuffiette. In alto: ricevitore
classico. Notare la facilità di attacco della Yagi
allo scanner e le ridotte dimensioni di esso a
confronto con il ricevitore portatile.
Gli scanner però hanno anche degli
svantaggi rispetto ai ricevitori classici. Tali
svantaggi devono essere tenuti in considerazione e
solo da un loro equilibrato giudizio dipenderà la
nostra scelta. Diciamo che dei due svantaggi che
presentano quello grave è uno solo perché l’altro è
facilmente risolvibile:
1)
Delicatezza: si tratta, infatti, di apparecchi
elettronici abbastanza delicati anche perché non
sono stati costruiti per un uso sul campo (come
quello che si fa in falconeria) per cui non sono
impermeabili, resistono poco agli urti e le batterie
ricaricabili durano poche ore. Ma come dicevo prima
questi problemi sono facilmente risolvibili, per
esempio, dotando il proprio scanner di un foderino
che lo protegga dagli urti e dalla pioggia e
portandosi appresso anche un secondo set di batterie
non ricaricabili di emergenza (di solito quattro
stilo che dunque occupano poco spazio e sono
leggere)
2)
Questo secondo svantaggio invece è il peggiore e
praticamente è l’unico svantaggio vero degli scanner
(perché il primo è risolvibile). Infatti, questi
apparecchi, proprio perché in grado di ricevere
un’ampia banda di frequenze, hanno anche una ridotta
sensibilità rispetto ai comuni ricevitori radio. Che
cosa vuol dire? Se il mio ricevitore radio (Mariner
M57 della Biotrack) ha una sensibilità di 1 μV (=microVolt
, il Volt è l’unità di misura della potenza di
un’onda radio) e il mio scanner (Icom IC-R10) ha una
sensibilità di 2,5 μV, secondo voi chi è più
sensibile? In altre parole chi è in grado di
percepire meglio a maggiore distanza il debole
segnale di un trasmettitore? La risposta è che il
ricevitore classico essendo sensibile a segnali fino
a 1 microvolt riesce a percepire anche le onde più
deboli mentre lo scanner che ha una sensibilità 2,5
volte minore percepisce solo segnali radio che hanno
una forza superiore ai 2,5 microvolts. E visto che
la potenza del segnale generato da un
microtrasmettitore montato su un falco cala
all’aumentare della distanza (ma è influenzata
negativamente anche dagli ostacoli che si
frappongono) da ciò si deduce che il ricevitore
classico assicura una maggiore efficacia nel sentire
e seguire il segnale radio di un falco che si è
allontanato. Purtroppo questo problema non è
risolvibile, poiché è una caratteristica intrinseca
degli scanner stessi il cui quarzo deve essere in
grado di ricevere una grande varietà di segnali
radio perdendo dunque in sensibilità.
Allora
è questa la domanda finale che ci poniamo: conviene
comprare uno scanner che ci dà i vantaggi
sopraelencati oppure un ricevitore classico da
falconeria che è più sensibile anche se costa di più
e non ci da gli stessi vantaggi dello scanner?
Le risposte sono due: a) Comprarli
entrambi b) Scegliere in funzione del rapace si sta
usando.
Ma vediamo le due strategie
singolarmente:
a)
Nel primo caso mi sembra un’ottima idea possederli
entrambi. Useremo lo scanner abbinato ad una piccola
Yagi portatile (pieghevole a tre elementi) da tenere
entrambi addosso sfruttando così la portabilità di
questa apparecchiatura; ma terremo sempre in
macchina il ricevitore classico da falconeria con la
sua bella Yagi a 5 elementi che ci garantirà la
migliore ricezione del segnale nei casi estremi.
Appena il falco si allontana possiamo già ricevere
il segnale sullo scanner (che comunque, in media,
abbinato ad una buona trasmittente copre distanze
nell’ordine di una decina di km) che abbiamo
addosso, e , se la situazione si fa critica,
torniamo in macchina (anche perché se il rapace si è
allontanato troppo non possiamo seguirlo a piedi) e
accendiamo il ricevitore più potente (che deve anche
avere un’antenna idonea, appunto una grossa Yagi a 5
o più elementi). Ma lo scanner è utile anche quando,
da soli, stiamo tracciando un falco dalla macchina,
poiché le sue piccole dimensioni e le piccole
dimensioni anche dell’antenna ci permettono di
maneggiarlo comodamente anche all’interno
dell’abitacolo dell’auto; e inoltre potremo fare uso
anche dell’antennino omnidirezionale (che cioè
riceve da tutte le direzioni) in dotazione con lo
scanner, nelle fasi in cui stiamo cercando il
segnale e una volta trovatolo agganciare la Yagi e
cercarne la direzione.
In conclusione questa soluzione vede l’uso dello
scanner come una radio estremamente portatile da
usare in quei casi in cui non è richiesta una forte
sensibilità.
b)
La seconda soluzione alla domanda posta è di
scegliere tra i due in base al rapace che si sta
usando. Se un falconiere va a caccia con uno
sparviere, non avrà sicuramente bisogno di una radio
potente e sensibile come il ricevitore classico e
potrà benissimo fare uso dello scanner poiché lo
sparviere (come l’astore, l’Harris o il gheppio
comune o americano o tutti gli strigiformi)
normalmente non tende ad allontanarsi di molto dal
punto di perdita a maggior ragione per il fatto che
si tratta di una specie arboricola. Stesso discorso
vale anche per il gheppio americano o per un
barbagianni ecc. Forse l’unica eccezione è
costituita dall’astore visto che esso può spostarsi
in un grande bosco anche per diversi km e inoltre
trovandoci in zona boscosa sicuramente un ricevitore
più sensibile darà una migliore mano di aiuto. Per
l’Harris invece non dovrebbero aversi grossi
problemi. La maggioranza dei falconieri le vola
senza radio proprio perché trattasi di rapaci
difficili da perdere e se si allontanano non lo
fanno per molti km, ma è sempre meglio taggarle
(cioè dotarle di microtrasmittente) e per i motivi
suddetti si può tranquillamente usare uno scanner
come ricevitore.
