La definizione classica del termine falconeria è
“il catturare prede nel loro ambiente naturale
per mezzo di rapaci addestrati”. Praticamente è
quello che il rapace farebbe in natura. L’unica
differenza tra un rapace da falconeria ed un
rapace selvatico è che il primo ha imparato ad
accettare il falconiere come un suo
collaboratore nella caccia. Il falconiere non
insegna al rapace né a cacciare né a uccidere né
a volare, queste sono tutte cose che il rapace
fa già per suo istinto e sono scritte nel suo
DNA. Bensì il falconiere si limita ad insegnare
al rapace a stare con l’uomo rispondendo ai suoi
richiami, e dà al rapace la possibilità di fare
esperienza e plasmare con l’esperienza la sua
tecnica di caccia e le sue performances di
volo. Il falconiere è, inizialmente come un
genitore per il suo falco e successivamente come
una specie di “cane da caccia” che stana le
prede per il falco. E’ responsabilità del
falconiere trovare terreni idonei e con prede
idonee al suo rapace. La falconeria vera non è
il solo tenere un rapace in cattività, è compito
del falconiere quello di far volare libero
l’animale e permettergli di cacciare nelle
migliori condizioni (anche di sicurezza!). Come
vedremo in seguito infatti gli unici due modi
(legali ed eticamente corretti) in cui l'uomo
può tenere rapaci in cattività sono o di
addestrarli e quindi farli volare liberi oppure
di usarli per riproduzione (e quindi in coppie).
La falconeria moderna possiede varie
sfaccettature per cui alla figura del falconiere
classico che pratica la caccia col falco si sono
aggiunte anche altre figure di falconieri (il
professionista per esempio oppure il falconiere
non cacciatore).
1) Falconeria classica (Caccia
col falco)
La falconeria classica è definita come "l'arte
di addestrare i rapaci nobili allo scopo di
cacciare prede selvatiche". Questa è la
disciplina che richiede più tempo, più spese,
più impegno, ma forse, anche, quella che da più
soddisfazioni. A sua volta la caccia con i
rapaci addestrati si distingue in varie
categorie sia in funzione delle prede sia 1) in
funzione del rapace utilizzato e sia 2) in
funzione delle prede o 3) in funzione
dell'ambiente:
1) Classificazione in base ai rapaci usati per
la caccia:
a) Caccia d’alto volo: vengono
utilizzati i Falchi di grossa taglia
(Pellegrini, Lanari, Sacri, Girfalchi, Ibridi
ecc)
b) Caccia di basso volo: praticata
soprattutto con gli Accipiter (Astore, Sparviere
per es).
c) Caccia con le Poiane: come la
poiana di Harris, la Poiana Codarossa ecc
d) Caccia con i piccoli Falchi: come
ad esempio il Gheppio comune, il Gheppio
americano o lo Smeriglio
e) Caccia con le Aquile
d) Altri tipi: caccia con i gufi
reali per es.
2) Classificazione in base alle prede:
1) Fagiani e starne
2) Anatre
3) Corvidi
4) Pelo (Lepri, Conigli, Minilepri)
5) Piccoli Passeriformi
Ogni tipo di preda può essere cacciata con vari
tipi di rapace in funzione dell’ambiente. Per
es. il fagiano in bosco può essere cacciato con
l’Astore (Basso volo) e in radure aperte può
essere cacciato con il Pellegrino (Alto volo).
Le Aquile non vengono usate a caccia, almeno in
Italia, perché il loro uso venatorio è troppo
complicato a causa delle restrizioni legislative
e delle prede proibitive (volpi e grossi
ungulati). La caccia di basso volo è sicuramente
la più soddisfacente, in essa il rapace viene
usato come un proiettile “intelligente” cioè che
insegue la preda ovunque essa vada. I rapaci
classici impiegati in questo tipo di caccia sono
quelli tipici dei boschi, gli Accipiter, ali
corte e coda lunga per manovrare agevolmente tra
la vegetazione (Astore e Sparviere) ma possono
essere usati anche il gheppio americano, il
gheppio comune, lo smeriglio ed ibridi con lo
smeriglio. Essa è dunque una caccia di
inseguimento. Si cammina in cerca della preda, e
in questo caso l’ausilio del cane è
indispensabile, e una volta avuto il contatto e
individuata la preda, che a sua volta avrà
individuato noi e quindi sarà in fuga, si lancia
il rapace in inseguimento. Per grosse prede
quali conigli, lepri, fagiani e starne si usa
l’Astore, per prede più piccole come le quaglie
o i piccoli passeriformi si usa lo sparviere
oppure lo smeriglio. Alla caccia vera e propria
con i rapaci di solito si avvicinano persone che
sono già cacciatori e quindi si trovano meglio
con la caccia di basso volo. La caccia di alto
volo invece consiste nel lanciare prima il falco
in volo e successivamente dedicarsi alla ricerca
della preda. E’ da notare che il falco non può
stare in volo troppo tempo (più di mezzora) e
dunque è importante, per questo tipo di caccia
avere a disposizione zone ricche di selvaggina,
zone che consentano di trovare in breve tempo la
preda e involarla per farla abbattere dal falco.
