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Scelta
Come già anticipato nella programmazione di un
progetto di riproduzione bisogna scegliere se
impostare tutto sulla riproduzione naturale o sulla
inseminazione artificiale (IA). Questa scelta è
fondamentale sin dall'inizio perchè influenzerà
tutta l'impostazione da dare all'allevamento, a
partire dalla scelta degli individui che dovranno
essere imprintati naturalmente (allevati dai
genitori) nel caso di riproduzione naturale o
imprintati correttamente sull'uomo nel caso dell'IA.
Se ritenete di non avere tempo a sufficienza per
poter impostare tutto sull'IA, la riproduzione
naturale resta la scelta migliore. In compenso però
l'IA darebbe maggiori risultati sia in termini di
probabilità di ottenere progenie sia in termini di
fertilità che di maggior controllo dei riproduttori
(produzione di ibridi o di ceppi selezionati).
Ovviamente credo che questa scelta non sia molto
importante per un allevatore ancora all'inizio, per
il quale è strettamente consigliato partire con
delle coppie per riproduzione naturale. Certamente
se si vuole programmare un allevamento a scopi
commerciali l'IA sarà indispensabile così come le
tecniche di incubazione artificiale.
Tecniche di riproduzione naturale
Il più comune metodo di riproduzione per molti
animali da compagnia è quello di mettere un maschio
e una femmina in una voliera e aspettare e sperare
la loro riproduzione naturale. Nel caso degli
uccelli rapaci anche la riproduzione naturale può
essere influenzata da molti fattori.
Cerchiamo di analizzarli approfonditamente uno ad uno.
Aggressività: uno dei principali problemi che
può avere una coppia di rapaci appena formata è
quello dell'aggressività. Le femmine nei rapaci,
soprattutto nei diurni, sono anche del 30% più
grosse dei maschi, dunque sono dominanti. Sono
moltissimi i casi di aggressività che sono stati
riscontrati, anche in specie apparentemente
pacifiche come per esempio i Gheppi. Possiamo dire
che praticamente tutte le specie di rapaci possono
avere questo problema e soprattutto alcune specie
particolarmente portate all'aggressività come gli
Astori. La verità è che il problema
dell'aggressività sorge solitamente solo con animali
non allevati correttamente e non scelti
adeguatamente. Ovviamente se si usa l'IA non si avrà
nessun problema perchè i due partner verranno sempre
tenuti separati, ognuno nella propria voliera, ed è
per questo che per specie molto sensibili a questo
problema come l'Astore l'IA resta la migliore
tecnica di propagazione in cattività. Altro fattore
che influenza l'aggressività è l'età alla quale la
coppia viene formata: infatti se si sceglie,come
consigliato, di formare una coppia con individui
giovani dell'anno, è difficile che successivamente
si possano creare problemi di aggressività. Come
gestire il problema dell'aggressività? Come regola
generale, si ipotizza che i due membri della coppia
non si aggrediscano, quindi maschio e femmina
verranno messi da subito in voliera insieme e
verranno tenuti sotto stretta osservazione per
almeno la prima settimana (magari usando delle
telecamere a circuito chiuso per un monitoraggio
continuo). Se dovessimo osservare fenomeni di
aggressività (generalmente la femmina aggredisce il
maschio) nei casi più "leggeri" possiamo provare ad
aumentare la rata alimentare perchè probabilmente
l'aggressività potrà essere legata al dominio per il
cibo, mentre nei casi più drastici (in cui la
femmina aggredisce pesantemente e violentemente il
maschio) bisognerà isolare i due individui. A questo
punto si può optare per 2 soluzioni (ponendo che sia
la femmina ad aggredire il maschio, come avviene
generalmente; nel caso contrario si inverta la
metodologia): 1) Mettere in voliera prima il maschio
e poi la femmina (così il maschio avrà tempo di
conoscere bene l’ambiente e quindi trarne un
vantaggio rispetto alla femmina appena arrivata); 2)
Tenere il maschio libero e la femmina legata al
blocco per circa 1 mese.