Ovviamente se state facendo volare un pellegrino o
un ibrido, lo scanner non vi dà la sicurezza di un
ricevitore specifico perché i Falchi sono rapaci che
in poche ore riescono a percorrere decine di km
(tempo fa recuperai a Bologna un lanario perso due
gg prima a Firenze) per questo sarà comodo portarne
uno nel gilet per seguire il rapace appena si
allontana ma se la situazione si fa critica dovete
avere con voi (in macchina) un ricevitore specifico
che vi garantirà maggiori performance di sensibilità
e quindi maggiori possibilità di trovare anche un
debole segnale a decine di km di distanza.
Al prezzo base dello scanner bisognerà aggiungere
anche un centinaio di mila lire (di solito anche
meno) per acquistare una Yagi idonea. Come abbiamo
detto prima uno dei vantaggi degli scanner è la loro
ridotta dimensione e quindi la loro trasportabilità.
Per questo sarebbe un controsenso abbinarvi una
grossa Yagi. Quando comprate uno scanner questo sarà
dotato di casa di un antennino omnidirezionale che
vi sarà molto comodo nelle fasi di ricerca del
segnale ma che non permette di tracciare la
direzione di provenienza del segnale. Ecco perché
avrete bisogno di acquistare una piccola Yagi.
Normalmente si possono far costruire da personale
esperto ma se non conoscete nessuno potete
contattare la Biotrack inglese che offre questo
servizio o mandatemi un e-mail e vi metterò in
contatto io con un buon costruttore di antenne. In
ogni caso bisogna sapere che l’antenna che dovrete
procurarvi dovrà essere specifica per la frequenza
che state usando nelle vostre trasmittenti
altrimenti perderete ulteriormente in sensibilità.
Dunque se avete una trasmittente da 216 MHz dovrete
farvi costruire una piccola Yagi a 3 elementi
pieghevoli per i 216 MHz.
Come vi avevo accennato
all’inizio, uno dei vantaggi degli scanner è la loro
completa interfacciabilità con i
computer. Premetto che anche un
classico ricevitore radio da falconeria può essere
collegato ad un computer attraverso la porta audio,
ma tale operazione vi servirà solo a memorizzare il
“beep” e da ciò potrete ricavare solo pochi dati.
Fig.
4.1.c:
Alcune schermate del programma VisualRadio per
Windows.
Non vi sto a spiegare nei
dettagli questa tecnica, anche perché varia in
funzione del computer che state usando, dello
scanner, del software e di altra componentistica più
o meno importante. Mi limiterò a fare un breve
esempio per mostrare quello che si può fare con lo
scanner ed il computer: mettiamo che avete perso il
vostro Astore nel bosco dietro casa, lo cercate per
tutto il giorno ma arrivati alla sera dovete fermare
le ricerche a causa del buio, riprenderete
l’indomani mattina. Mentre voi dormite, però, il
vostro scanner collegato al computer farà alcuni
lavoretti per voi: memorizzerà tutti i segnali che
riceve e la loro intensità (ma non la direzione di
provenienza a meno che non sia connesso con un
compasso che muove automaticamente la Yagi in
sintonia con il software) e può avvertirvi con un
segnale acustico quando il segnale si fa molto
forte. Se poi avete la possibilità di usare anche un
compasso sintonizzato con il computer che ruoti la
Yagi periodicamente o, meglio ancora, due (in modo
da poter effettuare una triangolazione automatica)
il software sarà in grado di riportare
automaticamente (anche su mappa) tutti gli
spostamenti dell’Astore durante la nottata.
L’indomani mattina riprendete le ricerche, ma non
avete molto tempo perché dovete andare a lavorare e
poniamo che non riusciate ancora a catturare
l’astore, perché per es. è riuscito a nutrirsi nelle
mattinate ed ha il gozzo pieno. Dal luogo di lavoro
con un altro computer potete comunicare via modem
con il computer cui è agganciato lo scanner e
ricevere il segnale radio per rendervi conto dei
movimenti dell’animale.
Altro esempio di applicazione
dell’interfaccia tra computer portatile e scanner si
ha con l’aiuto della tecnologia GPS: infatti
posizionando il GPS (anch’esso interfacciato al
computer) sopra la vostra Yagi potrete visualizzare
su mappa la vostra posizione e contemporaneamente
anche la direzione verso cui è puntata l’antenna con
l’andamento dell’intensità del segnale che vi
aiuterà a rendervi meglio conto della posizione
spaziale del rapace perso. Questi sono solo alcuni
esempi di applicazione dei computer al radiotracking
dei rapaci da falconeria, anche se mi rendo ben
conto che probabilmente non vi capiterà mai di
dovere ricorrere a questi marchingegni per ritrovare
un rapace che si è allontanato, soprattutto se
prenderete sin dall’inizio alcune fondamentali
precauzioni.
Volete
Approfondire questo argomento?
Se volete
imparare di più le tecniche e approfondire i
concetti di questa pagina web,
consultate i
nostri prodotti multimediali, libri e CD
|