Gli accipiter nella caccia d’alto volo non
possono essere utilizzati perché non hanno la
struttura idonea a rimanere in alto volo per
così tanto tempo. I falchi sono i migliori per
questo utilizzo. Poiane ed aquile possono
volteggiare anche per più tempo rispetto ai
falchi ma le loro picchiate lasciano a
desiderare e dunque non sono idonee
all’abbattimento in volo della selvaggina
pennuta. Una forma intermedia di caccia è la
caccia ai Corvidi (cornacchie, gazze), che può
essere effettuata sia con Astore e Sparviere,
sia con falchi (di solito ibridi). E’ una forma
intermedia molto interessante perché queste
prede (i corvidi) sono oggi abbondanti ovunque e
perché anche a livello legislativo si hanno
pochissime restrizioni nella pratica di questo
particolare tipo di caccia. Dunque la caccia ai
corvidi è un’ottima alternativa sebbene
impegnativa ma sicuramente più che eccitante per
chi non ha la possibilità di recarsi a caccia in
zone ricche di selvaggina “pregiata” cioè da
carne (fagiani, lepri ecc.). Infine abbiamo la
caccia con le poiane. La poiana più utilizzata è
quella di Harris (Parabuteo unicinctus). E’ una
specie americana che negli ultimi anni ha avuto
una esplosione come rapace da falconeria. Ma
possono essere utilizzate con successo anche
altre specie di poiane (codarossa, ferruginosa,
comune) sebbene l’harris sia la specie più
indicata. La tecnica di caccia delle Poiane è un
intermedio tra il basso e l’alto volo, cacciano
in appostamento e poi inseguono la preda,
l’appostamento può anche essere “aereo” cioè il
rapace volteggia (sfruttando l’ampia apertura
alare) in attesa di scovare della selvaggina.
Alcuni falconieri dicono che gli Harris sono
ottimi cacciatori altri invece negano. Per la
poca esperienza che io ho con questo rapace,
posso dire che avendoli visti cacciare sono
animali molto lenti involo e dunque poco idonei
a cacciare selvaggina veloce in inseguimento. Il
loro punto forte è l’agguato e l’intelligenza.
Sono predatori eclettici in grado di catturare
virtualmente qualsiasi tipo di preda (ho visto
catturare nutrie, serpenti, carassi!) ma proprio
per questa loro eterogeneità sono poco idonei a
caccia a della selvaggina specifica quali i
fagiani (che è meglio far catturare agli astori
in bosco e ai falchi nelle radure).
Ultime due importantissime considerazioni da
fare: il porto d’armi ed il cane. Essendo il
falco considerato un arma da caccia dall’attuale
legge 157 italiana, è necessario avere il porto
d’armi e la licenza di caccia per andare a
caccia con i rapaci. Questo un importante
fattore da considerare sia per il tempo che ci
vuole per ottenere questi documenti, sia per la
spesa ( un paio di milioni) sia per eventuali
problemi dovuti all’impossibilità di prendere il
porto d’armi (per es. per obiettori di coscienza
ecc.). Il cane infine: praticamente un
cacciatore che si rispetti non può non avere il
cane, anche perché senza questo fondamentale
ausiliare non si riuscirebbe a scovare la
selvaggina. L’uso del cane è dunque necessario
ed irrinunciabile! Gli unici 3 tipi di caccia
praticabili senza cane sono: caccia con l’harris
a selvaggina varia (quello che l’harris stesso
riesce a trovare), caccia ai corvidi e caccia
con sparviere o smeriglio a piccoli
passeriformi. Ma i risultati sono comunque
scarsi se si ambisce a selvaggina di valore come
fagiani, starne, lepri o quaglie.