Momento migliore per la formazione della coppia:
Quando è il momento migliore per formare la
coppia e mettere in voliera il maschio insieme alla
femmina? Molti allevatori scelgono come periodo
migliore l'autunno (che nel caso di falchi giovani
sarà il loro primo autunno, avranno una età di circa
6-8 mesi). Più tempo avranno per stare insieme e
maggiore sarà l'affiatamento e il feeling che si
formerà tra i due partners. Quindi a volte si
potrebbe scegliere anche di tenere già in coppia i
due rapaci anche durante le prime fasi di crescita
(3-4 mesi di età, cioè nel periodo estivo).
Nel caso si vogliano usare i rapaci anche per la
falconeria e si voglia tentare la riproduzione nel
periodo non venatorio, si potrebbe tentare di
formare le coppie verso fine Gennaio, in questo modo
alcuni falconieri sono riusciti ad avere
riproduzione sia dai Pellegrini che dagli Harris, ma
sono casi abbastanza rari. Io sono sempre dell'idea
che se il vostro obiettivo principale è la
riproduzione e non la falconeria, dovreste sempre
cercare di formare le coppie il prima possibile.
Infatti alla fine di Gennaio, siamo già in un
fotoperiodo riproduttivo avanzato, gli animali
avrebbero già dovuto entrare in fase corteggiativa,
e in voliera non avrebbero molto tempo per farlo,
per questo i casi di riproduzione citati sopra sono
casi rari e fortunati, si è sicuramente trattato di
animali che si sono piaciuti ed "innamorati" a prima
vista (il così detto "colpo di fulmine") ma questa
non è una regola generale e non vale per la maggior
parte delle coppie.
ovviamente nella scelta del momento migliore per
mettere insieme una coppia si dovrà anche tener
conto del fotoperiodo riproduttivo della specie in
questione: per esempio mentre i Lugger iniziano la
stagione riproduttiva in febbraio, gli smerigli
invece iniziano in Aprile o primi di Maggio.
Compatibilita', aggressivita' e attrazione sessuale
Quando si forma una coppia in tutti gli esseri
viventi c'è sempre una scelta sessuale. Negli esseri
viventi più complessi e dunque più intelligenti
(come i Mammiferi e gli Uccelli) questo fenomeno è
più complesso. Per potere arrivare alla riproduzione
è necessario che i due partners della coppia "si
piacciano" cioè che il maschio piaccia alla femmina
e viceversa. Il fenomeno della scelta sessuale è
molto complesso e la sua complessità aumenta quanto
più complessi sono gli organismi viventi coinvolti.
Per l'uomo oggi sono state fatte moltissime ricerche
e si conosce abbastanza bene ciò che guida questo
fenomeno, ma sugli uccelli ed in particolare sui
rapaci si sa veramente ben poco. L'allevatore
difficilmente può controllare questo fenomeno, che,
purtroppo, dal punto di vista della rapacicoltura, è
fondamentale e guida tutta la storia futura della
coppia, da esso dipenderà infatti il successo
riproduttivo o il fallimento.
Se i due partners si piaceranno sarà sicura la
formazione di una coppia, almeno sulla carta, perchè
ci potranno essere molti altri problemi che
influenzeranno la riproduzione, come si vedrà
successivamente.
L’allevatore può intervenire in diversi modi per
tentare di risolvere questo problema, ma sono tutte
soluzioni parziali: 1) mettere in voliera molti
individui così da sfruttare la teoria della
probabilità affinché si formi almeno una coppia
riproduttiva, 2) invertire i partners di due coppie
o 3) mettere in voliera una coppia formata da
esemplari molto giovani; quest’ultima è la soluzione
migliore poiché
garantisce la massima probabilità di riproduzione.
La
terapia ormonale potrebbe essere una soluzione
al problema della mancata formazione del legame di
coppia per mancanza di attrazione sessuale.
Purtroppo pochissimi studi sono stati fatti su
questo argomento. Non si conoscono bene gli effetti
collaterali, i dosaggi migliori, le molecole
migliori e più funzionali ed infine non si sa se sia
una tecnica realmente efficiente. La terapia
ormonale dovrebbe essere fatta a base di ormoni
riproduttivi, soprattutto nel maschio, usando il
testosterone.
