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Viene qui descritta l'esperienza
riproduttiva con una coppia di Barbagianni in
cattività. I due membri della coppia sono stati
acquistati da un allevatore italiano quando avevano
ormai circa 3 mesi di età ed erano stati allevati
dai loro genitori naturali. Sono stati collocati in
una voliera esterna, chiusa su tutti i lati con una
cannizzata ma con una grande finestra a rete sul
lato meno esposto alla confusione e alle intemperie,
il tetto era aperto per un terzo e coperto da
onduline in vetroresina e cannizzata per i rimanenti
due terzi. La dimensione della voliera era di 3 mt x
2 mt x 2(h) mt. Il nido utilizzato aveva forma a box
chiuso di 30 x 40 x 40(h) tetto leggermente
inclinato, spiovente, e una parete laterale era
aperta con un foro quadrato di 20 x 20 cm su un
angolo, il fondo del nido era ricoperto da ghiaietta
fine. Come posatoi sono stati utilizzati dei rami
secchi di spessore variabile tra i 2 e i 4 cm di
diametro, mentre il bagnetto era costituito da una
bacinella di plastica riempita con acqua sempre
pulita fino a 5 cm di altezza, i Barbagianni amavano
molto fare il bagno, principalmente nelle ore
notturne. Il fondo, infine, era lasciato al
naturale, con erbetta, sassi e terriccio misto a
ghiaia. Come alimentazione sono state utilizzate sia
quaglie che topolini, e di tanto in tanto anche
pulcini di pollo; queste tre tipologie di cibo
venivano alternate da un giorno all'altro. Per tutto
l'anno venivano sempre somministrate queste dosi
giornaliere (per la coppia): 1 grossa quaglia, 4
pulcini (piccoli), o 2 topi di media-grossa
dimensione o 1 ratto; poichè in inverno l'esigenza
alimentare è alta a causa delle basse temperature
mentre nel periodo caldo l'esigenza alimentare resta
alta a causa delle esigenze riproduttive e di muta,
conviene sempre quindi abbondare col cibo e togliere
ogni giorno il cibo superfluo rimasto dal giorno
precedente. Già nella stagione riproduttiva
successiva la coppia ha dato segni di corteggiamento
(1 anno di età dunque), del resto d Barbagianni
maturano sessualmente a circa 1 anno dalla nascita.
La femmina ha deposto 5 uova nella prima covata che
le sono state lasciate covare naturalmente, e i 4
pulcini nati sono stati anch'essi lasciati allevare
naturalmente. In questo periodo in cui i Barbagianni
devono allevare i pulli, però, la rata alimentare è
stata aumentata: 3 topolini, 1 quaglia e mezza, o 6
pulcini. In questo modo il cibo per i genitori e i
pulli era sempre abbondante e questa aumentata rata
alimentare ha indotto la femmina a ri-deporre
naturalmente una seconda covata (non covata di
sostituzione), e questo si è ripetuto anche per la
terza covata (avvenuta in settembre); questa
deposizione di covate multiple naturali è normale
per il Barbagianni e avviene saltuariamente anche in
natura quando i roditori sono molto abbondanti. La
media di uova deposte per covata è di 5,3. Dunque,
aumentando la rata alimentare nel periodo
riproduttivo si stimola la femmina a deporre una
ulteriore covata. I pulli della seconda e terza
covata sono stati allevati in parte a mano mentre
alcuni sono stati lasciati ai genitori fino allo
svezzamento. Per l'allevamento a mano si è usata un
misto di carne di quaglia e topo finemente macinata;
la carne veniva preparata fresca ogni giorno e i
pulli venivano imbeccati circa 5-6 volte al giorno
durante le prime 2 settimane di età. Nelle settimane
successive, man mano che crescevano il numero di
alimentazioni diminuiva anche se i bocconi si
facevano più consistenti, infatti la carne macinata
è stata sostituita da pezzettini di carne di quaglia
o di pulcino (semplicemente tagliati a tocchetti di
circa 1 x 2 cm con delle forbici). I Barbagianni,
come tutte le altre specie di rapaci notturni,
rigurgitano i residui di cibo indigeriti (ossa,
peli, penne) sottoforma di borre; i piccoli
barbagianni possono iniziare a rigettare minuscole
borre già a partire dai loro primi giorni di vita.
Nelle prime settimane i pulcini inoltre hanno anche
bisogno di calore artificiale, sono stati dunque
tenuti in una cesta con dei panni vecchi morbidi e
caldi,che venivano buttati e cambiati
periodicamente, e sopra la cesta è stata collocata
una lampada all'Infrarosso, che produce calore ma
non luce (facilmente reperibile nei negozi di
elettronica, nei fornitori di attrezzature per
allevamento di pollame o nei negozi per animali ben
forniti). A questo proposito vorrei raccomandare di
non "cuocere" i pulli, cioè di non esagerare con il
calore: la soluzione migliore è quella di collocare
la lampada a circa 30 cm di altezza dal contenitore
ma non al centro del contenitore bensì puntandola
solo verso un lato, i pulli in questo modo,
spostandosi all'interno del contenitore possono
scegliere la il punto con la temperatura che gli è
più congeniale. I pulli di Barbagianni possono
iniziare a mangiare da soli già a due settimane di
età, per cui veniva lasciata loro una piccola
ciotolina con qualche pezzettino di carne sempre a
disposizione. I giovani inizieranno a fare i primi
voli già a partire dalle prime 6-8 settimane di età.
I Barbagianni odiano la luce eccessiva sia da
piccoli che da adulti, dunque tanto la voliera
quanto il nido devono essere poco illuminati (e per
questo si fa molto uso della copertura in cannizzata)
inoltre il nido deve essere collocato in posizione
nascosta e deve essere della tipologia “a scatola”
completamente chiusa, così da garantire un ambiente
buio ai rapaci..
Fig. 59: Coppia di Barbagianni in
voliera da riproduzione. |
Fig. 60: Pullo di Barbagianni (Tyto
alba) nato in cattività 17 giorni di
età. |
Fig. 61: Pulcini di Barbagianni pochi
giorni dopo la schiusa. |
Fig. 62: Giovani di barbagianni dati
dalla prima covata di una coppia. |
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