2) Falconeria alternativa
Come detto in precedenza la falconeria
alternativa riguarda tutta una serie di tecniche
che mirano a dare la possibilità di praticare la
falconeria anche in condizioni classicamente non
idonee. Intanto non si va a caccia e dunque non
è necessario né il porto d’armi né la licenza di
caccia, nè tanto meno i cani. E questo è un
grosso vantaggio. Sono varie le forme che può
assumere questo tipo di falconeria. Si va dai
semplici voli al logoro al volo al pallone
aerostatico o all’aquilone e alle passeggiate
per campi e prati con rapaci liberi al seguito e
successivi richiami a pugno e logoro. Il tutto
senza l’uso di prede vive e senza atteggiamenti
venatori. Il volo con i gufi (guferia) rientra
in questa categoria sebbene si tratti di rapaci
notturni e non diurni. Vediamo nel dettaglio le
varie tipologie:
1) Voli al logoro:
Il logoro può essere usato in vari modi in base
al rapace utilizzato. Può essere utilizzato al
“traino” nel caso di aquile, poiane e rapaci
notturni di grossa mole, ed in questo caso va ad
assomigliare ad una lepre o coniglio. Può essere
utilizzato facendolo roteare in aria invece per
i falconi che lo inseguono appunto in volo (le
così dette “passate al logoro”). In entrambi i
modi, comunque il volo al logoro è spettacolare
(per questo è molto usato negli spettacoli di
falconeria).
2) Volo al pallone e all’aquilone:
Il meccanismo di base è uguale per
entrambi, cambia solo il mezzo aereo. Viene
sospeso in aria un boccone di carne, ad altezze
variabili (col pallone fino anche a 300 mt di
altezza, con l’aquilone un po’ meno) e si
addestra il falco ad andare a prendere il
boccone fin lassù. Anche questo tipo di volo è
spettacolare e di grande soddisfazione per il
falconiere. Da notare che sia i voli al logoro
che quelli a pallone o aquilone richiedono
piccoli spazi per essere eseguiti e questo è un
grosso vantaggio per chi non possiede a tiro
zone idonee di volo. I rapaci più utilizzati
sono i Falchi e loro ibridi
3) Le passeggiate con rapaci liberi al seguito infine, simulano una azione
di caccia, ma non si fa caccia vera. Per questa
attività si possono usare tutti tipi di rapaci,
tra i quali ci sarà chi vi verrà appresso da
ramo a ramo come i gufi o con piccoli svolazzi
anche gli Harris ma anche i falconi possono
essere addestrati a seguire il falconiere in
volo (volo d'attesa) e poi essere richiamati al
pugno o al logoro.
Le tecniche alternative di falconeria, in
conclusione offrono ampie possibilità di pratica
nelle condizioni più disparate permettendo di
fare falconeria sempre e ovunque. Ma anch’esse,
comunque, richiedono un certo impegno di tempo,
soldi e spazio, fattori che verranno di seguito
analizzati.
Oggi il falconiere non è più solo un
appassionato che pratica questa arte nel tempo
libero. Il falconiere è divenuto una figura
professionale di tutto rispetto e a tutti gli
effetti. Le applicazioni della falconeria a
livello professionale (dunque con un ricavo
economico) sono principalmente 2 che
descriveremo di seguito:
1) Bird-control:
Molti studi scientifici hanno dimostrato che i
rapaci addestrati sono una delle migliori
tecniche per allontanare gli uccelli nocivi
dalle aree da essi disturbate quali aeroporti,
discariche, monumenti urbani ecc. Al giorno
d'oggi ci sono decine di falconieri in tutto il
mondo che praticano il bird-control a mezzo
falchi come professione e anche le autorità
sembrano molto più disponibili da questo punto
di vista. Praticare il bird-control, però, non è
così facile. E' necessario possedere diversi
anni di esperienza prima di potersi dedicare a
questa disciplina; vengono infatti utilizzate
diverse specie di rapaci per poter affrontare
tutte le situazioni che si possono presentare:
si usano gli Harris per lavorare in ambienti
molto ristretti e ostici, si usano gli Astori
per allontanare volatili di grossa dimensione, e
i falconi per liberare i cieli o fare il
"grosso" del lavoro di allontanamento.
2) Spettacoli e
didattica:
Anche l'uso dei rapaci per gli spettacoli e la
didattica è sempre più richiesto negli ultimi
anni, ed anche in questo caso ci sono centinaia
di falconieri in tutto il mondo che vivono
lavorando esclusivamente in questo campo. Come
per il bird-control anche l'uso dei rapaci per
spettacoli non è così semplice, e al falconiere
sono richiesti diversi anni di esperienza. Anche
in questo caso il falconiere che lavora con gli
spettacoli deve essere preparato a gestire più
rapaci di diverse specie, dai gufi alle Aquile
ai Falchi.
Ottima alternativa ai rapaci diurni sono i
rapaci notturni. E i motivi sono tanti. Vi prego
durante la lettura del manuale di non saltare a
piè pari il contenuto di questo capitolo, perché
forse è proprio quello che fa al caso vostro.