Stress
Lo stress è il secondo più importante fattore
(insieme alla selezione sessuale vista prima) che
influenza tantissimo le performances riproduttive di
una coppia in cattività. Lo stress influenzerà anche
le performances dei rapaci da utilizzare
nell'inseminazione artificiale. In sintesi: lo
stress può essere provocato da innumerevoli fattori
esterni che verranno elencati sotto; la presenza di
questi fattori di stress provoca uno stato
fisiologico nell'organismo, che può essere più o
meno duraturo (anche molti mesi) e che solitamente è
caratterizzato dalla produzione di ormoni
anti-stress. Purtroppo però la presenza di tali
ormoni nell'organismo inibisce fisiologicamente gli
ormoni riproduttivi (ma anche gli ormoni della
muta); ecco dunque che un rapace stressato
difficilmente potrà entrare in condizione
riproduttiva o in muta. I fattori che inducono
stress sono i seguenti:
1) Clima (Stress termico): vivere in un clima non
ideale alla propria fisioclimatologia provoca
stress. Ecco perchè bisogna sempre assicuare agli
animali le migliori condizioni climatiche, adattate
soprattutto alle esigenze fisioclimatologiche di
ogni singola specie.
2) Paura: rapaci per esempio cresciuti e allevati
fino ad una certa età in voliere di reclusione
completamente chiuse (skylight) che non hanno quindi
mai visto l'uomo diverranno stressati se trasferiti
in voliere da riproduzione aperte con un maggior
contatto umano (è per questo consigliabile
addestrare alla falconeria questi individui prima di
tentarne una riproduzione, proprio per incrementare
il loro rapporto con l'uomo ed abituarli). Ma la
condizione di "paura" può anche essere determinata
da fattori di disturbo (presenza di strade,
macchinari vicino alle voliere, di
rumori strani e molto forti ecc...).
3) Malessere psicologico: nel caso di animali male
imprintati o poco sociali che vivono male a contatto
con altri rapaci della stessa specie, oppure nel
caso di maschi dominati e aggrediti dalle femmine.
4) Altri fattori non facilmente classificabili quali
patologie, traumi fisici, predatori, ecc...
Osservazione del comportamento riproduttivo
Il monitoraggio dei comportamenti corteggiativi e
riproduttivi delle coppie naturali in voliera è
fondamentale; abbiamo già visto che esso è
importante sia per assicurarsi dell'assenza di
aggressività sia per verificare se si è formato o no
un legame di coppia. Ma il monitoraggio è anche
importante per poter in futuro risolvere eventuali
problemi riproduttivi, se se ne presentasse
l'esigenza. Per un buon monitoraggio sono
sicuramente utilissime le microtelecamere, che per
fortuna oggi hanno dei prezzi assolutamente
competitivi: una buona microtelecamera b/n con audio
(importante) e con un cavo da 20 metri non supera le
70-80 euro di costo. All'interno della voliera la
posizione della microcamera deve essere elevata e
angolare in modo tale da poter riprendere tutto
quello che accade all'interno del locale, ed è
fondamentale anche poter ascoltare l'audio come
accennato prima, perchè molti comportamenti
corteggiativi possono essere impercettibili alla
vista ma accompagnati da vocalizzazioni. Infine è
necessario che l'allevatore abbia le giuste "chiavi
di lettura" per poter decifrare i comportamenti
osservati, è quindi utile consultare libri appositi
sulla biologia delle specie interessate e comunque
l'esperienza gioca anche un ruolo importante.
Bisogna infatti ricordare che anche nei rapaci
esiste una certa "variabilità individuale" e non
sempre i comportamenti descritti da altri allevatori
o dai libri scientifici corrispondono esattamente ai
comportamenti che osserveremo noi sulla nostra
coppia, è per questo che una buona dose di
esperienza è fondamentale. Si è infatti osservato, a
proposito della variabilità individuale nei
comportamenti corteggiativi, che alcuni maschi di
pellegrino sono molto vociferi durante la copula,
mentre altri sono perfettamente silenziosi e così
alcuni maschi di Harris sono dei grandi costruttori
di nidi, mentre altri non riescono a metter su
neanche un rametto, pur essendo degli ottimi
riproduttori entrambi.