Negli ultimi anni, infatti, si sta osservando
una notevole diffusione dei notturni tra i
falconieri, che si dilettano con loro in
alternativa ai rapaci diurni. Ha contribuito
molto anche il film di Harry Potter, ma i motivi
della diffusione degli Strigiformi in cattività
o per addestramento sono altri e ve li illustro
direttamente qui di seguito:
1) Costi: i rapaci notturni sono molto economici
rispetto ai rapaci diurni (vedi tabella prezzi),
proprio perché più facili da riprodurre e meno
richiesti per la falconeria classica
2) Spazi: richiedono spazi ridotti a parità di
dimensioni rispetto ai diurni in quanto sono
animali molto passivi che passano il 90% del
loro tempo giornaliero a dormire o comunque
appollaiati su un posatoio
3) Impegno e tempo: una volta addestrati è molto
difficile perderli perché non essendo grandi
volatori non si allontanano mai dal punto di
perdita di contatto; andranno a posarsi al primo
posatoio idoneo che capiti loro sottotiro.
Inoltre, sempre per lo stesso motivo, non sarà
necessario e obbligatorio farli volare spesso e,
addirittura, potranno essere tenuti in casa alla
stregua di altri comuni animali domestici (cani,
gatti) senza bisogno di addestrarli.
Unico lato negativo: proprio a causa di questa
loro passività i rapaci notturni sono un po’ più
difficili da addestrare rispetto ai diurni, ma
con le adeguate tecniche si otterranno anche
buone garanzie di risultato.
In conclusione l’addestramento dei rapaci
notturni è sia un ottimo tirocinio prima di
passare ai diurni, sia un’ottima alternativa per
chi ha problemi di soldi (costano poco), di
spazi (richiedono poco spazio) o di tempo (non è
assolutamente necessario farli volare spesso,
possono essere fatti volare liberi anche solo
una volta alla settimana), e anche come spazi di
volo le richieste sono minime.
Io di solito, a chi ha poca esperienza con
animali in cattività, consiglio come primo
rapace proprio un notturno per il basso costo e
la facilità di allevamento, sebbene più
difficile da addestrare infatti esso comunque
consentirà di formarsi la necessaria esperienza
pratica prima di passare al rapace diurno per la
falconeria propriamente detta. Un barbagianni
per esempio per chi ha poco spazio è l’ideale,
ha un costo che non deve mai superare le 400
mila lire (200 euro) ed è un rapace
graziosissimo e docilissimo, facile da allevare
e, possiamo anche dire, facile da addestrare,
vista la ridotta mole, sebbene proprio a causa
della mole si debba stare molto attenti durante
l’addestramento.
Con la riproduzione in cattività cambiamo
radicalmente argomento rispetto alle tre
metodiche viste sopra. In questo caso non si
tratta di addestrare rapaci ma di mantenerli in
cattività (allevamento) e riprodurli. Per chi
non ha il tempo o le possibilità di impegno o
gli spazi necessari all’addestramento dei
rapaci, la riproduzione in cattività è
sicuramente un’ottima alternativa oltre che una
eccellente porta aperta verso la falconeria
poiché permette di farsi una notevole esperienza
e, perché no, di avere sempre una fonte continua
di rapaci da utilizzare e dunque avere meno
problemi economici se si perde un rapace o se
muore. Aggiungerei anche che se ben fatta e ben
gestita, la riproduzione in cattività dei rapaci
ha anche un importantissimo ruolo nella
conservazione delle specie e può dare degli
ottimi guadagni, per chi è interessato a questo
aspetto economico. Per quanto riguarda invece la
riproduzione in cattività dei rapaci le cose
sono più semplici.
Questa attività tra quelle relative ai rapaci in
cattività (falconeria, guferia, rapacicoltura) è
infatti la più semplice: in pochissime parole
l’iter è costruire la voliera, metterci dentro
una coppia e dargli da mangiare. Basta avere
delle semplici basi di allevamento di altri
animali e uccelli ed un minimo di esperienza ed
il gioco è fatto. Certamente anche per la
riproduzione in cattività dei rapaci si devono
obbligatoriamente prima acquisire delle
informazioni sulla specie che si sta andando ad
allevare. Tali informazioni comunque possono
essere reperite con facilità sia attraverso i
libri sia dall’allevatore stesso presso cui si
acquista la coppia. Se poi è nostra intenzione
perfezionarci, utilizzare le tecniche avanzate o
allevare specie complicate il necessario
bagaglio di conoscenza verrà acquisito con
l’esperienza, con i contatti con altri
allevatori e con la lettura e lo studio di testi
più approfonditi (che però purtroppo, raramente
si trovano in lingua italiana).
Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com)
e www.falconeria.info