Imprinting
Come accennato sopra l'imprinting gioca un ruolo
fondamentale nei risultati riproduttivi delle
coppie. Bisogna infatti ricordare che esistono vari
tipi e classificazione di imprinting non solo in
base al tipo di oggetto su cui avviene l'imprinting
ma anche sulle sue varianti. Le tipologie di
imprinting che più di tutte influenzeranno le
performances riproduttive di una coppia in cattività
sono:
1) Imprinting sui genitori: bisogna assicurarsi di
avere animali perfettamente imprintati su genitori
quanto più simili al partner con cui verranno
accoppiati (si legga questo articolo per
approfondimenti e si veda l'esempio sopra
riportato).
2) Imprinting sul nido: è un altro tipo di
imprinting, poco conosciuto ma molto importante. Se
un falco pellegrino è nato in un nido di una certa
forma, con una certa struttura ed in una certa
posizione, sicuramente si formerà un imprinting su
qeusto tipo di nido. Dunque esso cercherà, da adulto
sessualmente maturo, di selezionare e scegliere un
nido quanto più possibile simile al tipo di nido in
cui è nato lui. A questo proposito visitare
l'allevatore che ci venderà i rapaci o chiedergli
tutti i dati necessari sui nidi da lui utilizzati
sarà un ottima tecnica per poter incrementare le
probabilità che i due partner possano arrivare ad
una riproduzione naturale. Ovviamente la coppia è
formata da 2 individui ed entrambi giocano un ruolo
importante all'interno della coppia per la selezione
del sito di nidificazione. Sarà dunque consigliabile
scegliere un maschio ed una femmina entrambi nati e
dunque imprintati sullo stesso tipo di nido.
Cronologia riproduttiva
Come detto precedentemente, la riproduzione potrà
avvenire solo se i due partners raggiungeranno
entrambi la condizione di maturità sessuale, cioè
quel momento della vita di un animale in cui le
gonadi (testicoli e ovaie rispettivamente nel
maschio e nella femmina) saranno in grado di
produrre i gameti (spermatozoi e cellule uovo) che
serviranno poi per la riproduzione. L'età di
maturità sessuale varia in funzione della dimensione
della specie, come regola generale. Rapaci sotto sui
100 grammi di peso matureranno già al primo anno;
rapaci di 200-400 grammi matureranno tra il primo ed
il secondo anno. Rapaci dai 400 gr ai 1000 gr
matureranno tra il secondo ed il terzo anno di età.
Rapaci da 1kg ai 7 kg matureranno sessualmente fra i
3 ed i 4-5 anni di vita (Aquile, Avvoltoi). Questa è
comunque una regola generale perchè ci possono
essere delle variazioni da specie a specie, ed
inoltre bisogna sempre tener conto della variabilità
individuale a cui si accennava sopra: ci sono
infatti dei casi di maschi che hanno raggiunto la
maturità sessuale con uno o più anni di anticipo
(pellegrini che si sono riprodotti a 1 solo anno di
età, Aquile reali che si sono riprodotte a soli 3
anni). Generalmente questo è dovuto anche alla
condizione stessa di cattività, infatti si sta
osservando che i rapaci in cattività tendono ad
anticipare la maturità sessuale; ciò perchè se
vengono create le giuste e perfette condizioni di
vita, sarà assente qualsiasi condizione di stress e
dunque gli ormoni riproduttivi avranno un effetto
maggiore anticipando la maturità sessuale
fisiologica rispetto alla stessa specie allo stato
selvatico (lo stesso fenomeno è stato osservato
anche nei pappagalli ed in molte altre specie di
uccelli).
Anche il periodo in cui una coppia darà i primi
segni di corteggiamento varia molto da specie a
specie e da individuo ad individuo. Generalmente i
rapaci giovani iniziano più tardi a dare segni di
corteggiamento, mentre rapaci già adulti ed esperti
solitamente anticipano. Il periodo in cui un animale
entrerà in condizione riproduttiva, comunque, è in
gran parte governato dal fotoperiodo (lunghezza
delle ore di luce giornaliere e temperatura media
giornaliera). Per questo infatti se si vuole
stimolare maggiormente la riproduzione oppure
anticiparla o ritardarla si potrà provare a
manipolare il fotoperiodo usando fonti di luce e di
riscaldamento artificiali con timer (come quelle
usate in canaricoltura per esempio). Purtroppo,
anche questa volta, devo dirvi che esistono
pochissimi dati sui rapaci, non si conoscono le
intensità di luce e calore necessarie nè i
protocolli di lunghezza delle ore di luce ecc...
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